Dichiarazione di Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL
e di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
In questi giorni di tristezza e di rabbia per i lavoratori e per il sindacato – in lutto per la strage di Torino e per lo stillicidio continuo di morti sul lavoro – chiediamo, ancora una volta, il rilancio dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle Asl.
Dietro alle stragi sul lavoro vi sono certamente diverse responsabilità e cause ma, tra queste, va ricompresa l’inadeguatezza dei servizi di prevenzione delle Asl.
Se non viene attivata una serrata vigilanza con relativi controlli da parte degli operatori dei SPSAL delle Asl, le condizioni di sicurezza antinfortunistica e di igiene del lavoro possono restare gravemente deficitarie, con rischi per la salute dei lavoratori.
Troppo spesso l’applicazione della normativa sulla prevenzione ed igiene nei luoghi di lavoro, Dlgs 626/’94, si e’ infatti risolta in atti puramente formali, inconsistenti, e portatori di vantaggi solo per i bilanci delle aziende di consulenza.
I SPSAL hanno ricevuto istituzionalmente, con la Legge 833/78, i compiti e i poteri di vigilanza ed ispezione nei luoghi di lavoro a tutela della salute dei lavoratori, ma servono maggiori risorse finanziarie ed umane.
Basterebbe attuare il Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro, firmato il 1 agosto 2007 da Governo e Regioni, dove tra l’altro si afferma che le Regioni garantiranno 250.000 interventi ispettivi all’anno (contro gli attuali 75.000 ) nel 5% delle unita’ produttive.
Roma, 10 dicembre 2007