Da oggi si vota comunicato

18 Luglio 2011

Da oggi si vota

Per la prima volta dopo molti anni i lavoratori dell’organizzazione giudiziaria possono discutere di prospettive ravvicinate e concrete, sia per quel che riguarda il servizio, sia per quel che riguarda la loro condizione lavorativa.
Il ministro Castelli dichiarò a suo tempo che non si investe in una macchina in fallimento: fu coerente, meno risorse economiche e nessuna riforma organizzativa.
La giustizia nella passata legislatura è servita soltanto a fare leggi per singoli imputati, per attentare all’autonomia e all’indipendenza della magistratura, ma non certo per accorciare i tempi dei processi o per risolvere i problemi degli uffici giudiziari.
Da ultimo, addirittura, fu chiamato a occuparsi del personale l’On. Vitali, per dare il colpo finale ad una condizione già difficile dei lavoratori giudiziari.
Ora, pur con alcune ombre, la situazione è cambiata, si è ripreso ad investire nella giustizia sia dal punto di vista economico che da quello del servizio.
A partire dal protocollo d’intesa sull’ufficio per il processo e la riqualificazione professionale si è messo in moto un meccanismo che valorizzerà sia il lavoro pubblico che i lavoratori giudiziari.
Dal protocollo d’intesa del novembre 2006 deriva il disegno di legge di iniziativa governativa seguito dal sottosegretario Luigi Li Gotti che garantisce alcune cose importantissime: risorse economiche per la riqualificazione di oltre 40000 lavoratori, nuove dotazioni organiche spostate verso le professionalità più alte per creare i posti necessari e che permettono la stabilizzazione del precariato, 2800 assunzioni per alleviare le croniche carenze d’organico, l’istituzione dell’ufficio per il processo, l’entrata in vigore del processo telematico, nuove risorse per il fondo unico di amministrazione.
Il ddl 2873 rappresenta un sostegno alla contrattazione, trova i soldi per i passaggi fra le aree, determina le nuove dotazioni organiche, aumenta le risorse per il fondo unico di amministrazione.
La contrattazione, utilizzando sia il protocollo d’intesa sia il nuovo contratto nazionale di lavoro del comparto ministeri, permetterà attraverso la individuazione di nuovi profili professionali la crescita professionale ed economica di tutti i lavoratori e ricomporrà i lavori fra le aree con i meccanismi previsti dal protocollo d’intesa, cioè mediante procedure semplificate, accelerate e basate su criteri obiettivi.
Subito dopo il voto si apriranno le trattative per il nuovo contratto integrativo: se la legge passa presto tutto si può fare in poco tempo.
Vale la pena di battersi e non rimanere in ufficio a lamentarsi.
Quali prospettive ci sono in campo a parte il disegno di legge di iniziativa governativa e il contratto collettivo di lavoro?
Sul disegno di legge abbiamo notizie di un atteggiamento ostile delle forze d’opposizione. D’altra parte anche in questo c’è coerenza: il falso in bilancio e la legge Cirami sono i loro segni sulla giustizia dei cittadini, la riduzione della posta elettronica il loro contributo all’efficienza degli uffici.
Ricordiamo tutti l’onorevole Vitali. Quando era al governo non è stato capace di fare niente per i lavoratori, ora che è all’opposizione presenta disegni di legge per il personale giudiziario. Poteva farlo prima.
L’onorevole Vitali ora non è più credibile, tutto il resto sono solo chiacchiere.
Da varie parti si parla di ricorsi giudiziari per ottenere un risarcimento per la mancata riqualificazione: chiunque abbia la mente tranquilla si rende conto che la materia del contendere non c’è, infatti la mancata riqualificazione del personale giudiziario deriva dalle sentenze e ordinanze dei giudici a loro volta originate da ricorsi che molte volte sono stati pilotati da sindacatini che hanno giocato allo sfascio.
Siamo contrari a far arricchire ulteriormente gli avvocati .
C’è una responsabilità politica da parte dell’amministrazione ma questa ha un nome ed un cognome: l’On. Luigi Vitali, contro il quale dovrebbero essere indirizzati correttamente i ricorsi.
Dopo molto tempo possiamo batterci con orgoglio per il lavoro pubblico, per far valere la nostra idea di servizio ai cittadini, per rivendicare la nostra professionalità e per avere il giusto riconoscimento economico e professionale.
Il voto alle liste FPCGIL e la fiducia nei candidati è il primo passo contro la rassegnazione per una nuova stagione della giustizia.

Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

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