Avevamo sperato che dopo le modifiche regolamentari che hanno fatto seguito alle sentenze del Consiglio di Stato sull’autonomia e l’indipendenza degli avvocati e dopo l’adozione del cosiddetto Piano di lavoro a distanza, questo terzo provvedimento fosse l’occasione per risolvere alcune delle problematiche che affliggono l’Avvocatura dell’Istituto e che denunciamo da tempo.Purtroppo, come ci è stato confermato espressamente ieri, si tratta solo di un provvedimento di riordino delle “posizioni funzionali” (leggi incarichi).Per fare questo si è adottato un modello organizzativo che, parcellizzando uffici e competenze, irrigidisce enormemente la struttura e rischia di aggravare le condizioni di lavoro dei legali e di indebolire l’attività di difesa dell’Istituto in giudizio. Peraltro, la creazione di così tanti nuovi incarichi di peso (coordinatori regionali e metropolitani) andrà ad annullare del tutto il “risparmio di spesa”, rendendo assai aleatorio il reimpiego di risorse ad altri fini, nell’ambito del Fondo per la retribuzione accessoria.Ieri abbiamo insistito affinché sia almeno eliminato il livello di avvocatura distrettuale nei capoluoghi di regione dove si va ad istituire l’avvocatura regionale. O quanto meno che sia eliminato nelle città sede di Dir. Coord. Metropolitano, dove si va ad istituire anche l’avvocatura metropolitana, perché in questo caso la sovrapposizione di tre uffici legali nella stessa città sarebbe ingovernabile.Ed abbiamo insistito perché con il provvedimento di riorganizzazione:- si dia avvio immediato alla definizione di nuove procedure e criteri oggettivi per l’affidamento degli incarichi di coordinamento e quindi si avviino le selezioni,prevedendo espressamente che non si proceda ad ancora altre nomine provvisorie in attesa dell’espletamento delle procedure selettive;
– si definiscano procedure e criteri per l’individuazione dei professionisti da destinare agli uffici di nuova istituzione;- si abolisca la posizione del vicario del coordinatore centrale/territoriale, come proposto inizialmente dalla stessa amministrazione; in mancanza, e soprattutto se a tali figure sia attribuito un riconoscimento anche solo giuridico, esse siano messe a bando assieme agli incarichi di coordinamento;- sia dato mandato alla competente Direzione Centrale per la revisione immediata delle procedure informatiche in uso all’Avvocatura, sia per aggiornarle con i prodotti legali oggi non previsti, sia per snellirle e adeguarle alle esigenze del processo telematico, sia per consentire una rilevazione più accurata dei carichi di lavoro individuali, ai fini tanto del Piano di lavoro a distanza quanto della valutazione dell’attività del professionista;- sia dato mandato altresì alle competenti Direzioni Centrali di adeguare il sistema di valutazione dei legali, e dei professionisti in genere, affinché sia impostato su parametri oggettivi ed aderenti all’attività professionale, e di rivedere il regolamento di disciplina dei professionisti per adeguarlo ai principi riaffermati dal Consiglio di Stato.Riteniamo che una vera riorganizzazione dell’Avvocatura non possa fare a meno di avviare a soluzione questi problemi.Chiediamo ancora una volta con forza l’adozione immediata di tali ormai improcrastinabili provvedimenti.
Roma, 5 dicembre 2017
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Matteo Ariano