L’Inps ha urgente bisogno di personale e in tempi rapidi. Per le continue acquisizioni di funzioni nuove, per la totale gestione dell’assistenza sociale e della quasi totalità della previdenza del nostro Paese, l’Inps necessita di incrementare il proprio personale ora e subito, anche alla luce del mancato obiettivo del reclutamento dallo scorrimento delle graduatorie dei vecchi concorsi.
La voce – sempre più insistente – di possibili ricorsi contro il bando per 365 posti così come deliberato dall’Amministrazione, che prevede tra i requisiti la certificazione b2 dell’inglese, ci spinge a chiedere, ancora una volta, alla Governance dell’Istituto di ripensarci, come è già accaduto per il tirocinio. Il rischio che l’introduzione di questo elemento, previsto come requisito di accesso al concorso e non come semplice titolo valutabile, possa determinare un atto illegittimo e bloccare l’intero iter di assunzione non è solo fantasia, a nostro modo di vedere.
Noi riteniamo che, così come per le forme contrattuali di accesso, anche per i requisiti linguistici non ci sia bisogno di inerpicarsi su sentieri pericolosi: la conoscenza della lingua inglese è già oggetto di prova, per legge. Allora, perché inventarsi nuovi requisiti, che possono far saltare l’intera procedura concorsuale, con tutto ciò che questo significa per il Paese Italia e per l’Istituto?
Il nostro auspicio è che ci si ripensi, finché si è in tempo, e si pubblichi un bando privo di rischi di illegittimità.
Roma, 22 novembre 2017
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Matteo Ariano