Comunicato stampa Fp Cgil Toscana
“Basta con l’insicurezza nelle carceri toscane, bisogna intervenire prima che accada l’inevitabile. La Toscana non è un’isola felice. I lavoratori hanno diritto a lavorare in sicurezza e tranquillità”: la nota Fp Cgil Toscana
L’azione portata avanti nei giorni scorsi dagli agenti della Polizia penitenziaria del carcere di Prato, insieme con quanto accaduto nel carcere di Pisa (un detenuto magrebino si è suicidato ed è scoppiata la protesta) e in quello di Firenze a Sollicciano (col ferimento di tre agenti della Polizia Penitenziaria), ripropone il tema della sicurezza nelle carceri del nostro paese, insieme con quello, sempre con riferimento alle carceri italiane, di luoghi molto spesso assolutamente inadatti a svolgere le funzioni di contenimento e restrizione della libertà personale cui sono dedicati.
Abbiamo più volte denunciato che nelle carceri della nostra regione si cumulano più cause che portano questi luoghi di detenzione coatta al vertice come livello di insicurezza per chi opera al loro interno con funzioni di vigilanza e anche per chi vi dimora come detenuto.
In particolare nelle tre carceri segnalati abbiamo più volte denunciato:
– la fatiscenza dei luoghi (per Sollicciano e Pisa), che necessitano di profonde ristrutturazioni per renderli accettabili come luoghi di detenzione
– la carenza cronica del personale addetto alla sorveglianza (in Toscana mancano 800 unità) con grandi pericoli di chi abitualmente vi lavora, anche per effetto della circostanza che in taluni momenti della giornata (soprattutto la notte) gli operatori in servizio sono al di sotto dei livelli minimi di presenza che dovrebbero consentire un livello di sicurezza adeguato
Nonostante le ripetute denunce nulla di significativo è stato fatto, ed oggi ci ritroviamo a parlare di quanto accaduto proprio per effetto di quelle carenza mai sanate. I lavoratori della Toscana della Polizia penitenziaria hanno diritto a lavorare in sicurezza e tranquillità. Non abbiamo interesse ad individuare responsabili, non è certamente un nostro compito, a noi interessa esclusivamente che siano presi i necessari provvedimenti per far sì che i fatti accaduti a Pisa e Sollicciano non si ripetano domani negli stessi o negli altri carceri della Toscana che si trovano nelle medesime situazioni. Per fare questo è necessario che nella nostra regione ci sia una presenza VERA ed una AZIONE CONCRETA QUOTIDIANA del Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria, ad oggi ancora assente. Per questo la Toscana, in questo delicato settore della Pubblica Amministrazione, non è una isola felice. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità senza scaricarle sui lavoratori. Basta insicurezza nelle carceri, il Ministero e l’Amministrazione Penitenziaria si prendano le proprie responsabilità intervenendo senza ritardi. Nei prossimi giorni prenderemo contatti con le altre OO.SS. per concordare azioni comuni di lotta per garantire la sicurezza dei lavoratori nelle carceri della Toscana.