Il 19 gennaio è proseguito il confronto sulla circolare operativa che detta i primi orientamenti organizzativi del nuovo INL alla presenza delle rappresentanze datoriali e sindacali delle tre amministrazioni coinvolte. Preliminarmente, non possiamo che confermare le molteplici difficoltà che si stanno riscontrando e che avevamo ampiamente preventivato fin dalla stesura del D. Lgs. 149/2015. Per questo stiamo intervenendo al fine di tutelare i lavoratori ed evitare danni all’attività di vigilanza nella fase di avvio della nuova Agenzia. La riforma dei servizi ispettivi, così come voluta dal legislatore, pone innanzitutto il tema legato alla differenza dei trattamenti retributivi e pertanto abbiamo sollecitato un incontro, fissato per il 31 gennaio prossimo, per la definizione di un protocollo d’intesa. In questo modo, si potrà costituire un tavolo di confronto permanente per l’individuazione di possibili soluzioni che consentano un progressivo riallineamento in meglio del trattamento economico dei lavoratori provenienti dal Ministero del Lavoro, senza danneggiare gli altri. Una proposta che abbiamo nuovamente ripresentato a tale scopo può consistere nella riscrittura del cosiddetto “DM incentivi” che consenta una distribuzione delle risorse, da destinare al personale di provenienza ministeriale, libera dai vincoli attualmente previsti. Ovviamente tale protocollo d’intesa dovrà riguardare anche l’individuazione di soluzioni per altri importantissimi problemi quali, ad esempio, le criticità afferenti i profili organizzativi e la valorizzazione del personale non ispettivo ovvero la definizione di un modello organizzativo mirato a creare un vero gruppo ispettivo. In merito alla bozza della circolare in discussione, che rappresenta solo un primo atto di indirizzo operativo alle strutture dell’INL per il coordinamento dell’attività ispettiva e per garantirne la continuità, abbiamo formulato osservazioni e suggerito ulteriori modifiche. In primo luogo, abbiamo richiesto di specificare nelle premesse che i nuovi modelli organizzativi, che verranno individuati con successivi provvedimenti, coinvolgano il personale inquadrato in tutti i profili diversi da quello ispettivo. Quanto al problema legato all’uniformità della misura del trattamento di missione, abbiamo ricordato alla delegazione di parte datoriale che la norma ne prevede l’attuazione sin dalla fase di operatività dell’INL e che riteniamo opportuno valutare se esistano soluzioni possibili per il mantenimento della maggiorazione del 40% dell’indennità chilometrica prevista per gli ispettori dell’INPS e dell’INAIL, da estendere anche al personale di ruolo dell’ispettorato. Riguardo alla formazione del personale, l’Amministrazione ci ha informato che è in via di definizione un progetto formativo in aula, destinato al personale ispettivo proveniente dal Ministero che dovrà affiancare a rotazione il personale di vigilanza previdenziale. Allo stesso modo, si sta predisponendo un progetto formativo destinato al personale di vigilanza INPS e INAIL relativamente alla funzione di Ufficiale di Polizia Giudiziaria. Da ultimo queste OO.SS., così come disciplinato dall’art. 20 del DPCM 23 febbraio 2016, hanno sollecitato i componenti della delegazione trattante ad interessare rapidamente il Comitato operativo per la tempestiva individuazione di specifiche coperture assicurative per tutto il personale ispettivo. La strada è purtroppo ancora lunga e continueremo a dare il nostro contributo per cercare di garantire la pari dignità di tutti i lavoratori, la legalità e il rispetto delle condizioni di lavoro, senza arrecare danno ai lavoratori che, da sempre, con dedizione e senso del dovere operano su tutto il territorio nazionale.
Roma, 24 gennaio 2017
FP CGIL CISL FP UILPA