INPS: Riorganizzazione dell’Area Legale

11 Maggio 2017

Il 9 maggio si è tenuto l’incontro convocato dall’Amministrazione per la riorganizzazione dell’Area Legale. Secondo quanto illustrato nel corso dell’incontro, l’ipotesi nasce:
– dalla necessità di dare attuazione alle sentenze del Consiglio di Stato nn. 5447 e 5448/16, che hanno dichiarato l’illegittimità dei vigenti Regolamento di Organizzazione e Ordinamento delle Funzioni, nelle parti in cui, assoggettando gli avvocati alla potestà di coordinamento del dirigente territoriale, ne limitano l’autonomia professionale, espressamente tutelata dalla legge professionale;
– dall’esigenza di adeguare l’organizzazione dell’Avvocatura alla recente complessiva riorganizzazione dell’Istituto;
– dall’esigenza di dare attuazione all’art. 9 D.L. 90/2014, nella parte in cui sancisce la necessità di una distribuzione omogenea dei carichi di lavoro, nel rispetto del principio di parità di trattamento. Non sono stati distribuiti i testi dei documenti, ma la riorganizzazione prospettata appare di ben ampia portata e destinata ad incidere in modo rilevante su numerosi aspetti dell’organizzazione e dell’attività degli avvocati dell’Istituto, dalla organizzazione degli uffici (che vedrà valorizzato il ruolo delle avvocature regionali) alla individuazione delle posizioni indennizzate (con la soppressione delle figure dei vicari, degli aggiunti e dei referenti e la riduzione degli incarichi di coordinamento, sia al centro sia sul territorio), l’individuazione di un carico di lavoro minimo per tutti gli avvocati, l’introduzione di un Piano nazionale di lavoro a distanza, destinato ad ovviare all’annoso problema dell’eccessivo squilibrio dei carichi di lavoro tra le diverse aree geografiche, l’avvio di iniziative formative in discontinuità con l’attuale metodo di formazione a distanza. Tale riorganizzazione comporterebbe un risparmio di spesa preventivato in circa 850.000, che verrebbe reinvestito nel Fondo per la retribuzione accessoria, anche e principalmente per introdurre incentivazioni alle attività svolte in favore delle sedi critiche.
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