Dopo un lungo periodo di sospensione, dal 1 Luglio è di nuovo possibile conferire, ovviamente laddove ve ne siano disponibili, gli incarichi di posizione organizzativa relativi al profilo amministrativo, ripristinando così, la normalità nella gestione dell’istituto contrattuale. Dalla sottoscrizione definitiva del CCIE 2006/2009 sono trascorsi più di 7 anni ed è a tutti nota l’intenzione delle scriventi, più volte sostenuta anche al tavolo negoziale, di rivederne al più presto le parti più delicate perché ormai superate o, peggio, non di rado assoggettate ad interpretazioni di parte, spesso discutibili, come constatato nell’applicazione dell’articolo 19.Sia chiaro che, in linea generale, riconosciamo che la dirigenza, nella maggioranza dei casi, abbia saputo valorizzare e riconoscere merito a funzionari che, per esperienza maturata, livello economico raggiunto, titolo culturale posseduto, propensione e capacità professionale espressa nello svolgimento del proprio lavoro potessero aspirare a ricevere il conferimento dello specifico incarico; il problema evidentemente si riscontra ancora oggi nei casi in cui, viceversa, la scelta venga effettuata strumentalizzando o disinteressandosi di quei requisiti che dovrebbero costituire il perno dell’atto scritto e motivato. Già, perché a ben vedere sembra che per alcuni l’articolo 19 si concluda a pagina 18 del contratto: “…la competenza al conferimento degli incarichi è esclusivamente del dirigente della struttura interessata…”.In tal modo, sono stati adottati provvedimenti talmente discutibili da assomigliare più a vere e proprie provocazioni verso i colleghi che a decisioni volte al buon funzionamento della Struttura, quindi non a favore ma, spesso, contro il Personale dimostrando con i fatti che il “potere dirigenziale” loro riconosciuto nel dispositivo contrattuale circa il conferimento dell’incarico sia stato mal riposto tanto da costituire una delle ragioni principali per cui le scriventi OO. SS. hanno chiesto con forza l’avvio di un tavolo per la verifica e l’innovazione delle regole contrattuali.Non vogliamo denunciare l’assordante silenzio di quanti, professandosi “paladini” senza macchia e senza paura, stranamente, laddove venga favorito un loro iscritto, tacciono le iniquità prodotte ma, soltanto, affermare sacrosanti principi di giustizia ed imparzialità che debbono essere garantiti a tutti i lavoratori, impedendo che vengano frustrate le legittime aspettative di chi possiede i requisiti previsti dal CIE, le competenze specifiche e quant’altro previsto dalla normativa vigente; parimenti riteniamo essenziale arrestare una pericolosa deriva che incide negativamente su un clima interno già difficile e su un benessere organizzativo che sempre più risulta essere un mero “spot” propagandistico.Desideriamo superare questa difficile fase ed assumiamo verso i lavoratori che rappresentiamo, l’impegno a perseguire, con ogni mezzo, un’approfondita e sollecita analisi del problema per addivenire a soluzioni giuste e condivise che impediscano qualsiasi ulteriore arbitrio.
Roberto Morelli Marco Molinari Francesco Savarese