Egregio Presidente,
le scriventi OO.SS. presero, durante la riunione dello scorso 24 marzo, atto con piacere della posizione da Lei, ripetutamente e in più sedi, espressa in ordine alla non condivisa ipotesi di trasformazione della natura giuridica dell’Ente, in EPE. Posizione doverosamente ripresa anche dal Direttore Generale dell’Ente in diverse occasioni e su recenti tavoli sindacali.
Stante il persistere di iniziative di soggetti privati (come quella prevista per il prossimo 5 luglio), che da sempre, mostrano particolare attenzione ed interesse nei confronti dell’ENAC, del suo futuro e delle sue competenze. Appare perlomeno originale che tali attività continuino a trovare sistematica accoglienza negli ambienti dell’Ente che com’è noto, dovrebbero essere deputati ad ospitare eventi di natura strettamente istituzionale e, in ogni caso, programmati e realizzati, nel merito e nei tempi, in piena coerenza con gli orientamenti degli organi di vertice dello stesso.
Pur rispettosi della più assoluta libertà di espressione di ognuno e di tutti, l’insistenza con quale vengono continuamente elaborate proposte esclusive verso la trasformazione in EPE, che non tengono nel dovuto conto dell’esigenza di mantenere in un alveo assolutamente pubblicistico le attività dell’Ente e dell’utilizzo delle notevolissime risorse economiche di cui lo stesso dispone solo in stretta dipendenza con le funzioni svolte non in regime di “mercato libero” ma in quanto delegate dallo Stato, impone lamassima attenzione affinché non venga stravolta la natura giuridica dell’Ente con le negative ricadute sull’Ente stesso, sull’utenza e su chi vi lavora con apprezzata professionalità.2
In tale contesto, non le sarà, certamente, sfuggita la cura con la quale altri soggetti esterni stanno reiteratamente insistendo sull’acquisizione di funzioni oggi proprie dell’Ente a livelloterritoriale che ad avviso delle scriventi, rappresentano una dellepunte di diamante dell’esistenza stessa dell’ENAC e che una voltacaducate, potrebbero preludere all’inizio della fine, attraverso un progressivo smembramento che fa tornare alla mente quello”spezzatino” che si vorrebbe da più parti evitare all’Alitalia e che, invece, interessi di varia natura vorrebbero si realizzasse, a tutto danno sia di quanto investito fino ad oggi con i soldi dei contribuenti, sia del personale della ex compagnia di bandiera.
Con l’occasione, ci preme, infine, sollecitare la ripresa del confronto, come stabilito durante la riunione dello scorso 24 marzo, per rilanciare il convenuto percorso comune al fine di ottenere dalle Autorità competenti le giuste e dovute autorizzazioni per le assunzioni del personale da destinare ai compiti istituzionali così come dovuti ai sensi delle norme e delle leggi nazionali ed internazionali, indispensabili per continuare a garantire la massimasicurezza del trasporto aereo italiano in senso lato.
Come pure ribadiamo la nostra disponibilità a fornire – nella sede opportuna, che non può e deve essere certo quella di una sala convegni – un contributo per la definizione di una visione sostenibile per lo sviluppo e il rilancio del nostro Ente, anche alla luce del recente aggiornamento del Contratto di Programma Stato-ENAC.
Roma, 8 giugno 2017
F.to F.to F.to F.to F.to
FP–CGIL FIT-CISL UIL–PA FLP-S.T. USB-PI
A.Impronta L. Mansi E. M. Ponti M. Carlomagno C. Del Villano
M.Barberis S. Ingrassia C. Conti P. Proietti