Sulla G.U del 24 giugno 2017 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 29 maggio 2017, n.98 “Razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprieta’ di autoveicoli,motoveicoli e rimorchi, finalizzata al rilascio di un documento unico, ai sensi dell’articolo 8 comma 1, lettera d), della legge 7 agosto 2015, n. 124”. (17G00105)
Il provvedimento entra in vigore il 24/07/2017 secondo quanto previsto dall’art. 7
Le scriventi OO.SS confermano una valutazione complessivamente negativa nei confronti dell’impianto del decreto che il Governo ha ritenuto di consolidare, ignorando anche i rilievi mossi da alcune Commissioni parlamentari competenti.
E’ stato, infatti, ribadito il sostanziale accentramento in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della gestione della procedura di rilascio del documento unico (la carta di circolazione) e il conseguente potere di certificazione dal 1 luglio 2018.
E’ stato chiarito meglio il ruolo giuridico degli Uffici ACI PRA, ancorandolo esplicitamente alla disciplina contenuta nel Codice Civile e nelle leggi speciali d’Istituto, ma si è intervenuti sulle procedure di presentazione delle istanze (anche di ipoteche e privilegi) sempre nello stesso senso, prevedendone la presentazione anche per il tramite degli UMC e degli STA.
Inoltre viene definito un nuovo assetto dei poteri di vigilanza sull’Ente che consiste,limitatamente alle attività del PRA, in un controllo da parte del MIT che si aggiunge a quello già previsto dalla normativa da parte del Ministero della Giustizia, mentre per tutte le altre attività la vigilanza è attribuita alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Al di là di questi pochissimi punti chiari, per il resto, il decreto, che non offre nessuna semplificazione all’utenza, ha natura programmatica, rimandando a futuri decreti attuativi aspetti di rilievo che potrebbero incidere fortemente sia sulla qualità sia sull’efficienza del servizio pubblico erogato dagli uffici ACI, oltre che sul bilancio dell’Ente e, di conseguenza, sui lavoratori e le lavoratrici.Il più importante decreto attuativo (quello sulla tariffa) è rimandato ad Aprile 2018,termine peraltro non perentorio, essendo espressamente previsto che, comunque, il documento unico sarà emanato da luglio 2018, eventualmente a tariffe vigenti.
Non sfugge a nessuno come ogni determinazione futura – da quella sulla tariffa fino alle modalità di riversamento della stessa, come anche molti aspetti delle procedure – sia tutt’altroche indifferente per il mantenimento di un servizio considerato di eccellenza nel panorama delle PP.AA.
Da sottolineare anche che stranamente, al tavolo in cui si decideranno i contenuti del decreto sulla tariffa saranno presenti le Associazioni di Categoria delle Agenzie di consulenza private. Si ricorda che esse rappresentano interessi di parte e che da sempre hanno mostrato ostilità verso uno sportello pubblico, che opera di fatto come calmiere nel mercato e che, anche per questo, ha riscosso un crescente gradimento presso i cittadini .
Per queste ragioni come OO. SS. dobbiamo esercitare il nostro ruolo precipuo di difesa del lavoro, del servizio pubblico, dei numerosi progetti attivati a vantaggio della collettività e, in particolare, dell’utenza disagiata, delle professionalità qualificate con crescenti investimenti formativi che sono la garanzia di un servizio pubblico eccellente, caratterizzato da un alto livello di informatizzazione e di digitalizzazione dei processi amministrativi.
Intendiamo svolgere il nostro ruolo vigilando su tutte le fasi di attuazione del decreto,chiedendo a tal fine l’apertura di un tavolo di monitoraggio costante al quale partecipare per evi -tare che i contenuti dei decreti attuativi possano incidere negativamente sulla qualità del servizio e sul futuro dei lavoratori dell’Aci e per cercare di apportare modifiche che il governo potrebbe introdurre in base al comma 6 dell’art.8 della legge delega.
In assenza di risposte,o qualora non ci fossero adeguate garanzie per i lavoratori, siamo pronti a mettere in campo tutte le forme legittime di mobilitazione sindacale, compreso lo sciopero se necessario, e qualsiasi iniziativa utile a raggiungere lo scopo suddetto.
Per ora abbiamo avuto solo una timida apertura da parte del Ministero ad un coinvolgimento generico delle OO. SS. in termini di semplice informazione, certamente un passo avanti rispetto al passato, ma non sufficiente a rassicurare i lavoratori.
Siamo consapevoli che la fase politica che sta attraversando il Paese è tra le più difficili rispetto al conseguimento di questo obiettivo, non essendoci alcuna certezza circa gli interlocutori istituzionali che avranno il potere effettivo di decidere in materia.
Detto ciò, e al di là delle condizioni politiche in cui ci troveremo ad agire, dopo aver premesso che il decreto, seppur insoddisfacente dal nostro punto di vista, è comunque ormai legge e che potrebbe, per il suo carattere programmatico, condurre a conseguenze minime oppure rilevanti a seconda di come vengono costruiti i decreti attuativi, siamo fermamente convinti che il nostro obiettivo ed impegno deve essere quello di incidere sostanzialmente in ogni passaggio nel quale sia ravvisabile un pericolo per le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore e rispetto ai livelli quali- quantitativi di erogazione del servizio pubblico.
Roma, 26 giugno 2017
FP CGIL ACI
Derna Figliuolo |
FP CISL ACI
Marco Semprini |
UILPA ACI ACP
Paola Piccirilli |