MIBACT: Comunicato su problematiche riforma

06 Ottobre 2017

IL MIBACT IN PANNE: CASERTA, BARI, ROMA E DINTORNI

Caserta 
La polemica pretestuosa scatenatasi a Caserta a seguito della denuncia dei nostri delegati, e di quelli di altre sigle, rispetto agli evidenti rischi per la sicurezza da quel sito, causati principalmente dal voluto mancato rispetto dei numeri di affluenza massima previsti dalle norme di sicurezza, ha assunto aspetti paradossali. Al di là degli attacchi mediatici strumentali, del flash mob in difesa del Direttore Felicori, annunciato dai pallidi eredi di gloriose battaglie ambientaliste, i Verdi regionali, ci hanno colpito le dichiarazioni del Direttore stesso, il quale, oltre ad attaccare strumentalmente la CGIL, ha candidamente ammesso che in occasione di quella apertura sono state volutamente derogate le prescrizioni di sicurezza previste per quel sito. Un disinvoltura che ha costretto persino il Ministro ad intervenire pubblicamente per richiamare gli obblighi primari di tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del sito. Insomma un clamoroso autogoal di un Direttore che, sentendosi forte dell’appoggio dell’opinione pubblica, ha tentato un altro blitz mediatico tentando di rovesciare addosso alla CGIL l’imputazione di “mancata valorizzazione”. Il problema invece è semplicemente uno: le procedure di sicurezza e di tutela di un sito non sono derogabili e non basta costruirsi una brillante immagine mediatica per bypassarli. Questo senso di impunità pare coinvolgere molti di questi Direttori cosiddetti manager, noi auspichiamo sempre che qualcuno li riporti sulla terra. Non sono amministratori delegati, ma dirigenti pubblici pagati con i soldi dei contribuenti, devono rispettare le regole, in particolare i protocolli di sicurezza, anche quando organizzano, cosa ormai quotidiana, pranzi con ricchi premi e cotillon all’interno dei luoghi della cultura.
Bari 
a Bari invece nei giorni scorsi c’è stata la visita del Ministro per inaugurare la riapertura del primo piano del castello Svevo di Bari, annunciata in pompa magna dallo stesso Sindaco, un evento che noi giudicheremmo positivo se non fosse per la non trascurabile obiezione, sollevata preliminarmente ed opportunamente dalla nostra federazione locale, che l’inaugurazione sarebbe rimasta un evento occasionale in quanto non vi è personale sufficiente a garantire l’apertura quotidiana del nuovo percorso restaurato. Al di là della rincorsa affannosa a trovare pezze a colori, della pessima figura fatta fare al ministro, del tirarci per la giacchetta per trovare soluzioni che siano concordate, rimane l’immagine di una amministrazione allo sbando, pronta agli ossequi al politico di turno quanto incapace di inquadrare un problema organizzativo di discreta portata.
Interrogazione parlamentare del Senatore Tocci sullo stato del MIBACT 
Riteniamo opportuno trasmettervi in allegato il testo di una interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Walter Tocci, molto significativa nei contenuti e per la provenienza, trattandosi di un parlamentare appartenente allo stesso partito del ministro. Un personaggio politico noto per la sua competenza ed onestà intellettuale che, in questa interrogazione, mette dolorosamente a nudo le contraddizioni di un processo di riforma in modo semplice ed efficace. Ve la proponiamo e vedrete che, anche non appartenendo alle realtà indicate nel testo, si riconosceranno fattori comuni alla stragrande maggioranza dei luoghi di lavoro.
Roma 
Infine vogliamo esprimere piena solidarietà e sostegno alla Direttrice del Parco dell’Appia Antica, sia per le gravissime difficoltà organizzative in cui è costretta ad operare che per gli attacchi strumentali che arrivano da una sigla sindacale autonoma che imputa alla stessa il fatto di non avere una sede. È la prima volta che ci capita di assistere alla singolare pretesa per cui un Dirigente debba trovarsi la sede di lavoro: in questo caso il nostro collega della FLP si fa garante del fatto che la sede di Villa dei Quintili insieme a quella di Capo di Bove siano idonee a diventare la sede degli Uffici del Parco. Come ci ha comunicato sul tavolo nazionale dopo avere fatto lui stesso un sopralluogo, immaginiamo dotato di moderni strumenti di misurazione e di uno staff di tecnici specializzati. Per cui, invece di chiamare alle proprie responsabilità l’Amministrazione, che ha creato un nuovo Ufficio senza prevedere alcuna dotazione logistico-strumentale ed in assenza di personale, si preferisce sparare sulla croce rossa con intenti evidentemente strumentali considerato che appare acclarato che i siti in questione non possono avere alcuna condizione di idoneità a gestire un Ufficio di queste dimensioni. Nulla di questo ha a che vedere con la normale dialettica sindacale ed in ogni caso appalesa un comportamento che a noi semplicemente conferma la completa inattendibilità di questa sigla sindacale all’interno del Ministero. Mentre per noi, anche richiamando il contenuto della interrogazione del senatore Tocci, si riapre la questione che naturalmente riguarda l’intera operazione fatta su Roma e Napoli. Lo scriviamo senza voler infierire ulteriormente sul Ministro e la sua sbagliata riforma, ma si abbia il coraggio di aprire un confronto che coinvolga le istituzioni locali, i cittadini, le forze sociali e quelle politiche sul destino delle importantissime aree archeologiche che rischiano di rimanere senza alcuna tutela. In ogni caso il Parco dell’Appia Antica, nelle more di un auspicabile ripensamento della scelta di spezzettare il territorio archeologico di Roma, deve avere le condizioni strumentali ed organizzative per il suo funzionamento, non è più possibile che non vi siano allo stato soluzioni nemmeno ipotizzate per la collocazione degli Uffici e auspichiamo che presto si proceda all’assegnazione di un congruo numero di professionalità indispensabili all’ordinaria amministrazione. E’ giunto quindi il tempo di tornare al tavolo che deve monitorare l’attuazione della riforma e di confrontarci sulle possibili soluzioni con coloro che realmente devono provvedere, l’unico livello ove si può richiamare l’Amministrazione alle sue proprie responsabilità.

FP CGIL Nazionale Mibact
Claudio Meloni

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