LE SENTENZE SI RISPETTANO
Abbiamo letto con interesse la sentenza del TAR Lazio che ha disposto l’annullamento delle nomine di alcuni Direttori dei Musei autonomi.
Al di là delle semplificazioni giornalistiche la sentenza presenta alcuni aspetti importanti che riguardano esattamente le modalità di selezione seguite e la decisione di annullamento delle nomine che riguardano le Gallerie Estensi di Modena e Palazzo Ducale di Mantova possono avere pesanti riflessi sull’intera procedura seguita sinora, con il risultato di far saltare sia l’operazione di internalizzazione delle nomine che i meccanismi sinora seguiti dalla Commissione valutatrice. In sostanza la poderosa sentenza in 33 pagine offre un excursus completo rispetto alle procedure seguite, ma la vera motivazione delle decisione giurisprudenziale si fonda su due elementi basilari, dei quali il secondo ha moltissime probabilità di resistere anche in sede di ricorso al Consiglio di Stato: il primo è quello relativo alla possibilità di svolgere una selezione internazionale: su questo punto il giudice richiama il dettato normativo che vieta esplicitamente a persone di nazionalità non italiana la possibilità di concorrere per funzioni dirigenziali. In sostanza negando che la possibilità data dal legislatore con la norma contenuta nel decreto “art bonus” possa essere intesa come derogatoria al principio generale. Una questione certamente controversa, ma che rivela una debolezza di fondo nell’impianto normativo definito a monte di questa operazione. Il secondo punto è secondo noi quello più importante in quanto, tramite una valutazione articolata nella quale si esamina l’intero processo valutativo messo in pratica nell’iter selettivo dalla Commissione, si confutano due punti fondamentali: l’oscurità dei criteri che hanno portato alla scelta della terna tra cui scegliere il vincitore e la mancata trasparenza rispetto allo svolgimento dei colloqui orali tenuti dalla Commissione a porte chiuse e in qualche caso anche tramite l’utilizzo di connessioni remote con concorrenti che si trovavano all’estero, colloqui svolti a porte chiuse anche per i soggetti concorrenti che, sulla base della norma generale, avevano diritto ad assistere ai colloqui tenuti da altri soggetti concorrenti. determinando in tal modo una lesione evidente all’obbligo di trasparenza che soggiace alle procedure concorsuali.
A fronte di una sentenza così strutturata e motivata sarebbe buona norma leggere e approfondire, prima di esprimere valutazioni superficiali ed in qualche caso arroganti. Invece ci troviamo con il Ministro che twitta la sua indignazione e addirittura il redivivo ex Presidente del Consiglio che ne spara un’altra delle sue, questa volta contro l’intera categoria dei giudici amministrativi. E su questa vicenda si è scatenato il solito can can mediatico del tutto incentrato sulla questione della nazionalità e per nulla interessato al fatto che un giudice della Repubblica ha giudicato oscura e non trasparente una selezione per un incarico pubblico di questa portata. Naturalmente occorrerà attendere il giudizio del Consiglio di Stato prima di dare una valutazione definitiva di questa vicenda, quello che al momento si registra è l’ennesima defaillance di un processo di riforma buono solo per media compiacenti, non certo per il presente ed il futuro del nostro patrimonio culturale.
Solidarietà ai lavoratori licenziati dalla BNC
In allegato al comunicato vi inviamo l’ordine del giorno approvato ieri dall’assemblea dei lavoratori della Biblioteca Nazionale Centrale, convocata per protestare contro il licenziamento dei falsi volontari, un atto di vera e propria protervia padronale. L’assemblea ieri si è congiunta al sit in organizzato di giovani del gruppo “Mi riconosci? Sono un professionista della cultura” per chiedere politiche occupazionali stabili e riconoscimenti professionali. Un momento positivo di mobilitazione di fronte al quale l’Amministrazione continua ad opporre, tramite i propri dirigenti, un atteggiamento che non esistiamo a definire di arroganza padronale. Noi siamo sempre in attesa della convocazione da parte del Gabinetto del Ministro della riunione richiesta dalla CGIL per discutere il caso. E’ giunta l’ora che la Direzione politica del Ministero si assuma le proprie responsabilità e dia risposte serie a questi lavoratori, non certo quelle misuri tristi e vessatorie che ha adottato sinora.
Roma, 26 maggio 2017
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT
Musei: Fp Cgil su decisione Tar Lazio, sentenze si rispettano – comunicato stampa