Comunicato Stampa Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa
“Dal Governo segnali da commissario liquidatore.
Cresce la mobilitazione dei lavoratori per contratto e
riorganizzazione dei servizi alle comunità”
Roma,
12 aprile 2016
“Tagli passati, tagli presenti e tagli futuri. Nel
documento di economia e finanza non solo non c’è previsione alcuna sui
contratti del pubblico ma, soprattutto, emerge con estrema chiarezza che
il conto dei due mancati rinnovi è stato pagato tutto dalle famiglie
delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici”. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e
Uil-Pa, in una nota attaccano duramente il Def del governo, in cui “la
tanto sbandierata flessibilità conquistata in Europa, che l’esecutivo
rivendica per ‘aver fatto i compiti’, si traduce a tutti gli effetti in
tagli ai salari, alla formazione, alle assunzioni, agli investimenti nei
servizi a cittadini e imprese”.
“La spending review selettiva
non è stata altro che blocco della contrattazione nazionale e
integrativa, blocco delle progressioni economiche e blocco del
turn-over”, rincarano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil. “E
per di più, nello stesso momento in cui il governo parla di aumentare
la produttività in azienda, nega al settore pubblico anche la
detassazione dei premi che servono a dare più salute, più sicurezza, più
sostegno e meno costi alle comunità. E’ un segnale da commissario
liquidatore e non certo da datore di lavoro della più grande azienda
italiana”.
Per i rappresentanti dei lavoratori, inoltre, “I tagli
lineari di questi anni, che sono andati ben oltre quelli previsti, si
sono abbattuti sul lavoro pubblico, cancellando ogni possibilità di far
crescere le competenze, l’innovazione, l’organizzazione e la qualità dei
servizi. Ecco perché continuiamo con più forza la nostra protesta:
perché abbiamo una proposta vera per rinnovare e riorganizzare la Pa, a
partire dal contratto, e per far ripartire lo sviluppo, i consumi, gli
investimenti di cui il Paese ha bisogno”.
“Dopo l’accordo
all’Aran con cui abbiamo ridotto i comparti, il governo non ha più
alibi”, concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa. “Siamo in campo
con una mobilitazione che dal grande sciopero della Lombardia di giovedì
scorso arriverà in tutti i territori. Lavoratori pubblici e cittadini
per dire al governo: cambia verso o cambia mestiere”.