Nel corso della
discussione sulla circolare che fornisce le prime indicazioni operative e
logistiche al personale ispettivo, si è affrontata, tra l’altro, la possibilità
che gli ispettori ordinari possano svolgere – previo percorso formativo – anche
vigilanza tecnica, poi confermata nella circolare emanata ieri.
Sul punto, come FP
CGIL, abbiamo espresso la nostra contrarietà per varie ragioni: anzitutto, le
norme contrattuali prevedono un profilo professionale specifico per il quale
l’accesso prevede un percorso di studi
specifico non assimilabile a quello per ispettori ordinari, che non può essere
sostituito da qualche giornata di formazione. Non vorremmo, quindi, che a causa
del blocco del turn-over si utilizzassero espedienti tesi a sorvolare su
specifiche professionalità e norme contrattuali.
In secondo
luogo, questa scelta
dell’Amministrazione ci appare fortemente contraddittoria: da un lato si
intende ridare nuova dignità a questo settore della vigilanza, dall’altro si
prevede che essa possa essere svolta anche da colleghi della vigilanza
ordinaria. Il rischio di questo ragionamento è che, ben presto agli ispettori
tecnici potrebbe essere chiesto, in maniera impropria, di svolgere attività
della vigilanza ordinaria – cosa che in alcuni uffici ci risulta già accadere.
E’ nostra opinione,
invece, che la complessità del settore – che oltre alla vigilanza in edilizia,
riguarda altri delicati settori come radiazioni ionizzanti, ferrovie, amianto,
indagini penali su infortuni, etc. – richieda dei tecnici specializzati, che
potrebbero essere meglio impiegati. Noi, come FP CGIL, abbiamo delle idee in
proposito.
Una prima
possibilità può essere la creazione di “sportelli sicurezza”, che potrebbero funzionare similmente al servizio di turno:
gli ispettori tecnici – che dovrebbero essere esonerati dal servizio di turno
-, in alcuni giorni e orari programmati, potrebbero svolgere un apposito
servizio di informazione all’utenza per ciò che riguarda la salute e la sicurezza
sul lavoro, nei settori di competenza dell’INL.
Inoltre,
considerati i tanti cantieri esistenti sul territorio nazionale, a seguito di
calamità naturali, si potrebbero istituire delle task-force aventi ad oggetto
la verifica di quei cantieri, così come accade per le task-force sul lavoro
nero.
Da
ultimo, il ruolo degli ispettori tecnici può essere altresì funzionale ad una
internalizzazione di funzioni, in particolare per quel che riguarda il ruolo di
RSPP. Attualmente, molti ispettori hanno rifiutato di svolgere questo ruolo
all’interno del proprio Ufficio, in quanto sarebbero stati remunerati al
massimo in maniera simbolica. Si potrebbe prevedere, invece, che esso debba
essere svolto dagli ispettori tecnici, anche previa assicurazione sulla
responsabilità.
Alla base di tutto,
riteniamo che resti un quesito di fondo: la vigilanza su salute e sicurezza sul
lavoro, per l’Amministrazione, deve continuare a svolgere un ruolo essenziale
nell’INL o no?
Roma, 26 gennaio
2017
Coordinatore
nazionale
FP CGIL INPS, INL e ANPAL
Matteo
Ariano