VVF – La Corte dei Conti rivela: 83 milioni di Euro di debiti dei Vigili del Fuoco.

18 Luglio 2011


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La Corte dei Conti rivela: 83 milioni di Euro di debiti dei Vigili del Fuoco.

 

08.08.2007 – Ebbene era ora che qualcuno da dentro le istituzioni si accorgesse della deriva in cui le Finanziarie degli ultimi anni hanno gettato il servizio dei Vigili del Fuoco: prima ci ha pensato il centro destra e la finanza creativa di Tremonti, poi la finanziaria di risanamento del ministro del centro sinistra Padoa Schioppa.

Tutto questo, mentre le OO.SS. denunciavano, inascoltate, il collasso del servizio e i lavoratori si facevano carico sulla propria pelle di garantire, comunque, il soccorso alla popolazione, la cui testimonianza più efficace, come al solito è avvenuta e sta ancora avvenendo, con l’emergenza degli incendi boschivi, ma che si presenta ad ogni emergenza quotidiana.

In tal senso, risultano oltremodo stonate le dichiarazioni del Sottosegretario on.le Ettore Rosato, intervistato dal giornalista, che imputa quale segnale di inversione di tendenza le poche misure prese in finanziaria: 600 assunzioni per il 2007, a fronte di un turn-over di 3.500 unità e un organico assolutamente sottodimensionato (28.000 unità anzichè 45.000) rispetto agli standard europei di 1 pompiere ogni 1.500 abitanti – problema affrontato solo parzialmente attraverso l’utilizzo del precariato, al quale, tra l’altro, al momento, non si stanno dando risposte easurienti, rispetto alle necessità; mentre i 60 milioni di euro delle tasse aeroportuali per gli antincendi non sono mai stati disponibili e non si sa quando lo saranno; i 20 milioni del tesoretto, a tal punto danno un minimo di ossigeno, ma serviranno solo a ripianare qualche buco di bilancio; neanche un euro, invece, di risorse aggiuntive per i contratti.

 

In sostanza il Governo di centro sinistra non ha fatto segnare per i Pompieri nessuna svolta rispetto a quello di centro destra, sia sul piano politico – sindacale, per cui è stato riconfermato l’incardinamento nel Ministero dell’Interno, perpetrando la confusione di ruoli tra ordine pubblico e protezione civile, le cui disfunzioni riemergono puntualmente ogni qualvolta l’Italia deve affrontare le emergenze legate alle calamità, più o meno naturali – siano gli incendi, piuttosto delle inondazioni o terremoti – con l’altrettanto puntuale mortificazione degli operatori del Corpo, che pur provvedendo in larga misura ad affrontarle, ottengono solo una minima parte delle risorse messe in campo complessivamente dal governo per la protezione civile.
Non viene assolutamente rimesso in discussione il modello contrattuale ed ordinamentale simile a quello della Polizia – nessuna revisione della legge di riforma emanata dal centro destra, che riduce gli spazi contrattuali, diritti e tutele di lavoratrici e lavoratori, istituisce un rigido controllo burocratico e centralizzato sui dirigenti tecnici e su tutta l’attività del Corpo Nazionale – ma non con le stesse risorse, per cui, senza voler togliere nulla ai meriti di altri lavoratori, resta inspiegabile che a fronte di un disastro economico tanto conclamato del Corpo, il Ministro Amato destini 60 dei 100 milioni assegnati dalla Finanziaria al suo Ministero – per risolvere, appunto, i deficit amministrativi – alla Polizia e solo 12 milioni ai Vigili del Fuoco e, probabilmente, nella stessa ottica di considerare i Vigili del Fuoco i parenti poveri del Ministero dell’Interno, si riescono ad ottenere risorse aggiuntive per i contratti delle forze di Polizia e nemmeno un Euro per quello dei Vigili del Fuoco.

 

Per la FPCGIL VVF tutto questo non è più sopportabile e già a settembre, nella discussione sulla nuova legge finanziaria, il governo dovrà dare risposte concrete in termini di risorse da destinare al rinnovo contrattuale 2006-2009 – risorse aggiuntive per compensare l’alta professionalità del Corpo, il rischio e l’usura dei pompieri per un mestiere assolutamente atipico nella P.A. – e tenendo fede agli impegni per il miglioramento della qualità del servizio, assunti con il Memorandum, una volta stabiliti compiti e funzioni istituzionali, stanziare risorse per gli organici e il rinnovamento dell’intera organizzazione – mezzi, attrezzature, sedi di servizio – e a tutto l’impianto ordinamentale, da adeguare ad un servizio con spiccate caratteristiche tecniche, che si esplica sul territorio, di alta valenza sociale, orientato, pertanto, verso un decentramento che favorisca l’autonomia gestionale e tecnica e la partecipazione democratica dei cittadini.
 
Franco Moretti, Michele D’Ambrogio

 

Di seguito, pubblichiamo l’artico uscito sulla “Repubblica” di oggi, sull’allarme della Corte dei Conti per i bilanci in rosso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e le carenze di 3.500 unità negli organici.

 
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