Sicurezza-DAP: Al Capo del DAP sul personale in servizio negli istituti penitenziari

05 Luglio 2016

Al Capo del DAP sul personale in servizio negli istituti penitenziari

Roma, 5 luglio 2016

Al Capo del Dipartimento A.P.

Pres. Santi Consolo

e, p.c.
Al Vice Capo
del Dipartimento A.P.

Dot. Massimo De Pascalis

Al Direttore generale
del Personale e delle Risorse

Dot. Pietro Buffa

Al Direttore
dell’Ufficio Relazioni Sindacali

Dot.ssa Pierina Conte

Oggetto: personale in servizio negli
istituti penitenziari.

Egregio Presidente,
il personale di Polizia Penitenziaria in
servizio negli istituti non può continuare a lavorare in un contesto al limite
della sopportazione umana.

La FP CGIL continua a ricevere notizie
allarmanti da tutto il territorio nazionale circa il mancato rispetto della
normativa contrattuale in materia di diritti soggettivi dei Poliziotti
Penitenziari.

Si registrano enormi difficoltà a garantire il
piano ferie estivo e, nei casi in cui si cerca di garantirlo, lo si fa sulla
pelle del personale che viene costretto ad effettuare turni di servizio che
arrivano fino a sedici ore consecutive. Per non parlare, poi, dell’incapacità
di garantire la fruizione dei riposi settimanali e quindi di consentire un
minimo di recupero psico-fisico a chi effettua i suddetti turni. Non sono
assicurati i livelli minimi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli istituti
penitenziari sono fatiscenti e non vengono stanziati i fondi necessari alla
loro ristrutturazione. Molti dei mezzi con cui vengono effettuate le traduzioni
dei detenuti hanno oltre 500.000 chilometri e chi li usa rischia la vita ogni
giorno. I procedimenti disciplinari nei confronti del personale sono in
costante aumento.

Di fronte ad uno scenario del genere
l’Amministrazione Penitenziaria dovrebbe attivarsi mettendo in campo ogni
strumento in suo possesso per migliorare le condizioni di lavoro di chi presta
servizio negli istituti penitenziari e dare segnali di vicinanza a chi lavora
in un contesto così complicato.

Invece, purtroppo, continuiamo a registrare
segnali che vanno nella direzione opposta.

Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha una
carenza di organico di 7362 unità e, a causa della carenza di assunzioni, tale
carenza è destinata ad aumentare. La stessa grava esclusivamente sugli istituti
penitenziari, mentre nelle sedi extra moenia si registra un esubero di
personale. Dati alla mano, si dovrebbe ragionare di un progetto di
razionalizzazione delle risorse umane a disposizione, mentre il DAP, in barba
ad ogni regola di buona gestione della pubblica amministrazione, continua a
distaccare personale dagli istituti alle sedi extra moenia con provvedimenti
non previsti dalla normativa contrattuale.
Ovviamente, per poter continuare a
farlo, malgrado le continue proteste della FP CGIL, evita il confronto sul tema
con le organizzazioni sindacali e fa risultare nella pianta organica degli
istituti penitenziari quel personale che in realtà è distaccato nelle sedi
amministrative. Un piano perfetto per celare la pessima gestione attuata ed
abbandonare gli istituti penitenziari del nostro Paese al loro destino.

Ancor più drammatica è l’assoluta mancanza di
iniziative atte a contrastare i fenomeni di stress lavoro-correlato, che sono
ovvia conseguenza del pessimo clima lavorativo in cui si trova ad operare chi
lavora in carcere. Per non parlare, poi, delle promozioni per meriti
straordinari, che spesso vengono conferite a Poliziotti che dal carcere sono
stati allontanati da tempo.

Serve un chiaro segnale di inversione di
tendenza che riporti al centro dell’attenzione il lavoro in carcere e per
questo la FP CGIL le chiede di convocare con urgenza un incontro in cui
programmare una serie di interventi atti a superare le criticità evidenziate.

Si resta in attesa di un celere riscontro.

Distinti saluti.

 

Il Coordinatore nazionale Fp Cgil
Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini

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