Consulta Nazionale di Protezione Civile: Audizione in Commissione rappresentare le nostre valutazioni in merito all’atto Senato 2068

16 Giugno 2016

Consulta Nazionale di Protezione Civile: Audizione in Commissione rappresentare le nostre valutazioni in merito all'atto Senato 2068

Come FP CGIL
abbiamo richiesto questa audizione in Commissione per poter rappresentare le
nostre valutazioni in merito all’atto Senato 2068.

Il principio di base che ci muove nell’esame del
provvedimento è quello di un sistema di protezione civile fondato sulla
previsione e la prevenzione sul territorio, un sistema integrato che non solo
coordini le diverse componenti ma anche determini le scelte che sono alla base
della sua attività prima e durante le emergenze, le linee di indirizzo
programmatico nelle attività di prevenzione, i rapporti con il mondo
scientifico e le strutture di ricerca, le linee di programmazione economica per
lo sviluppo delle politiche di sicurezza sul territorio.

Per questo richiediamo che su tutte le articolazioni
dello Stato presenti nel territorio comunale, metropolitano, di area vasta e
regionale ci sia una sovra ordinazione del potere elettivo come espressione di
un sistema che risponda alla volontà popolare anche in materia di protezione
civile.

Un potere che necessita di una piena autonomia anche
economica per l’esercizio delle responsabilità e dell’autorità.

In questo contesto chiediamo che all’interno del
sistema di protezione civile venga rafforzato il ruolo dei vigili del fuoco
come presidio territoriale non solo di soccorso urgente ma anche di sicurezza e
prevenzione rafforzando, conseguentemente, la struttura tecnico scientifica del
corpo.

Riteniamo che il compito dei vigili del fuoco, oggi
prevalentemente deputato a dirigere e svolgere l’opera di

soccorso, debba essere anche quello di essere
coinvolto in tutte le fasi del ciclo di preparazione del territorio e nelle
fasi di redazione e approvazione dei piani territoriali e delle concessioni per
i nuovi insediamenti o delocalizzazioni di strutture significative per la messa
in sicurezza del territorio e della popolazione ben distinguendo il ruolo
tecnico da quello politico.

Come Fp CGIL e Consulta Nazionale Protezione Civile
sosteniamo una netta distinzione tra cittadino professionista e cittadino
competente che ha deciso di scendere in campo e che costituisce un presidio
democratico e partecipativo fondamentale, e ci opponiamo ad un Volontariato
considerato alla stregua di surroga palese od occulta di forme regolari e regolamentate
di occupazione, e all’utilizzo di questo come strumento di temporaneo o
definitivo avviamento al lavoro e di un welfare affidato al privato e a forme
di spontaneismo più o meno organizzato che sostituisca lo Stato.

Per questo chiediamo che all’interno dei decreti
legislativi, una volta approvato questo DDL, venga definito un diverso
approccio alla programmazione/pianificazione sulla base di principi di
partecipazione attiva dei cittadini e di tutte le componenti e strutture del
servizio di protezione civile promuovendo anche lo sviluppo di normative
tecniche e garantendo nella programmazione i due ambiti di azione, quello della
tutela e quello del soccorso e assistenza alla popolazione. Utile in questo
senso che i Comuni vengano attivamente coinvolti nella progettazione e
realizzazione degli interventi di prevenzione finanziati dall’unione europea e
dallo stato italiano.

Inoltre, nell’ottica della prevenzione e della
programmazione ordinaria in materia di protezione civile, che fin qui ci ha ispirato,
riteniamo che, unitamente al piano di emergenza di cui alla legge 100/2012,
vengano adottati i regolamenti comunali di protezione civile per costituire e
disciplinare le attività in ordinario del servizio comunale di protezione
civile, definendone gli obiettivi, gli organi e i relativi compiti e la
conseguente delibera comunale per istituire il cosiddetto centro operativo
comunale e per individuarne le funzioni e i responsabili.

Da ultimo, ai fini di quanto
detto, riteniamo necessaria l’istituzione dei livelli minimi essenziali di
protezione civile con la definizione dei fondi da destinare all’erogazione del
servizio nazionale di protezione civile che dovranno avere carattere di
continuità economica, certi e rinnovabili, rintracciabili nel loro utilizzo e
destinati all’intero servizio nazionale.

 
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