Igiene Ambientale: Comunicato Segreterie Nazionali 24 maggio 2016

24 Maggio 2016

Igiene Ambientale: Comunicato Segreterie Nazionali 24 maggio 2016


Sciopero Nazionale Igiene Ambientale – Lunedì 30 Maggio 2016 

A tutte le lavoratrici e i lavoratori
alle rappresentanze sindacali unitarie e alle strutture sindacali

Roma, 24 maggio 2016

Oramai mancano pochi
giorni allo sciopero di tutto il comparto dell’igiene ambientale e il lavoro

d’informazione dei
lavoratori e delle lavoratrici, negli attivi territoriali e nelle centinaia di
assemblee in tutto il Paese,

procede speditamente.
In questa situazione di
conflitto radicato è indispensabile avere il massimo contatto con la nostra
gente più di quanto

quotidianamente accade in
ogni azienda. Occorre spiegare con chiarezza le ragioni dello sciopero ma,
soprattutto, il

pesante attacco che le
imprese vogliono sferrare alla libertà e alla democrazia nei luoghi di lavoro.
Oramai la “maschera” è
caduta: il vero obiettivo non è migliorare e far crescere il settore nella
misura che raccontano nei

convegni e nei patinati
documenti ma è, meramente, impoverire il lavoro in ogni misura ed eliminare la
rappresentanza

e la partecipazione dei
lavoratori e delle lavoratrici alla vita aziendale, allontanando gli stessi
dalle tutele e dai diritti.

In questi giorni ne
abbiamo avuta la controprova, qualora ce ne fosse stato bisogno, attraverso dei
gravi tentativi. Hanno

contestato il diritto
allo sciopero, i servizi minimi essenziali in caso di sciopero, il diritto di
assemblea e finanche le

Amministrazioni comunali
proprietarie delle stesse imprese.
Noi abbiamo registrato il
forte interesse dell’ANCI – anche attraverso il suo Presidente – a farsi da
garante in questo

difficile momento ma, a
oggi, nonostante la nostra assoluta disponibilità, le Associazioni datoriali
non hanno in nessun

modo risposto agli inviti
più volte reiterati dalle proprietà.
Si preferito invocare un
intervento regolatorio della Commissione di Garanzia per lo Sciopero che, come
arbitro, avrebbe

dovuto penalizzare il
Sindacato e i lavoratori a vantaggio delle imprese, piuttosto che ascoltare le
proprietà locali che di

questo servizio hanno l’obbligo
di rispondere ai cittadini.
Ora sta alla
mobilitazione generale rimuovere i macigni pretestuosi che sono stati posti
davanti al comparto,

alle quasi 90.000
famiglie che di questo vivono e ai cittadini che avranno un danno per la
forzata cocciutaggine delle

imprese miopi.
Nel frattempo, in
moltissime assemblee, attraverso gli ordini del giorno e i molti interventi, s’invocano
ulteriori

giornate di
sciopero da proclamare entro l’estate. Ovviamente ogni decisione sarà presa
dopo il 30 maggio,

considerando che lo
sciopero di lunedì prossimo è solo il punto di partenza.
Dobbiamo fermare chi
vuole i lavoratori precari, in appalto alle mille cooperative che
quotidianamente brucano intorno

alle logiche della
finanza aziendale che vuole per se solo la parte “ricca” del ciclo e lasciare alle
stesse cooperative la parte

“povera”, ancor più impoverita
dal mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 28 mesi.
D’altronde si
sapeva: il lavoro per le imprese alla fine è solo merce di scambio.
Intensificate le
assemblee per preparare al meglio lo sciopero, raccontando ai lavoratori –
anche ai pochissimi

pervasi dal qualunquismo
– che la mobilitazione può dare loro la dignità che qualcuno vuole negare.
Raccontate ai Sindaci e
alle forze politiche locali del nostro progetto e, in modo esplicito e
concreto, parlate della

determinazione e della
rabbia dei lavoratori che, quotidianamente, garantiscono decoro e tutela
ambientale, seppur

senza aumenti economici
da anni e senza garanzie sul proprio futuro.
Fate partecipare in massa
tutti i lavoratori ai tanti presidi Regionali (lunedì pubblicate le foto degli
stessi che

recapiteremo a chi non
vuol sentire) anche spiegando che in questo modo stiamo investendo sul nostro
futuro e in quello

delle città che serviamo.
Pesa sicuramente perdere
una giornata di retribuzione ma statene certi: è molto più dignitoso partecipare
a questi

momenti piuttosto che
invocare – come molte imprese fanno – i sacrifici degli altri senza mostrare
coraggio, coerenza e,

soprattutto, senza
perdere nulla dalla propria tasca.

                                   Le Segreterie Nazionali


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