MIBACT: Comunicato su riunione 28 aprile e allegato

29 Aprile 2016

MIBACT: Comunicato su riunione 28 aprile e allegato


Roma, 29 aprile 2016 

RIUNIONE DEL 28 APRILE: ATTACCO ALLA PRODUTTIVITA’

 NESSUNA RISPOSTA PER GLI IDONEI INTERNI

NESSUNA RISPOSTA SUL CODICE DI COMPORTAMENTO

Ci siamo trovati ieri
con l’ennesimo rilievo dei cosiddetti organi di controllo sui progetti locali.
La richiesta è sempre la solita: vogliono le pagelline. Cosa significa lo
troverete nella proposta di modifica dell’accordo che ci hanno fatto, proposta
che naturalmente abbiamo prontamente rigettato. Nell’illustrarci la proposta,
che la controparte ha definito orientativa, sono emerse due simpatiche
posizioni: la prima è quella di fare una specie di accordo farsa dove i
meccanismi di valutazione individuale vengono inseriti per salvare la faccia ed
ottenere la certificazione di questi accordi. La seconda è che la mancata
revisione di questi accordi comporterebbe la perdita dei fondi.
Anche in questo caso
abbiamo risposto picche. Noi firmiamo accordi di produttività vera, collettiva,
che producono effetti benefici proprio sui programmi di valorizzazione tanto
decantati dal Ministro e dal suo entourage. E quindi non siamo per nulla
disposti a firmare accordi falsi solo perché alla Funzione Pubblica non sanno
cos’è la produttività nei servizi pubblici che dovrebbero coordinare. E pare
del tutto singolare che dobbiamo essere noi, solitamente accusati di fare
accordi di distribuzione a pioggia, a difendere la produttività reale degli
Uffici, che nei progetti locali trova uno dei motori più importanti. Mentre
invece la controparte si affanna a ricercare improbabili toppe e non promuove
nei confronti di questi Uffici una azione adeguata per contrastare questa
visione burocratica per cui la meritocrazia astratta è il vero obiettivo,
indipendentemente dagli effetti che può produrre rispetto alle finalità di
miglioramento dei servizi.
Il secondo
“avvertimento” invece è del tutto falso. Non sottoscrivere modifiche
non comporta affatto la perdita dei fondi e noi abbiamo dichiarato che, se
l’Amministrazione rinuncia a fare i progetti di produttività locali, vuol dire
che ne faremo uno nazionale con gli stessi fondi (11 milioni di euro) e gli
stessi destinatari. Anche in questo caso non è per noi una decisione a cuor
leggero, abbiamo sempre avuto a cuore l’autonomia delle RSU e la possibilità di
trasferire risorse alla contrattazione di posto di lavoro: comprenderete che in
questo caso avremmo più che altro posto le RSU di fronte alle valutazioni
discrezionali del dirigente, con tutto quello che potete immaginare ne
conseguirebbe.
Per lo stesso motivo
abbiamo ritenuto di non sottoscrivere il protocollo che estende la percentuale
di copertura dei festivi. A questo punto vogliamo delle garanzie precise sui
fondi contrattuali e quindi valuteremo al più presto le nuove proposte che ci
arriveranno.
Sempre dalla Funzione
Pubblica pare sia arrivato un riscontro negativo alla famosa letterina del Capo
di Gabinetto che chiedeva lo scorrimento degli idonei interni nella misura
degli altrettanto famosi 460 posti messi inizialmente a concorso. Pare che la
Funzione Pubblica abbia semplicemente ribadito che loro quell’ampliamento dei
posti non lo hanno mai autorizzato. Per cui ritorniamo al discorso iniziale di
questa dolorosa vicenda, ovvero la necessità di una norma che autorizzi. E in
questo caso l’opportunità l’hanno avuta e non l’hanno volutamente autorizzata:
nella norma che autorizzava il concorso dei 500 funzionari avrebbero potuto
inserire una riserva per altrettanti posti per gli idonei interni. Invece
nulla. In sostanza un impegno disatteso, un impegno dichiarato formalmente e
più volte dal Capo di Gabinetto. Questo è il risultato e a chi ci chiede come
mai facciamo sit in e manifestazioni rispondiamo che di motivi ne abbiamo e ne
avremo a bizzeffe. E che certo non ci fermeremo, di fronte a questo
atteggiamento che giudichiamo, in questa vicenda delle nuove assunzioni, come
in quella della lesione dei diritti costituzionali dei lavoratori, un segno
evidente di disprezzo verso i lavoratori ed una palese indifferenza verso le
loro esigenze.

Ancora sul Codice di
Comportamento abbiamo avuto una curiosa presa di posizione della controparte,
nell’occasione personificata dal Segretario Generale, la quale ha dichiarato
certo la disponibilità a modificare il Codice, quindi riconoscendo
implicitamente i suoi limiti, ma l’ha subordinata al ritiro di un ricorso che
hanno presentato i nostri colleghi della UIL. Insomma impera la logica dei dispettucci,
delle ritorsioni. Nulla invece sul merito delle nostre osservazioni che hanno
puntualmente posto in evidenza il carattere profondamente illiberale di quelle
disposizioni. Va sempre ricordato che la medesima Segretaria Generale, il mese
scorso, si era profondamente adontata per il fatto che noi tutti avevamo
sottolineato il fatto che sul Codice non vi era stata alcuna informativa e che
quindi il “sentite le Organizzazioni Sindacali”, scritto nelle
premesse del Codice, non corrispondeva al vero. Gli stessi colleghi della UIL
avevano annunciato il ricorso e quindi il cosiddetto scambio lo poteva proporre
allora. Non lo ha fatto e si è presentata il mese successivo senza uno straccio
di risposta alle nostre osservazioni unitarie e pretendendo di risolvere i suoi
problemi con una singola Organizzazione Sindacale, senza minimamente tener
conto delle altre. Se parliamo di rispetto, proprio non ci siamo.

Infine su mobilità
volontaria e bando di mobilità del personale ex province e comandati della
scuola ci hanno comunicato che le Commissioni stanno procedendo ma non sono
stati in grado di darci dei tempi di conclusione. In particolare sulla mobilità
volontaria ci comunicano che stanno procedendo con difficoltà ai controlli, in
particolare per quel che riguarda la verifica sui servizi pre ruolo. Vedremo.

Come potete notare
una riunione non molto produttiva, ma assai rivelatrice.

TUTTI IN PIAZZA IL 7
MAGGIO!

Come potete notare i
motivi per partecipare con forza alla manifestazione nazionale del 7 maggio sono
tanti e riguardano da vicino tutte le nostre tematiche vertenziali. La
manifestazione, per disposizione della Questura, ha subito una ulteriore
modifica al suo itinerario e adesso il concentramento è previsto in Piazza
della Repubblica e il corteo si snoderà fino a piazza Barberini, ove si
terranno i comizi conclusivi. Vi aspettiamo. Se non ci ascoltano sui tavoli di
contrattazione ci sentiranno in piazza!

FP CGIL Nazionale MIBACT
        Claudio Meloni 

 
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