EMERGENZA CULTURA: TUTTI
IN PIAZZA IL 7 MAGGIO!
La fase organizzativa della manifestazione
nazionale è conclusa e adesso bisogna lavorare per favorire la più ampia
partecipazione dei lavoratori a questo appuntamento, che noi riteniamo
importantissimo. Emergenza Cultura si articolerà in due giornate, di studio e
di lotta.
La prima giornata sarà dedicata ad un
approfondimento in un convegno che terremo nel Centro Congressi di via Cavour
di Roma il pomeriggio del 6 maggio e che avrà al suo centro tutti i temi
contenuti nel manifesto di Emergenza Cultura, alla presenza di intellettuali, associazioni,
costituzionalisti e con la nostra qualificatissima partecipazione. Appena
disponibile vi invieremo il programma più dettagliato.
Il 7 maggio, di mattina, manifestazione
nazionale in piazza a Roma con partenza
da Piazza dell’Esquilino fino a piazza della Madonna di Loreto, dove si
terranno i comizi conclusivi.
Queste iniziative saranno la prima grande
risposta alle controriforme che mettono in discussione la tutela del nostro
patrimonio culturale, in difesa dell’articolo 9 della Costituzione e in difesa
della dignità del lavoro nei beni culturali, lavoro deriso e misconosciuto in
tutti i provvedimenti del Ministro.
Emergenza Cultura (www.emergenzacultura.org) è
un rassemblement di soggetti sociali, sindacati, studenti, associazioni di
tecnici e associazioni culturali, esponenti del mondo intellettuale e
costituzionalisti che si vogliono opporre alla deriva di chi vuole trasformare
questo Ministero in una sorta di baraccone dove i luoghi della cultura
diventano luoghi di eventi estemporanei e la valorizzazione un esercizio
commerciale. Una occasione unica per esprimere in modo democratico e civile
tutto il nostro dissenso.
Singolari coincidenze.
Abbiamo avuto qualche intoppo,
nell’organizzazione di questo evento, e quello più significativo ci è derivata
dalla contraddittoria decisione della DG Biblioteche di concedere, a pagamento,
l’utilizzo del Teatro dei Dioscuri al Quirinale per il convegno del 6 maggio e,
dopo che noi abbiamo regolarmente saldato il dovuto, revocare questa
concessione sulla base di una relazione sulla sicurezza che noi abbiamo
visionato e che ci lascia qualche perplessità. Il motivo è l’inagibilità di
alcune vie di fuga: dalla relazione, prontamente inviateci dopo la nostra
richiesta, risultano delle foto in cui le vie di uscita erano bloccate da sedie
e masserizie che non ci parevano ostacoli insormontabili. Che dire? Di fronte
ai problemi di sicurezza noi certo alziamo le mani e la solerzia con cui è
stata disposta questa verifica dopo la nostra richiesta di utilizzo ci lascia
ben sperare che la Direzione Generale affronterà con la medesima solerzia tutti
i gravi problemi di sicurezza esistenti in buona parte degli Uffici che le
dipendono. Pertanto, se dovesse servire, organizzeremo in tutti gli Uffici che
ne fanno richieste nuove iniziative come Emergenza Cultura sapendo che almeno
contribuiremo a risolvere l’emergenza sicurezza. Anche perchè nel Teatro dei
Dioscuri sino ad una settimana fa si svolgevano regolarmente iniziative, tra le
ultime una organizzata dal SILP CGIL alla presenza del Questore in persona.
Evento svoltesi regolarmente e senza alcuna segnalazione in ordine ai problemi
prontamente evidenziati nella relazione del precedentemente distratto RSPP. In
quello ed in altri casi caso nessuna emergenza sicurezza, eppure ci risulta
identica la situazione che ha portato alla tempestiva relazione che, per amore
di verità, adesso ha comportato la sospensione di tutte le iniziative in
programma e la chiusura del Teatro ad ogni utilizzo esterno. Noi seguiremo con
passione questa vicenda, anche perchè siamo involontaria causa della perdita,
ci auguriamo temporanea, di uno spazio sociale. Non utile, lo diciamo subito,
ad ospitare un ristorante di lusso.
E’ arrivato il decreto sul bando del concorso dei
500.
L’ultima notizia è la pubblicazione del decreto
che definisce i criteri del bando di concorso
dei 500 funzionari sulla Gazzetta Ufficiale. Come immaginavamo, poco o
nulla delle osservazioni pervenute è stata presa in considerazione, ed in
particolare il personale interno è rimasto senza alcun riconoscimento del
servizio prestato. Nel riservarci una valutazione approfondita del decreto ci
preme oggi segnalare che il testo dello stesso, inviateci preventivamente in
visione, poi non lo abbiamo più visto se non in Gazzetta Ufficiale. Insomma un
esercizio di democrazia, più volte rivendicato dalla nostra controparte in
quanto “non erano tenuti” a farlo, e un esercizio di negazione della
democrazia per cui si chiedono alle rappresentanze dei lavoratori di svolgere
osservazioni per poi ridurre il tutto ad una sommaria informazione del
Consigliere Casini. Se lo risparmiassero, la prossima volta. Se si porta al
tavolo un atto per sua natura unilaterale vuol dire che si accetta la logica
del confronto. Altrimenti ci prendiamo in giro e se si pensa di utilizzare le
Organizzazioni Sindacali come stampella di decisioni già assunte si fa un
grosso errore. Noi certo abbiamo i nostri limiti e le nostre contraddizioni, ma
siamo gente seria.
Fp Cgil Mibact
Claudio
Meloni