Mibact – Contrattazione del 17 marzo: il confronto su FUA e progressioni prosegue

18 Marzo 2016

Mibact – Contrattazione del 17 marzo: il confronto su FUA e progressioni prosegue

Roma,18 marzo 2016

CONTRATTAZIONE
DEL 17 MARZO: IL CONFRONTO SU FUA E PROGRESSIONI PROSEGUE: QUALCHE RISULTATO IN
VISTA?

NOVITA’
POSITIVE SUI PASSAGGI DI AREA E ALTRO

 

 

La riunione di ieri è stata importante:
si sono gettate le basi per un accordo complessivo su FUA e Piano di
valorizzazione e si è finalmente entrati nel merito di una proposta concreta
per progressioni economiche e posizioni organizzative. E c’è uno spiraglio
concreto sull’annosa questione dei passaggi di area.

Andiamo per ordine:

FUA 2016 e piano di valorizzazione 2016.

Sulla spinosa questione dell’accordo FUA
gli scogli erano e sono 2: la quantificazione dell’importo da destinare alle
progressioni economiche e della spesa per remunerare le posizioni
organizzative. Intorno a questi due problemi si è incentrata la discussione con
il contorno dei progetti nazionali e della loro possibile revisione e
adeguamento alle nuove condizioni organizzative. Quindi un confronto
programmatico non solo sul FUA di quest’anno ma con evidenti ricadute almeno
sui prossimi due anni. Sulle progressioni economiche il ragionamento si è
dipanato partendo da una valutazione delle attuali risorse. Noi abbiamo preso
atto della indisponibilità di altre sigle sindacali a reperire risorse per le
progressioni economiche a valere sui progetti nazionali e pertanto la cifra da
cui si parte sono i 7.600.000 euro di somme non impegnate, pari a circa 3600
progressioni economiche. Sul punto noi abbiamo posto come elemento
pregiudiziale la possibilità di fare un accordo su base pluriennale, ovvero una
programmazione che consenta entro il 2018 di coprire i famosi 12.050 passaggi
complessivi. Pertanto un impegno comune che consenta da un lato il reperimento
di risorse aggiuntive e dall’altro di ottenere l’obiettivo prefissato sul
numero di progressioni. Un impegno comune e vincolante. Su cui abbiamo chiesto
di verificare due condizioni: l’accordo programmatico richiesto dagli organi di
controllo e la possibilità di fare un unico bando, con la previsione di
scorrimenti successivi nel 2017 e 2018 mantenendo in piedi la graduatoria.
Punti sui quali avremo riscontro nella prossima riunione prevista per giovedì e
che dovrebbe portare alla definizione dell’accordo.
Accordo che dovrebbe essere esteso sul
piano di valorizzazione, su cui abbiamo espresso una valutazione positiva sulla
quantificazione delle risorse, ovvero una cifra complessiva di 4.750.000 euro a
cui si aggiungono 1.200.000 euro di residui 2015 per  l’apertura del primo maggio, tutte risorse a
valere sul capitolo 1321. Questo incremento significativo consente di
compensare il maggior importo stanziato sul Fua per le posizioni organizzative.
Per il 2017 inoltre è previsto un incremento assai cospicuo di 5 milioni di
euro e pertanto la cifra utilizzabile extra Fua dovrebbe raggiungere nel
prossimo anno la ragguardevole cifra dei 10 milioni di euro, a conferma della
felice intuizione dei nostri compagni del precedente Coordinamento che
prospettarono per primi la possibilità di utilizzo di queste risorse per i
programmi di apertura straordinaria. Sul merito del piano di valorizzazione
abbiamo espresso delle perplessità sull’articolazione di alcuni progetti, in
particolare quelli di prolungamento serale, ed abbiamo perplessità sulle
tariffe proposte. Ma, anche su questo punto, ci siamo riservati di produrre in
vista della prossima riunione le nostre osservazioni. Per quel che riguarda le
posizioni economiche registriamo la proposta, in linea di principio
condivisibile, fatta da colleghi di altre sigle, per un allargamento della
platea dei possibili percettori anche a funzioni di particolare rilevanza e
responsabilità riguardanti il personale di terza area. L’unica perplessità che
registriamo è quella relativa al reperimento delle risorse alla luce della
ripartizione delle somme Fua previste dall’accordo.  Ovvero il fatto che allo stato attuale
diventa difficile immaginare un allargamento della platea in assenza di risorse
aggiuntive. Quindi aspettiamo proposte concrete che non siano la solita
perorazione velleitaria. L’ultima considerazione sul punto riguarda i progetti
nazionali: noi abbiamo ribadito la necessità di una loro rivisitazione per
renderli più omogenei all’attuale situazione organizzativa e metterli al riparo
da incursioni sgradite degli organi di controllo. Nel fare questo abbiamo pure
ipotizzato, per il prossimo anno, che questa rivisitazione comprenda l’utilizzo,
nell’ambito dei progetti nazionali, delle risorse aggiuntive previste per la
valorizzazione. Questo consentirebbe di liberare altre risorse del FUA
spendibili per le progressioni. Da ultimo vi informiamo che ieri abbiamo
verificato il piano di valorizzazione 2015 e questo consentirà l’avvio delle
relative procedure di pagamento.

Passaggi di area.

Abbiamo chiesto nei giorni scorsi, con
una nota unitaria, di avere contezza delle iniziative che l’Amministrazione,
nella sua parte politica, si era impegnata a produrre al fine di sbloccare
questa situazione annosa. Pertanto, nella riunione di ieri, abbiamo rivolto
direttamente al Capo di Gabinetto i seguenti quesiti:

la quantificazione del budget disponibile
sulle risorse assunzionali attualmente a disposizione del Ministero (circa 11
milioni di euro). La questione è dirimente: sulla base delle risorse previste è
possibile quantificare il numero degli scorrimenti che a nostra avviso non
necessariamente si deve attestare sui famosi 460 posti, ma può tranquillamente
essere ampliata, considerato il numero complessivo degli idonei;

il tipo di provvedimento che si intende
predisporre. Escluso il ricorso, almeno per il momento, alla via normativa
l’altra strada è la predisposizione di un provvedimento amministrativo;

l’estensione dei passaggi di area anche
alla graduatoria relativa al passaggio dalla prima alla seconda area. Un
passaggio che avrebbe il pregio di essere a costo zero, di consentire un
utilizzo più appropriato di questo personale e di rendere disponibili ai fini
assunzionali i posti (circa 220 tra seconda e terza area) attualmente congelati
per effetto compensativo del soprannumero in prima area.

Per la prima volta possiamo affermare di
avere intravisto uno spiraglio concreto nelle risposte che ci sono state date:
il Capo di Gabinetto ha confermato che intorno alla fine di questo mese, prima
ancora di avviare il bando per il concorso esterno dei 500, produrranno questo
provvedimento amministrativo che invieranno agli organi di controllo per la
registrazione. L’altro segnale concreto è che su questa situazione ci stanno
lavorando, come è risultato chiaro dall’intervento del Consigliere Benzia, che
ha rappresentato alcune criticità presenti in alcuni profili ed in alcuni
territori. Naturalmente è ancora del tutto improvvido pensare di aver trovato
la tanto agognata soluzione: occorre vedere il provvedimento e capire quale
sarà la reazione degli organi di controllo, sinora del tutto restii a dare
risposte positive su questa problematiche. Ma il nostro giudizio resta
positivo: la predisposizione del provvedimento è per noi un chiaro indice della
volontà politica ad affrontare concretamente le possibili soluzioni. Quindi
aspettiamo con ansia gli ulteriori sviluppi nella tempistica sopra descritta e
vi terremo informati puntualmente, anche in riferimento alle risposte che
perverranno alle nostre sopraelencate richieste. Sul bando di concorso esterno
ci sarà invece un piccolo slittamento della data prevista per la sua
emanazione: al riguardo il Capo di Gabinetto si è impegnato ad una specifica
riunione informativa sullo schema di bando che intendono adottare.

Mobilità volontaria.

1811 domande contenenti 3199 preferenze.
Sono gli unici dati che vi forniamo oggi in attesa di una informativa scritta
ed esaustiva richiesta alla DG Organizzazione, la quale si è impegnata a fornircela.
La commissione esaminatrice è stata costituita e si riunirà all’inizio della
prossima settimana. I tempi di chiusura della procedura non saranno lunghi.

Pagamenti progetti Expò


Abbiamo rappresentato all’Amministrazione la grave
situazione che si sta determinando in sede di liquidazione dei progetti Expò,
ovvero la pretesa incredibile di addossare sul compenso previsto per i
lavoratori anche gli oneri in carico al datore di lavoro. L’accordo prevede
infatti i compensi calcolati solo al lordo dipendente e quindi una ulteriore
detrazione rappresenterebbe una grave violazione dei termini dell’accordo.
Anche su questo abbiamo chiesto puntuale riscontro nella prossima riunione.

Lavori insalubri

Abbiamo sollecitato una risposta ad una
nostra nota, ormai datata, con la quale chiedevamo una valutazione della
sentenza della Corte dei Conti che ha riconosciuto i benefici previdenziali
previsti dalla vigente normativa ai lavoratori in quiescenza che hanno
dimostrato l’esposizione alle sostanze insalubri. Una problematica delicata
sulla quale purtroppo abbiamo registrato ogni tipo di omissione, compreso il
venir meno del libretto di rischio, documento essenziale ai fini del
riconoscimento del beneficio. Ci aspettiamo invece una diversa attenzione, ci
pare dovuta verso i lavoratori, in particolare restauratori e fotografi,
addetti ai cicli insalubri. In sostanza chiediamo di valutare un provvedimento
del MIBACT che ricomprenda quella normativa, pensata originariamente per i lavoratori
del Ministero della Difesa, e la estenda ai nostri lavoratori. E attendiamo
risposte.
Progetti locali in Basilicata.


Una vicenda kafkiana: la liquidazione dei
progetti locali in quella Regione bloccata da un rilievo della Ragioneria
Territoriale dello Stato, del tutto fuori dalle sue competenze normative,
secondo cui sarebbero illegittime le aperture straordinarie in quanto non
retribuite con le tariffe da lavoro straordinario. Vicenda su cui si è
innestata una speciosa polemica tra sindacati aizzata da qualcuno evidentemente
orfano dei bei tempi andati, quando andava di moda litigare tra le sigle
sindacali. Una sindrome giapponese che non tiene conto della pericolosità di
rilievi di questo tipo, i cui effetti potrebbero riverberarsi addirittura sul
programma di aperture straordinarie che, come è noto, riguardano prestazioni
oltre il normale orario di lavoro non configurabili come lavoro straordinario.
In tutto questo ancora nessuno, malgrado le sollecitazioni del Direttore
Generale del Bilancio, ha provveduto ad inviare questi accordi all’UCB, che
rimane il vero soggetto controllore. Si sbrigassero, al Segretariato Regionale:
i lavoratori aspettano il giusto compenso per la prestazione fornita.

FP CGIL NAZIONALE MIBACT  
         Claudio
Meloni
  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 
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