Il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali ha reso noto il rapporto trimestrale (che, da
alcuni mesi, viene curato anche da Italia Lavoro) derivante dal Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie.
Dopo quelli dell’INPS (che fanno riferimento ai versamenti
contributivi da parte delle aziende) e quelli dell’ISTAT (che sono
basate su campioni statistici), siamo di fornte alla terza
importante fonte di dati sugli andamenti occupazionali nel nostro
paese, senza tenere conto di alcuni eccellenti studi di ambito
territoriale.
Non ripetiamo in questa sede le valutazioni sulla inadeguatezza di
isstemi di rilevazione dei dati che si basano su fonti non
omogenee e incapaci di dialogare tra loro.
Ci limitiamo a sottolineare, in coerenza con quanto fatto nei mesi
e negli anni scorsi i dati più siginificativi per svolgere alcune
valutazioni sull’andamento delle diverse forme di rapporto di
lavoro.
In questo quarto trimestre si registra un aumento (in percentuale
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) delle
attivazioni, che restano, in valore assoluto, in numero inferiore
rispetto alle cessazioni.
Pur riscontrando un aumento dei contratti a tempo indeterminato,
quelli a tempo determinato restano in assoluto i più numerosi.
Continuano a diminuire i contratti di collaborazione e i contratti
di apprendistato.
Dei tre milioni di contratti cessati, 440.129 (oltre il 14%) hanno
durata fino a tre giorni (con oltre trecentomila che durano un
solo giorno).
Da queste rilevazioni manca qualunque dato riferito all’utilizzo
dei voucher…