COMUNICATO
INCONTRO
PRESSO LA FUNZIONE PUBBLICA SULLA CROCE ROSSA ITALIANA
Roma, 7 marzo 2016
Come
nei giorni scorsi formalmente chiesto dalle scriventi OO.SS., si è tenuta nella
mattinata di
oggi,
presso Palazzo Vidoni, un nuova riunione della cabina di regia, istituita
dall’articolo 6, comma 5, del
d.lgs.
n. 178 del 2012, sulla mobilità del personale dell’Ente strumentale alla CRI.
Nel
corso dell’incontro, su richiesta di Fp Cgil, Cisl FP e Uil Pa, il Dipartimento
della Funzione
Pubblica
ha precisato quanto segue.
– Tra l’8
e il 9 marzo pp.vv. saranno pubblicati uno specifico bando per la ricollocazione
del personale
CRI
presso altre PP.AA. e l’elenco delle lavoratrici e dei lavoratori che potranno
partecipare alla
prima
fase del processo di mobilità. La funzionalità che consentirà ai lavoratori di
avanzare le
istanze
di mobilità sarà attivata a far data dalla prossima settimana.
– Allo
stato, sulla base delle vacanze di organico inserite nel portale dai diversi
enti e amministrazioni,
i
posti disponibili che, a livello nazionale, potranno essere coperti attraverso
la ricollocazione del
personale
CRI ammontano a complessive 1.900 unità, in gran parte concentrate nelle
amministrazioni
centrali.
– Nella
prima fase sarà ricollocato circa il 50% degli oltre 2.000 lavoratori CRI
inseriti nel portale. Ciò,
in
quanto, al momento, solo nel 50% dei casi, verrebbe a determinarsi, avuto
riguardo ai profili
professionali
e alla collocazione territoriale dei posti disponibili, un pieno incrocio tra
domanda e
offerta
di mobilità.
– A
chiusura della prima fase che, tenuto conto di quanto annunciato dai
rappresentanti del
Dipartimento
della Funzione Pubblica, dovrebbe concludersi entro la metà del prossimo mese
di
maggio,
verrebbe ricollocato il personale CRI con profilo amministrativo. Tra i 1.900
posti allo stato
disponibili
non figurano infatti le vacanze di organico che, in forza dell’art. 1, comma
397 e 398
della
legge n. 208/2015 (legge di stabilità 2016), andranno coperte presso gli enti e
le aziende del
Servizio
sanitario nazionale, le regioni e gli enti locali, mediante ricollocazione
delle figure
professionali
diverse da quelle amministrative (autisti soccorritori, infermieri, medici ecc…).
A tal
proposito,
le scriventi hanno chiesto e ottenuto che sia al più presto convocato un tavolo
con i
rappresentanti
della Conferenza delle Regioni, oggi non presenti al tavolo, in modo da
definire, in
modo
univoco, le modalità applicative delle disposizioni sopra richiamate e
sciogliere i vari dubbi
interpretativi
nelle ultime settimane insorti (presa in carico dei costi a regime, futuro
inquadramento, ecc.). Ciò potrebbe consentire un
rapido inserimento nel portale anche dei posti
disponibili
nelle amministrazioni destinatarie delle stesse norme e, quindi, la conclusione
della
seconda
fase del processo di mobilità, come è nelle intenzioni della Funzione Pubblica,
prima
dell’estate.
– Le
disposizioni che, ai fini del rientro dal soprannumero, prevedono trovino
attuazione, anche nei
confronti
dei lavoratori CRI, le regole sul collocamento a riposo vigenti ante riforma
Fornero
possono
già da ora, previo avvio di una specifica interlocuzione con l’INPS, trovare
applicazione.
– Il
Dipartimento della Funzione Pubblica si farà carico di gestire, una volta
completate le attività
propedeutiche
alla liquidazione dell’Ente strumentale, la ricollocazione dei n. 169
dipendenti CRI
che
hanno scelto di rimanere in servizio presso il medesimo ente strumentale fino
al 31/12/2017;
dipendenti
che, tenuto conto di quanto evidenziato dall’Amministrazione della CRI, sono
già stati
espunti
dall’elenco del personale a suo tempo inserito nel portale.
– Per
quanto riguarda i lavoratori CRI assunti in forza di leggi quali la n. 482/68 e
la n. 68/99, Funzione
Pubblica
ha precisato che essi prenderanno parte ai processi di mobilità ordinari. Il
loro transito
non
influirà sulle quote dei soggetti diversamente abili che le amministrazioni di
destinazione sono
tenute
ad assumere. Sul tema, abbiamo comunque chiesto ed ottenuto che delle
particolari
condizioni
di salute di tali lavoratori si continui a tener conto anche presso gli enti e
le
amministrazioni
in cui gli stessi saranno ricollocati.
Nel
corso della riunione è stato inoltre possibile chiarire che la CRI non dovrà
procedere ad alcuna
dichiarazione
di eccedenza. Ciò, in quanto il D.Lgs. n. 178/2012, così come modificato dalla
legge di stabilità
2016,
prevede che partecipi ai processi di mobilità verso le altre PP.AA. il
personale della CRI risultante
eccedentario
rispetto ai fabbisogni; fabbisogni che, come è noto, CRI ha già a suo tempo
definito.
Su
richiesta delle scriventi, Funzione Pubblica si è infine impegnata ad operare
affinché:
– tutti
i lavoratori CRI eventualmente non assorbiti a conclusione della seconda fase
del processo di
mobilità
siano ricollocati presso altra P.A.;
– anche
in via interpretativa, possano essere superate, sul tema della salvaguardia dei
livelli
retributivi
in godimento, le problematiche di coordinamento presenti nel testo della legge
di
stabilità
2016. E ciò, con l’obiettivo di ampliare quanto più possibile le quote di
retribuzione che,
attraverso
il riconoscimento di un assegno ad personam, i lavoratori si vedrebbero
continuare ad
erogare
una volta ricollocati presso altre PP.AA.
Vi
terremo costantemente informati dello sviluppo della situazione.
FP
CGIL
Salvatore Chiaramonte
CISL FP
Paolo Bonomo
UIL PA
Gerardo Romano