Evasi Roma: Fp Cgil, mancanza personale e struttura fatiscente

21 Marzo 2016

Evasi Roma: Fp Cgil, mancanza personale e struttura fatiscente

Confermate nostre denunce in reportage nel carcere del 9 febbraio

Roma,
15 febbraio 2016 

“Una pesante carenza di personale, che si associa a
strutture fatiscenti e alla mancanza di strumenti adeguati di supporto
alla vigilanza. Quanto accaduto a Rebibbia non ci sorprende”. Ad
affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore
Chiaramonte, che spiega: “È frutto di una sottovalutazione dello stato
delle cose che denunciamo da tempo, per arrivare alla scorsa settimana
quando, in una visita al carcere di Rebibbia, abbiamo realizzato un video reportage
sulle condizioni difficili del lavoro del poliziotto penitenziario.
Basta guardarlo per capire che quanto accaduto ieri non è frutto del
caso, ma di una serie di condizioni che lo hanno reso possibile”.

Per
stare solo sul carcere di Rebibbia, infatti, aggiunge il dirigente
sindacale, “dei 992 poliziotti penitenziari necessari, ne risultano
presenti 930. Ma non è tutto. Di questi risultano essere distaccati 180
agenti, di cui gran parte negli uffici amministrativi, occupati in
compiti che potrebbero essere assolti da altri lavoratori pubblici. Il
tutto quindi per un totale a Rebibbia di soli 750 poliziotti
penitenziari. Si determinano così situazioni dove, su 1.400 detenuti
presenti, spesso un solo agente si trova a vigilare addirittura 170
persone, attraverso una modalità spacciata per ‘vigilanza dinamica’”.
Per queste ragioni, osserva Chiaramonte, “alla luce di questi numeri,
nonché dell’evasione di ieri, pretendiamo che l’amministrazione rimandi
nell’istituto di Roma, ma non solo, gli agenti penitenziari distaccati
negli uffici amministrativi”.

“Inoltre – prosegue -, vale la pena
sottolineare che per la manutenzione degli istituti viene stanziato
ogni anno un decimo del necessario: soltanto 4 milioni dei 40 necessari.
A Rebibbia, come denunciamo nel nostro reportage, vengono stanziati
ogni anno 24 mila euro, che a malapena bastano per mettere toppe a una
struttura in disfacimento. Per non parlare infine – continua – della
assoluta carenza di strumentazioni tecnologiche di supporto al lavoro di
vigilanza dei poliziotti penitenziari. Questa vicenda riporta
all’attenzione le falle di un sistema, coperte in questi anni dal lavoro
dei poliziotti penitenziari che hanno garantito ciò che nei fatti è
impossibile, la sicurezza dei cittadini. È ora di intervenire”, conclude
Chiaramonte.

Qui in basso il link al video reportage del 9 febbraio scorso della Fp Cgil Polizia Penitenziaria ‘Dentro a metà – Rebibbia, il lavoro del poliziotto penitenziario’

https://youtu.be/yMLoeXjNV4g

 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto