MIBACT: Niente furbizie su passaggi orizzontali e mobilità volontaria

27 Novembre 2015

 

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Comunicato
NIENTE FURBIZIE SU PASSAGGI ORIZZONTALI E MOBILITA' VOLONTARIA
 

E’ proseguito ieri il confronto sul tema della
mobilità volontaria, una lunga riunione che ha registrato un vivace dibattito,
nel cui ambito ci siamo molto esercitati quando abbiamo visto la piega che
stava prendendo la riunione. Il tema della mobilità volontaria è il passaggio
più delicato per i lavoratori e pertanto le soluzioni debbono essere ispirate
alla individuazione di criteri comprensibili e alla condizione di pari
opportunità nell’accesso per tutti i lavoratori.

Criteri a nostro avviso non contenuti nella
proposta dell’Amministrazione, ed anche in alcune posizioni sindacali
registrate al tavolo. Per quello che ci riguarda, la nostra posizione ha un
elemento pregiudiziale riferito ad una singolare posizione che vorrebbe con
questo processo sanare tutte le incongruenze ed i provvedimenti illegittimi di
assegnazione di personale che abbiamo visto verificarsi in maniera uniforme sul
territorio nazionale in questi mesi.
Noi riteniamo semplicemente che occorre
ripartire da un processo di mobilità volontaria che offra una condizione
paritaria di partenza, ovvero salvaguardando solo le assegnazioni di personale
che sono avvenute in applicazione della circolare 93/2015. Traducendo noi non
abbiamo alcuna intenzione di avallare decisioni fantasiose, unilaterali, ed in
qualche caso clientelari che si sono susseguite nei mesi scorsi, proseguendo
indefessamente anche a fronte dei richiami formali che qualche volta (diremmo
raramente) sono pervenuti dagli Uffici centrali. Traducendo ancora: se noi
accettassimo questa impostazione la mobilità volontaria riguarderebbe solo
coloro che sono stati esclusi da tali assegnazioni e quindi non saremmo più in
una fase di mobilità volontaria, ma di altro.

Pertanto, fatta salva la condizione
pregiudiziale il cui rispetto è dirimente ai fini di una nostra adesione
all’accordo, noi abbiamo chiesto di adottare i seguenti criteri:

 

la mobilità volontaria deve avere due
regolamentazioni: la prima su base urbana e la seconda su base extra urbana,
definendo in tali ambiti criteri diversi in ragione della natura della
mobilità.

 Di conseguenza, come criterio generale, un
punteggio differenziato che identifichi l’anzianità complessiva di servizio e,
con un peso superiore, l’anzianità di permanenza nella sede nella quale si
richiede l’assegnazione. E abbiamo concordato 
un punteggio alle tutele sociali rispetto alla mobilità cittadina ed una
precedenza assoluta alle tutele sociali (riferite al possesso personale di
riconoscimento di legge 104 in condizioni di gravità e alla condizione di
genitorialità e affine rispetto a figli in condizione di disabilità
riconosciuta ai sensi della stessa legge 104) nel caso di mobilità extra
urbana.

Inoltre abbiamo chiesto all’amministrazione che
l’eventuale accordo contenga i posti messi a bando in maniera da mettere i
lavoratori in condizione di avere un quadro completo della situazione e delle
opportunità e a noi di  verificare che
non si facciano furbizie.

 Quindi la prosecuzione del confronto  è stata rinviata  di 2 settimane, tempo che deve consentire di
chiudere la partita dei passaggi orizzontali, che è sempre la condizione
propedeutica per l’attivazione della mobilità volontaria.

Sui passaggi orizzontali abbiamo rilevato che
nella documentazione presentata dall’Amministrazione non ci sono istanze
regolarmente presentate dai lavoratori e non si capisce che fine abbiamo fatto.
Anche qui niente furbizie: i lavoratori che hanno presentato istanza e sono
nelle condizioni di passare devono essere tutti della partita e se c’è un
eventuale rigetto delle domande presentate, lo stesso deve notificato e
adeguatamente motivato al lavoratore. Pertanto abbiamo invitato
l’Amministrazione a fare chiarezza sulla questione come pure sul fatto che
qualche dirigente periferico sta operando in modo difforme dagli accordi con
provvedimenti che restituiscono i lavoratori alle mansioni precedenti, cosa che
non può fare in applicazione dell’accordo nazionale. Sul punto abbiamo chiesto
un intervento specifico.

 

 

 FUA 2015, 2016 e progressioni economiche.

 

 Abbiamo chiesto una riunione per la prossima settimana
che affronti il tema dell’utilizzo delle risorse residue sul FUA 2015, tramite
la sottoscrizione di un accordo sui progetti locali. E abbiamo chiesto che la
prossima riunione abbia come tema il nuovo accordo sulle progressioni
economiche a valere sul FUA 2016. Tale richiesta è particolarmente importante
perché, alla luce di nuovi orientamenti sulla materia che pervengono dal MEF,
occorre fare un pre accordo prima della fine dell’anno che identifichi la somma
da accantonare sul FUA  2016 ed il numero
di personale destinatario. Saranno i temi di confronto per la prossima
settimana, per i quali abbiamo chiesto una prima riflessione
all’Amministrazione. Ma anche su questo punto ci aspettiamo risposte ed
impegni, anche in considerazione che processi analoghi si stanno avviando in
molte amministrazioni centrali, compreso il MEF.

 

 Mancate risposte.

 

 Da ultimo abbiamo sollecitato riscontro alle
varie note che abbiamo inviato, singolarmente e unitariamente su tanti e
delicati temi, ovvero l’incontro richiesto al Capo di Gabinetto sulla
situazione degli idonei interni, l’incontro richiesto sulla grave situazione
che si è determinato nel sistema delle Biblioteche e degli Archivi a seguito
dell’improvvido trasferimento delle competenze in materia di tutela del patrimonio
bibliografico e relative agli archivi storici e istituti culturali, di
competenza prima di Regioni e Province, la risposta alla nota sulla proditoria
riduzione dei beneficiari della cosiddetta pausa corta, il riscontro alla
richiesta di informazione sui criteri di conferimento degli incarichi
dirigenziali a seguito dei vari bandi emanati (nota che vi alleghiamo) ecc.

Tutte questioni sulle quali non abbiamo alcun
riscontro dall’Amministrazione. Vedremo.

 

Roma, 27 novembre 2015 

Claudio Meloni

FP CGIL Nazionale

 
 
 
 

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