Si
è svolto in data odierna presso Maristat il previsto incontro sulla
riorganizzazione degli Arsenali della Marina Militare.
Preliminarmente,
le scriventi OO.SS. hanno ancora una volta rappresentato alla controparte la
difficoltà a partecipare ad un confronto senza un piano industriale organico e
condiviso, commisurato alle attuali esigenze oltre che alle incognite derivanti
dalla mancanza delle risorse economiche necessarie e da una legislazione in
continua evoluzione.
Abbiamo
altresì evidenziato le incongruenze rilevate tra il percorso a suo tempo
tracciato con SMM sui processi di
riforma dell’area industriale, e quello risultante dalla recente pubblicazione
del libro bianco, che pur non avendone titolo, prova a mettere ferocemente in
discussione proprio quelle strategie e quegli assetti operativi proprie delle
scelte fin qui operate dalla M.M., con particolare riferimento agli
stabilimenti industriali, di cui si paventa addirittura la privatizzazione e la
contestuale attribuzione del personale civile alle imprese private, vanificando
di fatto, e tra molto altro, anche quei propositi di re internalizzazione dei
servizi stabiliti dalla legge 244/2012 e successivi decreti attuativi.
È’
del tutto evidente, quindi, che il cambiamento di linea politica resa manifesta
con il libro bianco – che peraltro ci è parso di capire non abbia neppure visto
il necessario coinvolgimento dello SMM – imporrà un nuovo e più approfondito
livello di discussione al tavolo politico, indispensabile per discutere delle
implicazioni del personale civile della difesa alla luce della pubblicazione di
quegli intenti, soprattutto nelle ipotesi disgraziatamente delineate con l’art.
280, oltre che delle conseguenze generate dall’impatto economico e sociale
provocato sui territori in cui sussistono gli stabilimenti industriali di cui
si è discusso nell’occasione.
Tenuto
conto delle premesse di carattere generale, che inevitabilmente condizioneranno
ogni schema e/o proposta di riorganizzazione della M.M., sono state presentate
per le successive valutazioni di merito le proposte provenienti dai confronti
espletati a livello territoriale, anche se, come ha tenuto a precisare
l’amministrazione, il decreto sull’argomento fisserà l’organizzazione sino al
livello di reparto, lasciando alle realtà territoriali la possibilità/facoltà
di definire gli ulteriori e successivi assetti di organizzazione dei siti
produttivi.
Roma, 15 luglio 2015
FP
CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi