Al Presidente della Scuola Superiore della Magistratura
Prof. Valerio Onida
Al Segretario Generale della Scuola Superiore della Magistratura
Dott. Gianluigi Pratola
Al Comitato Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura
OGGETTO: F.U.A. (Fondo Unico di Amministrazione)
La Scrivente Organizzazione Sindacale, contattata dai lavoratori della Giustizia assegnati alla Scuola Superiore della Magistratura, per la mancata erogazione del Fua, rileva quanto segue.
Con il D.L. n° 26 del 2006 veniva istituita la SSM che ha come competenza, in via esclusiva, l’aggiornamento e la formazione dei magistrati ed è una struttura autonoma con personalità giuridica di diritto pubblico e dotata di autonomia organizzativa, funzionale, gestionale, negoziale e contabile così come stabilito all’art, 1 co.3. Il comma 4 dello stesso articolo stabilisce che la Scuola si avvale, per le proprie finalità, di personale già facente parte dell’organico del Ministero della Giustizia dal quale è amministrato e pagato.
Lo stesso, però, ha rappresentato che non può corrispondere a tale personale la quota dovuta per il Fua 2012-2013 e per il futuro in quanto detto personale lavora per un ente autonomo.
A questo punto va rilevato che:
Non sussiste divieto normativo affinché la Scuola sostenga a carico del proprio bilancio la spesa per il salario accessorio. La Scuola già provvede al pagamento dello straordinario e nessun ufficio competente, debitamente informato, ha sollevato obiezione alcuna;
l’art.37 co.2 D.L. 26/2006 prevede che per gli oneri del personale si utilizzino le risorse finanziarie già destinate senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica e non vieta che tutti o parte di tali costi siano posti, eventualmente anche in via di anticipazione, a carico dell’assegnazione annua autorizzata e destinata alla Scuola;
Nulla vieta che poi sia la Scuola ad erogare il relativo importo così come avviene già per gli straordinari.
Il Comitato Direttivo ha affermato la volontà di erogare il Fua con il proprio bilancio nella delibera del 15 aprile 2014 Prot. N° 1138/2014U SSM alla quale ha fatto seguito la risposta del Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia dott. Giovanni Melillo che ha espresso parere favorevole. A questo punto non è ben chiaro per quale motivo detto personale non ha ancora visto riconosciuto il proprio diritto al Fua come tutti gli altri dipendenti della Giustizia.
Tale omissione crea disparità di trattamento tra i lavoratori e lede il diritto di ben 27 persone (di cui 17 assegnati alla sede di Roma e 10 alla sede di Scandicci) a percepire il Fua così come previsto dall’art. 31 del CCNL 98/2001.
E’ doveroso rappresentare l’impegno profuso e il sacrificio sopportato dall’esiguo numero di personale grazie al quale si sono conseguiti gli obiettivi funzionali per rendere pienamente operativa la Scuola tanto che la S.V. in data 30 luglio 2012 ha consegnato agli appartenenti all’Ufficio un encomio per l’impegno e la disponibilità dimostrata.
Ed è proprio a Lei, Signor Presidente, che questa O.S. chiede un Autorevole Intervento affinché vengano ripristinati i diritti di questi lavoratori i quali, in caso contrario, si vedranno costretti, loro malgrado, a scegliere di rientrare negli uffici di appartenenza per vedersi assimilati a tutti gli altri lavoratori della Giustizia e per veder riconosciuti i propri diritti.
Sicuri di un immediato e positivo riscontro si porgono Distinti Saluti.
Roma, lì 11/05/2015
Per la Delegazione Nazionale Trattante
FP–CGIL Ministero della Giustizia
Carmine Caputo
Amina D’Orazio