Roma, 5 maggio –
“Lo sciopero dei medici di famiglia è inutile e dannoso”. È quanto afferma il responsabile nazionale medicina convenzionata della Fp Cgil Medici, Nicola Preiti, in merito allo sciopero proclamato dal Fimmg per mercoledì 19 maggio, replicando al segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale, Giacomo Milillo: “Non è con gli insulti che Milillo ci trascinerà in una polemica tra sindacati che non interessa nessuno. Non migliora le condizioni di lavoro dei medici e neanche l’assistenza ai cittadini. Gli insulti appartengono a chi li fa”.
“Per fomentare la polemica – prosegue Preiti – ci basterebbe prendere una dichiarazione a caso della Fimmg degli ultimi quattro anni: l’idillio consumato con Fazio, Balduzzi, e con le troppe regioni accondiscendenti; l’entusiasmo fino a ieri manifestato al comitato di settore, con l’accordo del 4 marzo 2015 salutato come un grande successo. E questi sono i risultati”. La polemica, aggiunge, “potrebbe servire evidentemente al gruppo dirigente della Fimmg, per confondere ancora di più le acque sporche delle responsabilità. Il punto è che lo sciopero avrebbero dovuto proclamarlo contro se stessi.
In primis”.”Chi proclama lo sciopero – precisa il dirigente sindacale della Fp Cgil medici -chiede un sacrificio economico ai medici, produce un disagio ai cittadini e deve spiegare le motivazioni e le finalità. Gli altri sindacati non sono tenuti ad aderire solo perché sono piccoli, ma devono far sapere alla categoria le motivazioni del dissenso. Ed è quello che facciamo. I medici decideranno.
Quando un sindacato ha la maggioranza assoluta come la Fimmg (63,5%) è evidente che nessun accordo può essere firmato senza il suo consenso. Ergo, quello che esiste ha il consenso Fimmg. Non si può allora pretendere di decidere per tutti e poi sfuggire alla responsabilità delle proprie decisioni”.”Leggiamo di una situazione catastrofica della medicina generale, rivelatasi improvvisamente agli occhi della Fimmg, ma che noi denunciamo da anni, altro che ‘santa alleanza’. Vedono ‘accordi nazionali violati e accordi regionali inapplicati’. Vedono la ‘medicina generale che sta per essere consegnata a burocrati regionali… compromettendo l’autonomia professionale e la giusta remunerazione’. Infatti. Una nuova convenzione fatta sulla base della legge Balduzzi, e degli atti di indirizzo partoriti dalle Regioni, senza risorse, con i mezzi di produzione gestiti dall’Azienda, con il libero arbitrio sui medici, rende tutto questo inesorabile e legittimo. Insomma completa l’opera e si lasciano i medici indifesi.
Contro chi si sciopera, quindi? Forse si cerca solo qualche ennesima buona parola dal Ministro o dal Comitato di Settore…scaduto?”, conclude Preiti.