Lo scorso 14 aprile la Giunta della Regione Friuli ha adottato due delibere che potrebbero cambiare in modo significativo il sistema di welfare regionale.
La prima (dgr 670) ha per titolo : ”Regolamento di definizione dei requisiti, dei criteri e delle evidenze minimi strutturali, tecnologici
e organizzativi per la realizzazione e per l’esercizio di servizi semiresidenziali e residenziali per anziani”.
Gli obiettivi dichiarati sono quelli di dare una nuova classificazione alle strutture già autorizzate, fissare requisiti di funzionamento per quelle semiresidenziali, e incrementare lo standard di personale per l’assistenza di base nelle strutture.
Obiettivo questo ultimo che non sappiamo come potrà essere raggiunto visto che non è presente un progetto organico per il supermaneto della figura dell’operatore con “competenze minime”, e che sono presenti e in servizio operatori senza alcuna formazione.
I contenuti più significativi del provvedimento sono all’interno del corposo “Regolamento”, allegato alla delibera, che non mettiamo a disposizone in questo momento dato che su di esso è prevista l’acquisizione del parere del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia.
Sarà a disposizione sul sito quando l’approvazione sarà definitiva.
La seconda delibera è la n. 672, il cui titolo è: “Fabbisogno regionale di posti letto per anziani non autosufficienti”.
In questo atto vengono stabiliti sulla base delle diverse fasce di età degli anziani residenti, il fabbisogno di posti letto convenzionabili e il “fabbisogno residenzialità”.
Questo ultimo è pari al 25% in più rispetto al precedente.
Su questo provvedimento si sono espresse con forti elementi di criticità le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL e dei tre rispettivi sindacati dei Pensionati, che hanno denunciato come questa scelta di aumento dei posti letto sia in contraddizione con la scelta concordata, e deliberata lo scorso anno dalla stessa Giunta, di sviluppare l’assistenza domiciliare, anche “supportando le famiglie che si prendono cura di anziani e non autosufficienti”