Roma, 1 aprile 2015
Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
On. Graziano del Rio
Al Segretario Generale
Dott. Mauro Bonaretti
Al Capo Dip. Protezione Civile
Pref. Franco Gabrielli
Oggetto: 136 anni in attesa del servizio meteorologico nazionale distribuito (SMND).
La realizzazione di un unico servizio meteorologico nazionale è un obiettivo altamente condiviso dalla CGIL e atteso da molto tempo dall’intera comunità che in Italia si occupa di questo settore.
Si auspica che anche l’Italia si doti, da subito, in modo strutturale ed organico, di un centro meteorologico nazionale dello stesso spessore e livello di quelli europei e non di una temporanea ed evanescente struttura di missione, che, nata per superare il regime transitorio, diventi “temporaneamente permanente” come più volte accaduto in Italia. E che questo centro nazionale sia “laico”, visto che “Solo noi e la Grecia abbiamo un servizio meteo gestito da militari” come ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, in audizione alla commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge delega per il riordino delle disposizioni legislative della materia di Protezione Civile. La “laicità” è possibile, e a dimostrarlo è l’esempio del numero unico di emergenza 112 della Regione Lombardia.
E’ stata proprio la mancanza di un riordino dei ruoli tra il mondo militare e civile che ha impedito la realizzazione dell’ obiettivo del ” Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito” , abbozzato già nel Regio Decreto n. 3534, serie II°, del 26 novembre 1876.
Per attuare la legge 100/12, che prevede l’emanazione di un DPR per regolare il Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito, è stato predisposto di recente uno schema di decreto, elaborato e predisposto sulla base dell’istruttoria tecnica effettuata da un gruppo di lavoro istituito dal capo dipartimento della PC. Prendiamo atto che rispetto alla prima formulazione, questo testo è migliorato molto, pur se ancora delinea punti di caduta importanti come la allocazione istituzionale.
Tale schema prevede, per la fase transitoria, l’istituzione di una struttura di missione all’interno della Presidenza Consiglio Ministri, con sede presso il Dipartimento Protezione Civile.
Riteniamo che il Paese e il territorio non abbiano bisogno dell’ennesima struttura di missione all’interno della Presidenza del Consiglio (della quale, tra l’altro non viene indicata la durata), costruita per sistemare dirigenti in cerca d’autore, ma piuttosto di un servizio autorevole, a cui venga assicurata la necessaria autonomia scientifica e adeguate risorse (che non significa spendere di più, ma spendere meglio). E’ un ennesima turbativa istituzionale realizzare un servizio così importante con le caratteristiche strutturali che si vogliono assegnare: uno status di separato in casa dentro un ente delicato così come è il Dipartimento della Protezione Civile. Non sembra avere alcun senso se non quello di rispondere alla compulsione di destinare poltrone e rispondere a qualche problema interno.
Ci chiediamo quali saranno i criteri per il conferimento degli incarichi previsti nella bozza di decreto, cioè se si continuerà a distribuire incarichi tecnici a politici e incarichi politici a tecnici, con criteri decisamente poco “meritocratici”, come è accaduto e accade in numerosi ambiti della PA. Temiamo che essi avvengano ancora secondo le modalità divenute ormai tradizione nella PCM e in particolare nel DPC.
Ci chiediamo inoltre quali saranno le ricadute concrete sulle donne e sugli uomini che lavorano nel complesso mondo della meteorologia del nostro Paese, e dato l’orientamento del Governo sul pubblico impiego, l’interrogativo non appare retorico. Auspichiamo maggiore chiarezza sul destino del personale che farà parte della struttura e soprattutto su quello che non ne farà parte.
Non possiamo infine non notare l’ennesimo “spezzatino” delle attività di previsione e prevenzione di protezione civile, attività, queste, troppo spesso tenute in sordina dalla classe dirigente che guida il Dipartimento della PC, benché esse rappresentino un buon volano per la ripresa economica.
p.FP–CGIL/PCM
Gianni Massimiani
Schema di decreto del Presidente della Repubblica, recante “costituzione del Servizio meteorologico nazionale” costituito con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione civile del 27 febbraio 2013.
“Servizio Meteo la CGIL: inutile e dannosa un’altra struttura di missione”