AGENZIA DELLE ENTRATE
SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO
In esecuzione della sentenza del Tar del Lazio, alcuni funzionari, vincitori del concorso interno bandito il 26 luglio del 2001, appartenenti alla ex posizione economica B3 ed inquadrati il 1 febbraio del 2007 in soprannumero nella ex posizione C1 , sono stati retrocessi nella seconda area ed inquadrati nella stessa posizione economica che ricoprivano nel 2007. Questi lavoratori, che nella graduatoria di merito avevano un punteggio inferiore ad alcuni B2 e B1, erano stati considerati vincitori secondo il principio che si era affermato in sede giurisprudenziale a seguito delle due sentenze della Corte Costituzionale espresse contro le riqualificazioni previste dalla L.549/95, che vietavano la possibilità del “doppio salto” (sentenza n. 1/1999 e n. 194/2002). Nel riformulare la graduatoria finale, ” la Direzione Regionale del Lazio ha escluso a tutti gli effetti” i 103 candidati ex B3 in soprannumero. Ricordiamo che questi colleghi, essendo già inquadrati in terza area, non hanno potuto partecipare all’ultimo concorso bandito nel 2010, nonostante la loro posizione fosse sub judice. Un danno incalcolabile, considerato che la normativa vigente ( art. 24 d.lgs 150/2009) non permette più alle P.A. di bandire concorsi interni, ma autorizza solamente concorsi con una riserva non superiore al cinquanta per cento a favore del personale interno. Una sentenza che mentre penalizza alcuni lavoratori ne premia altri. Da qui la necessità di trovare una soluzione che soddisfi le legittime aspettative di TUTTI i soggetti interessati.
I lavoratori potenzialmente coinvolti ( la prossima sentenza verrà emessa dal Tar del Veneto) sono circa 733, divisi tra quasi tutte le regioni, i quali dovranno aspettare il pronunciamento del relativo Tar per conoscere il loro futuro professionale ed economico; altrettanto dicasi per quei colleghi che potranno, per effetto di queste sentenze, essere inquadrati nella terza area funzionale.
Nella riunione di venerdì scorso l’Amministrazione ha avanzato la proposta, condivisa da tutte le OO.SS, di inoltrare all’Aran la richiesta di attivare la procedura negoziale dell’interpretazione autentica dell’art. 102 c.3 del CCNL. Riteniamo questa una delle soluzioni percorribili in attesa di valutare con attenzione gli esiti delle cause in corso, per tutelare tutti i colleghi coinvolti in questa assurda vicenda, sia quelli retrocessi, sia quelli che potranno, per effetto delle varie sentenze, essere inquadrati in terza area.
Non si può certo affermare, per quanto riguarda la gestione del personale, che l’Agenzia goda di ottima salute: gli 800 incarichi dirigenziali dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale, i 733 funzionari che rischiano di essere retrocessi dalla terza alla seconda area, non totalmente sostituiti dallo scorrimento della graduatoria, ( tenuto conto dei pensionamenti e dei vincitori del concorso del 2010) , testimoniano l’esistenza di uno stato di crisi organizzativo/ funzionale, sicuramente il più grave dalla nascita dell’Agenzia delle Entrate, che necessita di una serie di interventi urgenti per impedire il blocco di attività fondamentali per l’economia del paese. E’ necessario che l’Agenzia delle Entrate esca dall’accerchiamento politico e mediatico in cui è stata rinchiusa, anche per responsabilità proprie, da chi vorrebbe eliminare o depotenziare una struttura che ha dato prova, tra mille difficoltà, di poter raggiungere risultati inimmaginabili .
Roma, 30 marzo 2015
FP CGIL NAZIONALE
Luciano Boldorini