Igiene Ambientale: rottura trattative rinnovo CCNL 2007/2010

18 Luglio 2011

Igiene Ambientale: rottura trattative rinnovo CCNL 2007/2010

Pubblichiamo di seguito il testo del Comunicato delle Segreterie nazionali FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

 

Rottura delle trattative per il rinnovo del CCNL 2007/2010 con Federambiente

Ancora una volta il tavolo negoziale delle Aziende pubbliche dell’Igiene Ambientale non ha prodotto novità anzi, per certi aspetti, ha confermato lo scenario del rinnovo precedente.

Infatti, nel corso della trattativa, i ripetuti tentativi delle Segreterie Nazionali di condividere con Federambiente un politica socio/ambientale fondata sulla qualità dei servizi che, attraverso questo rinnovo contrattuale potesse rispondere alle mutate esigenze, si sono scontrati con l’indisponibilità delle imprese di chiudere al meglio il CCNL, non considerando l’evoluzione del comparto e le ragioni di migliaia di lavoratori.

In maniera provocatoria e pervicace la controparte delle aziende pubbliche ha annunciato la volontà di chiudere il contratto a condizione che esso renda alle imprese uno strumento capace di contenere e ridurre la forte “marginalità” del costo del lavoro, unico e vero “problema” delle aziende.

All’interno dell’associazione datoriale alcune aziende mirano, ben oltre le reali esigenze, a scardinare gli attuali assetti produttivi attraverso un nuovo CCNL sempre più flessibile, sempre più precarizzante e ovviamente sempre più compresso nel costo del lavoro.

E’ significativa ed irrituale la piattaforma rivendicativa che Federambiente ci ha rappresentato dove si sintetizzano appieno le tematiche prioritarie per “migliorare” la competizione delle Aziende pubbliche:

* Rendere marginale il Contratto Nazionale attraverso continue esternalizzazioni delle attività, del ciclo completo dei rifiuti, su altri CCNL;
* Costruire un sistema di flessibilità senza regole, scardinando l’attuale sistema classificatorio;
* Allineare i costi del CCNL Federambiente, attraverso la destrutturazione del salario, ai CCNL più bassi applicati nel Paese;
* Cancellare le norme contrattuali che riguardano il sistema delle indennità, gli scatti d’anzianità ed altri istituti;
* Non riconoscere gli aumenti salariali in linea con le quantità ottenute nei rinnovi dei più significativi CCNL del Paese ma, eventualmente, solo attraverso il recupero di costi e di produttività generati dal rinnovo del contratto nazionale. Anche tenendo conto dei diversi costi aziendali, con rischi di decurtazioni degli aumenti nazionali per effetto di accordi economici di secondo livello già ottenuti.

In sintesi, un contratto sempre più per pochi – fuori lo spazzamento, le attività accessorie, complementari e gli addetti agli impianti – con un misero aumento (soli 57 euro) e possibilmente finanziato dalle tasche dei lavoratori.

Le Segreterie Nazionali nel corso dell’incontro di venerdì 15 giugno, a fronte delle inaccettabili richieste di Federambiente, hanno ribadito con forza e, in coerenza con quanto sancito dalla piattaforma dello scorso dicembre, le seguenti priorità:

* Necessità di chiudere il CCNL entro l’estate per rispondere all’esigenze dei lavoratori e delle imprese;
* Condivisione da parte di Federambiente delle posizioni sindacali sulle relazioni industriali, sulle regole degli appalti e sul sistema di confronto con i grandi gruppi del Paese;
* Sistemazione del modello classificatorio per rendere l’inquadramento più fluido con le nuove modalità organizzative per rispondere così alle nuove e delicate professionalità del settore;
* Rivisitazione degli accordi sul mercato del lavoro, attraverso un bilanciamento degli istituti contrattuali che possano stabilizzare i lavoratori oggi precari ed eccessivamente flessibili;
* Aumento economico per il biennio 2007/2008 che preveda il recupero del precedente, la quantificazione del biennio attuale e la valorizzazione della produttività media del settore.

Le risposte di Federambiente oltre ad essere negative sono state anche provocatorie a testimoniare la non volontà di perseguire un confronto che porti, in tempi brevi, al nuovo CCNL.

Conseguentemente, vista l’assoluta indisponibilità al confronto nel merito dei problemi reali del settore, le Segreterie Nazionali hanno avviato la procedura di raffreddamento e conciliazione (prevista per il prossimo 22 giugno a Roma), e qualora Federambiente non receda dalle assurde posizioni rappresentate al Tavolo, la nostra risposta non potrà che essere la proclamazione di sciopero per le aziende pubbliche del settore.

Sul versante delle Aziende private la situazione rimane aperta ed il Sindacato, nel corso dei prossimi incontri, attende di comprendere se, anche su quel Tavolo, si presenti una linea intransigente oppure se vi siano spiragli per ricercare un’intesa.

Fino ad ora il Tavolo con Fise/Assoambiente nel tema delle relazioni sindacali e sulle regole degli appalti, con la firma dello scorso 9 maggio, ha intrapreso un percorso possibile per una chiusura rapida.

Inoltre, anche sul piano del riconoscimento non solo giuridico, ma anche politico del CCNL, la controparte delle imprese private sembra comprendere le posizioni delle Segreterie Nazionali che chiedono regole forti per le attività esternalizzate.

Nei prossimi incontri del 20 e 26 giugno è necessario raggiungere un accordo sul mercato del lavoro, così come sopraindicato, sulla classificazione e sulle esternalizzazioni, per chiudere unitamente al salario la prima fase del rinnovo.

E’ questo il passaggio più delicato perché su questi aspetti (mercato del lavoro, classificazione e salario) la controparte intende richiedere una “bilanciatura” delle importanti aperture, da lei avanzate, sulle regole delle esternalizzazioni e sul sistema di relazione industriali.

Le difficoltà anche con Fise non mancano, soprattutto nel sistema della classificazione del personale ma, ora, anche alla luce della delicata situazione con Federambiente, sarà fondamentale chiudere in maniera rapida e soddisfacente.

Diversamente, coerentemente con le linee e le modalità condivise con la categoria in piattaforma, le Segreterie Nazionali non potranno che ricondurre il confronto sul percorso già avviato per le imprese pubbliche.

Ora occorre aprire, attraverso le assemblee, una grande discussione con i lavoratori e le lavoratrici affinché la mobilitazione, intrapresa sul fronte delle aziende pubbliche, ottenga adesioni e visibilità e condivisione del percorso fin qui compiuto.

Risulta chiaro che la fase che si apre è molto delicata e difficile, pertanto è necessario dare una risposta ferma che faccia chiaramente comprendere a Federambiente la volontà dei lavoratori di ottenere il nuovo CCNL

Le Segreterie Nazionali
FP CGIL (Peroni) FIT CISL (Curcio) UILTRASPORTI (Tarlazzi) FIADEL (Garofalo)

 

Roma 19 giugno 2007

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