VVF – Concorsi – Bozza DM requisiti accesso, attraverso concorsi pubblici, ai ruoli del CNVVF

18 Luglio 2011


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Concorsi – Bozza DM requisiti accesso, attraverso concorsi pubblici, ai ruoli del CNVVF

19.06.2007 – In data odierna si è tenuta la riunione nella quale si è proceduto ad esaminare – dopo le osservazioni formulate nella riunione del 22 maggio u.s. – il “regolamento di individuazione dei requisiti di idoenità fisica, psichica e attitudinale per l’accesso attraverso concorsi pubblici ai ruoli del CNVVF”.
 
Per quanto ci riguarda – ed in sostanziale sintonia con le altre OO.SS. – pur apprezzando le novità apportate nella nuova bozza, abbiamo ribadito la necessità di un ulteriore sforzo su taluni punti, sempre nell’ottica di rendere il più trasparente ed oggettivo possibile il provvedimento, soprattutto per evitare libere interpretazioni a danno dei concorrenti, i quali avrebbero tutte le ragioni per ricorrere contro l’Amministrazione che, tra l’altro, si troverebbe di fronte ad un contenzioso spesso perdente e con l’ulteriore risultato negativo di un inutile prolungamento di tempi e procedure concorsuali.

In tal senso, sembra sia stata colta l’opportunità di cancellare i punti 23 e 24 dell’allegato B, poichè troppo discrezionali, così come di cancellare il punto 6, relativo ai tatuaggi, rimandando l’eventuale valutazione di personalità abnorme agli esiti del giudizio psico-diagnostico; abbiamo anche chiesto di non considerare causa di inidoneità l’eventuale utilizzo di protesi mammaria, ma su questo punto, viste le divergenze tra le componenti mediche del Corpo, serviranno ulteriori approfondimenti.

Infine, un ragionamento a parte merita il limite della statura, fissato a mt. 1,65.
 
Ebbene, nonostante la piena sintonia di parte sindacale, affinché tale limite venga fissato a mt. 1,61 (sia perché omogeneo ad altri Corpi civili e militari dello Stato, sia per non discriminare ulteriormente la componente femminile, la cui altezza media nazionale è di mt. 1,62), ci siamo trovati di fronte alla rigidità del Capo del Corpo, il quale, in nome di presunte ed insuperabili difficoltà di carattere tecnico – ovvero legate alla ridotta capacità operativa di coloro con statura inferiore ad 1,65 (???) – ha affermato l’impossibilità di ridurre il limite accennato.
 
Per ovviare alla evidente pretestuosità di tale affermazione – ai limiti della discriminazione – è accorso in aiuto il Direttore Centrale Affari Generali (guarda caso un Prefetto), il quale ha spiegato – senza convincerci del tutto – che il limite di altezza è oggetto di un altro provvedimento normativo (DPCM), pertanto, poiché il 217 richiama esplicitamente l’emanazione di un Decreto del Ministro, tale provvedimento è, comunque, subordinato all’altro e non lo può modificare.
 
Ovviamente non intendiamo cedere e verificheremo la strada più utile per raggiungere l’obiettivo, compresa, se necessario, anche una segnalazione al Ministro per le Pari Opportunità.
 
In conclusione, prima di un esprimere un giudizio, attendiamo ci venga consegnato il testo definitivo, confidiamo comprensivo delle osservazioni formulate in data odierna.

 

Adriano Forgione

 
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