Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato il Regolamento di riforma del Ministero dell’economia e delle finanze, che prevede la incongruente soppressione di 80 uffici periferici ed il forte ridimensionamento delle strutture centrali con la conseguente messa in mobilità di oltre 3.000 lavoratori.
Il tutto senza il confronto più volte richiesto dalle OO. SS. e previsto dall’art 1 comma 579 della Legge Finanziaria 2007, e rinnegando i contenuti del “Memorandum sul lavoro pubblico” sottoscritto dallo stesso Governo per la modernizzazione della P.A.
Tali indiscriminati tagli produrranno solo irrisori risparmi di spesa, come peraltro confermato dalla stessa relazione tecnica del Ministro Padoa Schioppa, lasciando invece in vita irrazionali duplicazioni di centri di costo e non toccando assolutamente i veri e consistenti sprechi del Ministero (appalti, consulenze e costosi incarichi esterni).
Le OO. SS. hanno da tempo presentato delle proposte alternative di razionalizzazione delle strutture del Ministero sia al centro che in periferia per la eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni, e che avrebbero prodotto consistenti e strutturali risparmi di spesa per importi molto superiori di quelli attualmente previsti.
È grave la responsabilità del Governo nei confronti dei lavoratori e della stessa utenza che verrà anch’essa colpita dagli irrazionali tagli, ed è viva la nostra preoccupazione che vede la pubblica amministrazione divenire sempre di più uno strumento utilizzato per fini diversi da quelli previsti della Costituzione.
FP CGIL (C. Podda) CISL FP (R. Tarelli) UIL PA (S. Bosco)
Roma, 15 giugno 2007