MIN. INTERNO – Comunicato incontro col Governo su comparto sicurezza

07 Ottobre 2014

Comunicato incontro col Governo su comparto sicurezza

DALLA PARTE DELLE DIVISE? NO DALLA PARTE DELLE DIVISIONI
TU SI TU NO
 

 
 

Il Ministro dell’interno al termine dell’incontro con le organizzazioni sindacali del comparto sicurezza ha inteso manifestare la propria soddisfazione con un tweet:
 
Bene con i sindacati Forze dell’ordine: impegno mantenuto avanti tutta per sblocco retributivo e del tetto salariale. Dalla parte delle divise”.
 
Quello che ci viene da dire e da rappresentare al Ministro dell’interno è che più che dalla parte delle divise lui dimostra con tali parole di essere, piuttosto, dalla parte delle divisioni.
 
Il Ministro dell’interno non può e non deve dimenticare che nella sua Amministrazione lavorano e fanno il loro dovere 20mila lavoratori civili che come tutti i lavoratori pubblici hanno il contratto bloccato ormai da cinque anni, che hanno perso mediamente 4.200 euro l’anno, che hanno subito il blocco del salario accessorio fissato al 2010, che dalla stessa data si vedono bloccati tutti i passaggi di carriera e le progressioni economiche per il fermo delle retribuzioni.
Sono lavoratrici e lavoratori che ogni giorno svolgono funzioni fondamentali per l’esercizio dei diritti di cittadinanza nel nostro Paese.
 
Lo sblocco per i lavoratori del comparto sicurezza è un segnale importante, positivo ma non    possiamo considerarci soddisfatti e neanche il Ministro può farlo.
Il Presidente del Consiglio ha confermato l’impegno assunto dal Governo con le OO.SS. sul versante economico, avviando con i ministri competenti le procedure per giungere all’individuazione delle risorse economiche necessarie (circa 1 miliardo di euro) a sostenere lo sblocco dei tetti salariali in maniera strutturale dal 1° gennaio del prossimo anno.
La procedura, illustrata sommariamente, prevede una previsione normativa nell’ambito della legge di stabilità 2015, consistente nell’abolizione del comma 21 dell’art. 9 del D.L. 78/2010. che riguarda – a nostro giudizio – non solo i comparti non contrattualizzati, ma tutti i comparti contrattualizzati ARAN. Gli effetti dovrebbero prodursi, pertanto, anche per la generalità dei dipendenti delle Amministrazioni Centrali e del Servizio Sanitario Nazionale, avendo verificato la sussistenza nel Bilancio dello Stato delle risorse necessarie e, con specifiche modalità di carattere finanziario  anche per le autonomie locali.
Lo sblocco delle retribuzioni e dei tetti salariali deve riguardare, quindi, tutti i lavoratori, di tutte le pubbliche amministrazioni, anche quelli che non portano la “divisa”.
Naturalmente l’obiettivo principale è e resta il rinnovo dei contratti. 
 
PER TUTTI, NESSUNO ESCLUSO.
 

Roma 7 ottobre 2014
                                                            Il Coordinatore nazionale FPCGIL
                                                                   del Ministero dell’interno
                                                                          Fabrizio Spinetti


 
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