Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale
Roma, 4 settembre 2014
Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che hanno continuato a servire i cittadini italiani e le istituzioni democratiche in condizioni difficili, in mancanza di mezzi e di risorse, erano convinti che il Governo avrebbe loro riconosciuto quanto è stato ingiustamente negato per cinque anni: il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e lo sblocco delle retribuzioni, ferme al palo dal 2009. A convincerli erano stati gli impegni assunti formalmente, con documenti ufficiali e con dichiarazioni, sia dai Ministri che dei Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti. Le dichiarazioni della Ministra Marianna Madia sono state una doccia fredda, vissuta come l’ennesima umiliazione.
La totale chiusura del Governo a rispettare le esigenze dei lavoratori che garantiscono la sicurezza e il soccorso pubblico del nostro Paese e, perfino ad ascoltarne le ragioni, non incontrandone le rappresentanze, spingono a questo punto verso la mobilitazione generale nazionale – che dovrà essere unitaria e coinvolgere un fronte quanto più ampio possibile di organizzazioni sindacali – e lo sciopero dei comparti per i quali tale forma di lotta è permessa.
Chiamiamo all’esercizio delle rispettive responsabilità il Presidente del Consiglio, la Ministra della Funzione Pubblica e i Ministri competenti, che appaiono incapaci di riconoscere i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale. La frattura che si sta determinando rischia di diventare insanabile proprio per chi si sacrifica ogni giorno per garantirne la sicurezza.