ANCORA SU POMPEI, COLOSSEO, I MEDIA, IL MINISTRO, I PAGAMENTI, GLI EMENDAMENTI, IL GIOCO DEL CERINO E MOLTI PUNTI INTERROGATIVI
Siamo stati nei giorni scorsi a Pompei e in Campania, per portare la nostra solidarietà ai lavoratori ed anche le nostre proposte per contribuire a costruire un confronto costruttivo.
L’impressione che ne abbiamo ricavato è che il sito di Pompei, tutto, a partire dal Soprintendente per finire ai lavoratori sia esposto al gioco del cerino per scaricare addosso a qualcuno (indovinate a chi?) il fallimento di una azione pluriennale fatta dei soliti annunci seguiti dalla solita impasse oirganizzativa. Impasse dalla quale si tenta di uscire con le solite manovre tappabuchi, in questo caso con due bandi che assegneranno al sito 30 addetti al supporto alla vigilanza al sito e 25 addetti al supporto amministrativo alla Direzione Generale di Progetto capitanata dal Generale Nistri. Entrambi i gruppi di provenienza Ales ed entrambi i bandi che si sono prestati a sospetti circa la loro predisposizione. Al riguardo è evidente quanto noi avevamo sin dall’inizio dichiarato sulle assunzioni ex ALES, ovvero che non esistono garanzie in questi casi che le selezioni siano effettivamente adottate con i criteri trasparenti ed imparziali che caratterizzano i concorsi pubblici. Noi certo non siamo appassionati al gioco delle dietrologie, ma ci permettiamo di rivolgere un appello al Generale Nistri, sapendo che possiamo contare su un integerrimo servitore dello Stato, affinchè vigili assicurando il pieno rispetto di criteri autenticamente concorsuali. Il gioco del cerino, dicevamo. Continua da parte dei media, ormai arrivati, in alcuni casi, a propagandare l’odio sociale verso i lavoratori della vigilanza. Ad esempio “Il Giornale” di Feltri, che se n’è uscito l’altro giorno con un articolo che addirittura ipotizza che l’ultimo cosiddetto crollo sia opera degli stessi lavoratori. Ha degli elementi di prova a suffragare tale ipotesi? Dall’articolo non si direbbe, si tratta di vere e proprie insinuazioni, lanciate con il solito stile dal Giornale, il quale se avesse degli elementi di prova avrebbe il preciso dovere di andare alla magistratura, anche quella comunista, per denunciare un reato grave. Altrimenti siamo al fango, e stupisce, ma non più di tanto, che il Mibact e il suo Ministro, sempre pronti a dichiarazioni roboanti contro i lavoratori ed i loro diritti, permettano a qualcuno di fare affermazioni di questo genere senza sentire il bisogno di intervenire a difesa dei lavoratori. Quanto ai crolli, anche in questo caso siamo al paradosso mediatico: si confondono situazioni fisiologiche con il crollo della Scuola dei Gladiatori, ma tutto fa brodo per gli scandalismi da quattro soldi e per trovare colpevoli da additare.
Nella riunione a Pompei noi, grazie anche al costruttivo e funzionale raccordo con la Segreteria FP CGIL di Napoli, abbiamo raggiunto l’obiettivo di sottoscrivere l’accordo dei prolungamenti orari ed abbiamo proposto un progetto che consenta l’ampliamento dell’offerta alle domus restaurate grazie al grande lavoro dei giovani funzionari tecnici. Anche in questo caso il gioco del cerino: l’Amministrazione si è sinora sottratta ad una discussione su questo, adesso è venuta l’ora per tutti di assumersi le responsabilità, se è vera l’esigenza di ampliare l’offerta e non solo quella di farsi pubblicità gratuita.
Per quanto riguarda il ricorso ad ALES ieri, in Campania, abbiamo ancora una volta constatato che il Polo Museale Napoletano, nella sede di Caserta, e la Soprintendenza Architettonica di Napoli, per decisione dei loro Soprintendenti, stanno procedendo ineffabilmente a sottrarre personale alla vigilanza per impiegarlo in altri settori. Un bel comportamento, non c’è che dire: si tolgono lavoratori dai cicli lavorativi in sofferenza e poi si ricorre alle esternalizzazioni per coprire i servizi. Il Direttore Regionale non ha nulla da dire in proposito? E se non ha nulla da dire cosa ci sta a fare, vista la sempre più disastrosa situazione che riscontriamo in un territorio che dovrebbe essere uno dei nostri fiori all’occhiello? Solo Caserta l’anno scorso ha perso circa 100 mila visitatori, qualcuno se lo pone questo problema? Non ci pare, si continua irresponsabilmente sulla strada del degrado come se si viaggiasse sul Titanic.
La “normalità” del Ministro.
Ci riferiscono dichiarazioni del Ministro Franceschini che giudica “normale” la situazione dei pagamenti degli arretrati ai lavoratori. Una situazione normale? Ovvero è normale che in Italia il lavoratore non abbia la certezza dei tempi di retribuzione del proprio lavoro? O che accordi già perfezionati, che risalgono al 2010, come quello sulle progressioni economiche, siano ancora bloccati dall’UCB senza una ragione, una?
Vi alleghiamo al riguardo la nota unitaria che abbiamo inviato: è del tutto normale, per noi, riprendere le agitazioni se entro sette giorni non arriva lo sblocco dei fondi da parte del MEF. Se poi il Ministro vuole continuare questa sua personale battaglia, una volta mettendo in discussione la legge di regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici e una volta definendo “normale” una situazione di ritardo strutturale nei pagamenti di prestazioni dovute, si accomodi, ma certo il gioco del cerino in questo caso è arrivato a consunzione e non siamo del tutto certi che in questo caso saremo noi a bruciarci le dita.
Quando tieni l’emendamento.
Sono stati presentati in serie, nella discussione sul D.L. 83, emendamenti circa le varie situazioni interne presenti al MIBACT.
Alcuni sono stati dichiarati purtroppo inammissibili, come quello che voleva riconoscere ai lavoratori vincitori di passaggio di area il diritto alla retribuzione. Altri invece hanno superato la prima selezione e adesso andranno per i pareri ad altre Commissioni (Cultura e Bilancio in primis). L’Amministrazione ha presentato 2 emendamenti: il primo chiede di ridurre il vincolo di permanenza nella prima sede di assegnazione a tre anni, il secondo riguarda la questione dei lavoratori idonei ai passaggi di area. Adesso verificheremo l’iter di questi emendamenti ed incrociamo le dita. In ogni caso noi, per non saper leggere e scrivere, andiamo avanti per la nostra strada e per quel che riguarda gli idonei, stiamo valutando la percorribilità di un ricorso contro la Circolare n.5/2013 della Funzione Pubblica, finalizzato all’inserimento di queste graduatorie tra quelle previste dalla legge 125/2013, quella che consente l’utilizzo delle graduatorie vigenti a fini assunzionali. Ricorso che confuta le motivazioni dell’esclusione delle graduatorie interne da questi percorsi contenute nella Circolare della Funzione Pubblica. Domani abbiamo l’appuntamento con un nostro legale e vi informeremo dell’esito. Se poi dovessero essere accolti questi emendamenti, meglio ancora perchè ci eviterebbero un ulteriore contenzioso.
Colosseo e area centrale.
Stiamo ancora aspettando la proposta che l’Amministrazione ci ha promesso per l’integrazione del personale in questi siti. Proposta che tarda ad arrivare, sempre per rimanere al gioco del cerino, anche se il Segretario Generale in persona si era impegnata a produrla entro la giornata di ieri, nel corso della surreale riunione tenuta sull’argomento la scorsa settimana. Surreale perchè abbiamo visto un’amministrazione e alcuni sindacati autonomi, quelli sempre pronti ad incendiare il Colosseo, concordare sul fatto che la carenza del personale al Colosseo è dovuta esclusivamente alla cattiva distribuzione del personale interno alla Soprintendenza. Quindi un problema esclusivamente interno, da ovviare tramite una migliore distribuzione del personale e tramite la chiusura di siti cosiddetti minori o improvvisamente declassati a meri depositi. Quindi la colpa sarebbe della Soprintendente, noto bersaglio di una sigla autonoma, o dei lavoratori che svolgono funzioni di completamento previste dal profilo di ASV o altri che completano il proprio lavoro in settori diversi. Pertanto la SAR, secondo i nostri, sarebbe una isola felice se non fosse per alcune distorsioni organizzative interne. Nell’inviare i nostri complimentoni ai rivoluzionari colleghi autonomi, ci permettiamo di rivolgere un invito ad una opportuna riflessione ai lavoratori della Soprintendenza: davvero il problema è solo interno? A noi pare il classico esempio del dispetto alla suocera, in verità. Per motivi estranei si affossa questa vertenza importante e delicata con i lavoratori esposti già più di una volta al pubblico ludibrio e ancora non in condizioni organizzative utili ad assicurare l’ampliamento dell’offerta su cui il Ministro, dal quale ci aspettiamo l’ennesima dichiarazione roboante, si è ampiamente esercitato tramite il suo efficiente Ufficio Stampa.
Infine vi alleghiamo una ulteriore nota unitaria, relativa alla recente nomina da parte del Ministro dei componenti le Commissioni tecnico-scientifiche del Consiglio Superiore. Nomine fatte senza tener minimamente conto che alcuni componenti debbono essere espressione elettiva del corpo tecnico scientifico. Ma la democrazia non è un opzional…
Roma, 1 luglio 2014
FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni