Comunicato Federazione Regionale Lavoratori Funzione Pubblica CGIL Bologna
– AI DELEGATI FP CGIL POLIZIA PENITENZIARIA
– AI RESPONSABILI COMPARTO SICUREZZA
FP CGIL TERRITORIALI EMILIA-ROMAGNA
Carissime/i
In data 5 giugno si è tenuto, come previsto, l’incontro con il Presidente del DAP – Dr. Ettore Ferrara – presso la sede del Provveditorato Regionale di Bologna.
E’ stato letto e consegnato il documento che trovate allegato, sottoscritto da tutte le OO.SS. presenti tranne il SAPPe che, per bocca del suo responsabile nazionale, ha preferito focalizzare il suo intervento sulle problematiche in essere presso la Casa Circondariale di Bologna, pur dichiarando di condividere i contenuti del documento unitario (!!!!????).
Tutti gli altri interventi sindacali (tranne quello del rappresentante del “Sindacato dei Direttori” che ha esclusivamente lamentato la diminuzione delle ore di straordinario messe a disposizione degli stessi…………..) hanno sostanzialmente ribadito le difficoltà della nostra regione e la generalizzata inadeguatezza della Dirigenza locale che non è stata in grado, almeno fino ad oggi, di mettere in campo proposte e soluzioni organizzative da sottoporre al confronto con le OO.SS., trincerandosi sempre e comunque dietro le oggettive difficoltà derivanti dalla mancanza di personale e dal rilevante numero di detenuti presenti.
Il Presidente Ferrara, dopo avere ascoltato tutti gli interventi ed apprezzando lo spirito costruttivo con cui le OO.SS. della regione hanno partecipato all’incontro, si è impegnato, pur nella consapevolezza di non avere al momento tutti gli strumenti per arrivare in tempi brevi alla soluzione dei numerosi problemi rappresentati, a sensibilizzare i Dirigenti ad una maggiore attenzione al rapporto con i Sindacati, ad intervenire nelle situazioni più problematiche attraverso l’avvio di ispezioni che, come da lui steso affermato, non hanno lo scopo di “individuare colpevoli” ma quello di fornire tutti gli elementi di conoscenza necessari e propedeutici alla individuazione delle soluzioni possibili (v. Bologna e Modena) ed a proseguire nell’attività di ampliamento e modifica delle competenze della Polizia Penitenziaria.
Ha infine sottolineato la propria intenzione di ritornare ad incontrare direttamente le OO.SS. regionali per le necessarie verifiche rispetto alla evoluzione delle situazioni rappresentate.
Possiamo quindi affermare che l’incontro, pur non potendo rappresentare in sé la soluzione dei problemi, ha consentito finalmente di interloquire direttamente con la massima responsabilità del DAP, dal quale adesso ci aspettiamo che fornisca alla Dirigenza locale indirizzi coerenti con quanto affermato e che con la stessa coerenza li Dirigenti siano finalmente disponibili ad un confronto costruttivo e leale.
Fraterni saluti.
p. FP CGIL ER – Coord.to Polizia Penitenziaria
Marco Martucci – Adele Ventura
Bologna, 6 giugno 2007
Comunicato unitario Al Capo del Dipartimento A.P. Pres. Ettore Ferrara R o m a
Egregio Presidente,
nel salutarla, La ringraziamo per averci convocato in occasione della sua visita in questa regione, il che ci dà modo di rappresentarLe anche di persona le problematiche che quotidianamente i lavoratori e le lavoratrici vivono negli istituti penitenziari emiliano-romagnoli, oltre allo stato delle relazioni sindacali.
Prima di esporLe le problematiche, Le rappresentiamo che abbiamo colto, in questi ultimi mesi, elementi importanti di novità che ci lasciano ben sperare, in particolar modo ci riferiamo alla Sua particolare attenzione all’importanza del confronto con le OO.SS. e alle relazioni sindacali in generale, non solo nelle sedi centrali ma anche in quelle periferiche, oltre ai recenti provvedimenti mirati a risolvere la questione della carenza d’organico che colpisce in particolar modo la nostra regione ed infine alla recente ripartizione del monte ore straordinario, che in parte ha visto riconosciuto lo stato di difficoltà in cui versa l’Emilia Romagna.
Nell’ esporLe le problematiche, che successivamente elencheremo, l’ordine seguito non ricalca uno schema basato sull’importanza delle questioni, in quanto noi le riteniamo direttamente interdipendenti, quindi per la loro soluzione occorre a nostro avviso agire in eguale misura su tutte le questioni che le poniamo.
1. RELAZIONI SINDACALI: in regione le relazioni sindacali sono andate deteriorandosi al punto che, sia a livello di provveditorato che di Istituto, si registrano situazioni conflittuali che a tutt’oggi non paiono raffreddarsi. In occasione d’incontri recenti e passati, tenuti con il Sig. Provveditore, le OO.SS si sono sentite più volte dire che non è possibile applicare l’Accordo Quadro in regione, stante la carenza d’organico e il sovraffollamento dei detenuti e che il Provveditore non poteva prendere iniziative nei confronti dei dirigenti periferici in quanti solo loro erano titolati e responsabili dei rapporti con le OO.SS.; viceversa invitava le rappresentanze dei lavoratori ad agire se il caso lo richiedeva con vertenze legali. Le difficoltà sicuramente ci sono, sono evidenti, ma riteniamo che spesso siano un alibi per celare indifferenza e superficialità nella gestione del personale. A tutt’oggi, dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa regionale del 2004, il protocollo d’intesa locale non è stato ancora firmato alla C.C. di Bologna e agli Istituti Penitenziari di Parma, mentre in tutte le realtà periferiche non viene integralmente applicato, come non è applicato sia il protocollo d’intesa regionale che lo stesso Accordo Quadro. Alla C.C. di Bologna le relazioni sindacali si sono inasprite e ci risultano in corso denuncie all’autorità giudiziaria ed inoltre, cosa gravissima, i lavoratori non hanno ricevuto il 30% del fondo incentivante concordato con le OO.SS.; a Modena si è dovuti far ricorso, con successo, al giudice del lavoro; a Saliceta S.G. vi sono rapporti fortemente conflittuali tra i lavoratori e la dirigenza locale. Potremmo continuare ma l’elencazione non avrebbe fine;
2. CARENZA D’ORGANICO: in regione, a fronte di un dato medio nazionale di gran lunga inferiore, supera il -28.3% per il corpo di polizia penitenziaria (al netto dei distacchi – dato DAP ripartizione straordinari) e del -49.9% del comparto ministeri, con ricadute forti sulla qualità del lavoro e impiego massiccio di poliziotti penitenziari in servizi amministrativi contabili che accentuano la già forte carenza;
3. SOVRAFFOLLAMENTO: Il numero dei detenuti presenti in regione in questo periodo supera del 23% la capienza regolamentare, contro una presenza media nazionale inferiore alla capienza regolamentare del 9%. Di conseguenza il rapporto detenuti/polizia penitenziaria in questa regione raggiunge una media di 1.7 con picchi superiori a 3 detenuti per poliziotto (contro una media nazionale di 1 a 1 e in alcune regioni di 0,6 a 1), accentuando ulteriormente la carenza d’organico e peggiorando oltremisura la sicurezza e la qualità del lavoro;
4. DISTACCHI: oltre 300 poliziotti penitenziari sono distaccati fuori regione, per ragioni illegittime non previste da alcun dettato normativo, aggirando di fatto lo statuto della missione e di conseguenza aggravando una situazione già critica;
5. GESTIONE DEL PERSONALE: a fronte di una forte carenza d’organico e di un sovraffollamento in aumento, non assicurando il rispetto e la certezza dell’orario di lavoro, del riposo, del congedo e di carichi di lavoro umani, si assiste ad un largo uso dei procedimenti disciplinari e dello strumento dei giudizi di fine anno come unica forma di gestione del personale;
6. FONDI: l’insufficienza dei fondi a disposizione impedisce una corretta manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture e dei mezzi nella regione e l’adeguata assistenza sanitaria dei detenuti dentro le strutture stesse, oltre alla contrazione delle possibilità di lavoro per questi ultimi, con ricadute consequenziali sui lavoratori penitenziari in particolar modo dei poliziotti;
7. QUESTIONE FEMMINILE: a causa delle inopportune politiche recenti e passate, gli istituti che hanno sezioni femminili funzionanti soffrono di una grave carenza organica che oltre a non permettere una gestione improntata sulle pari opportunità, in quanto alle donne è richiesto principalmente di assicurare la vigilanza nelle sezioni femminili, escludendole di fatto da altri compiti lavorativi istituzionali, troppo spesso si deve far ricorso a personale maschile anche per la vigilanza delle sezioni femminili, per varie cause, quando invece sono state assegnate unità di personale femminili in realtà come quella di Parma, priva di detenute;
Queste che abbiamo appena elencato, sono alcune delle principali problematiche che quotidianamente i lavoratori penitenziari affrontano, e l’analisi dei dati in nostro possesso non trovano analoga o superiore corrispondenza con la media nazionale. A seguito di quanto esposto, Le chiediamo un Suo autorevole intervento, che dia un segnale di discontinuità con il passato e ponga le basi per un graduale risoluzione di una crisi che con l’avvicinarsi dell’estate non potrà che accentuarsi, anche per incutere speranza e sostegno morale in un personale ormai disorientato e sfiduciato.
In particolare:
1. Riteniamo indispensabile un Suo immediato intervento per rimuovere l’ostacolo alle corrette relazioni sindacali in questa regione, che noi imputiamo alla mancata volontà dimostrata da parte dell’attuale Provveditore regionale a governare i rapporti con i sindacati, non essendo stato in grado di agire efficacemente nei confronti dei singoli Dirigenti per risolvere i contenziosi con le OO.SS., facendo degenerare anche i rapporti sindacali con lo stesso Provveditore;
2. Il rientro immediato del personale distaccato altrove senza che vi siano ragioni contrattualmente previste o che queste siano oltre i tempi previsti;
3. Assegnazione in regione di non meno di 200 ex ausiliari sui 480 che verranno assunti a breve, al netto dell’eventuale mobilità, nonché l’assegnazione di almeno 15 ex VFP1 delle 27 che stanno terminando il corso, negli istituti regionali che hanno in funzione sezioni femminili;
4. Chiusura della sezione E.I.V. di Parma e A.S. di Ferrara, attivate nell’ottobre 2006, su decisione del DAP, duramente contestata dalle OO.SS con la proclamazione dello stato d’agitazione, per l’ulteriore aggravio che investe il personale dei due istituti già colpiti da una forte carenza di personale;
5. Impegno a non aprire nuove sezioni detentive in regione, fintanto che il rapporto detenuti/personale non raggiunga i livelli nazionali, contemporaneamente verificare se è possibile ottimizzare l’impiego del personale, chiudendone alcune con scarsa utenza in regione;
6. Invio del personale del GOM agli istituti penitenziari di Parma per l’assunzione in toto della vigilanza dei detenuti 41/bis ivi presenti o in alternativa, la chiusura della sezione 41/bis;
7. Riduzione dei detenuti presenti in regione, riducendone il sovraffollamento, pianificando trasferimenti in altre regioni, mantenendo costantemente monitorata la situazione al fine di non creare discrepanze tra il carico di lavoro dei poliziotti penitenziari emiliano romagnoli con il carico di lavoro medio nazionale dei poliziotti penitenziari;
8. Intervento di incremento sull’assegnazione dei fondi, tenendo conto della situazione della regione, in particolare per i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture presenti in regione, per aumentare l’impiego lavorativo dei detenuti e soprattutto per assicurare una maggiore assistenza sanitaria che riduca le conseguenze nefaste derivanti dal ricorso delle strutture esterne di cura ed eventi critici all’interno degli istituti, per lo più derivanti da problematiche inerenti a problemi di origine odontoiatrica.
p.la segreteria regionale OSAPP
Giovanni MARRO – Gaetano ZICHELLA
p.la segreteria regionale UIL P.A.
Giuseppe CRESCENZA
p.la segreteria regionale CISL F.P.
Luigi FERRARI – Davide DI GIUSTO
p. il Coordinamento Regionale F.P. CGIL
Adele VENTURA – Marco MARTUCCI
p. la segreteria regionale SiNAPPe
Casimiro AMATO – Pasquale COSTANZO
p.la segreteria regionale C.N.P.P.
Riccardo SARTI
Bologna, 05 giugno 2007