Signor Ministro,
la scrivente O.S. ha ricevuto, da parte del Vice Ministro Nencini, l’ennesima comunicazione dilatoria riguardo alla richiesta dell’apertura di un tavolo di confronto sull’attuazione dell’art. 1 comma 427 della legge di stabilità per l’anno 2014. Dopo l’incontro del 30 aprile u.s., nonostante vari solleciti, abbiamo appreso che ulteriori incontri non potranno essere fissati in mancanza di una proposta definitiva.
Fra le diverse previsioni della legge è contenuta l’unificazione dei due registri che, attualmente, seguono la vita degli autoveicoli. Secondo il Governo, dalla suddetta duplicazione deriverebbe un rilevante incremento dei costi, sia in termini economici che burocratici, per i cittadini e per le imprese.
Abbiamo già rappresentato in più occasioni la necessità di una razionalizzazione nel settore.
Devono tuttavia essere delineati con chiarezza gli obiettivi, sia in termini di reale risparmio per l’utenza, sia in termini di maggiore efficienza e qualità dei servizi, senza che si verifichino arretramenti rispetto a quelli attualmente resi.
Resta per noi essenziale, che tutto ciò avvenga nel rispetto dei livelli occupazionali e retributivi esistenti, attraverso la valorizzazione delle professionalità e delle risorse coinvolte,all’interno di un progetto ampio e condiviso di riforma e riorganizzazione della PA.
Ne deriva che questa O.S., ferma l’indiscutibile esigenza di pervenire al “documento unico” dell’auto, così come indicato dal Governo per migliorare l’accessibilità e l’economicità del servizio pubblico di cui trattasi e senza entrare in questa sede nell’esame delle problematiche gestionali delle società collegate all’interno dell’ACI, si aspetta che, dopo i primi incontri, sia direttamente Lei a sciogliere i nodi politici che stanno determinando un intollerabile momento di stallo che, come puntualmente ripreso dalla stampa nazionale, crea apprensione ed inquietudine nei lavoratori e nell’opinione pubblica.
Vorremmo si ponesse fine, a questo proposito, ad ogni tentativo di ostacolo alla razionalizzazione dei servizi ai cittadini, dettato da logiche di difesa di mere posizioni di potere e di interessi particolari, contrari al bene comune.
Per quanto sopra, Le rinnoviamo la richiesta di un immediato incontro per valutare quale siano le reali intenzioni politiche rispetto all’applicazione della suddetta norma e quali i contorni del progetto di riordino delle procedure.
Roma, 10 giugno 2014
Il Segretario Nazionale FP CGIL
Salvatore Chiaramonte