MIBACT: Primo maggio e pentimenti post quaresimali -Nota Fp Cgil

16 Aprile 2014

 
 
PRIMO MAGGIO E PENTIMENTI POST QUARESIMALI
 
 


Siamo stati convocati ieri di urgenza per discutere il progetto di apertura straordinaria del primo maggio (il progetto di apertura del 26 è stato opportunamente rinviato dalla DG Valorizzazione). Questo a seguito di una forte pressione da parte del Ministro, evidentemente preoccupato della piega che stava prendendo la vicenda, essendo pervenuti i dovuti segnali della forte insofferenza della parte sindacale ad un andazzo che ormai possiamo considerare mortificante per le relazioni sindacali e per i lavoratori.
E, nella riunione è emersa la posizione unanime di forte contrarietà della parte sindacale, sia per l’imputazione della spesa al FUA che per il mancato rispetto degli impegni assunti rispetto alla necessità del confronto su relazioni sindacali, riorganizzazione e politiche sugli organici.La nostra preoccupazione, in riferimento alle risorse economiche per il personale, è conseguente alla politica dei tagli indiscriminati che stanno riducendo progressivamente il FUA. In sostanza non si può pensare di mantenere l’attuale standard di servizi in assenza di integrazione adeguata delle risorse economiche (e umane) necessarie, quindi non si fanno nozze con i fichi secchi. Inoltre abbiamo ribadito l’indispensabilità dell’attivazione dei tavoli di confronto politici sulle materie sopra elencate, in una fase in cui permangono i problemi di trattamento del personale che abbiamo più volte elencato, ovvero il personale riqualificato e quello idoneo, le politiche occupazionali, la questione dei comandati, l’applicazione della legge 68/99 sulle categorie protette. E alla vigilia dell’emanazione di un DM che ridisegnerà, ridimensionandolo, l’intero apparato del MIBACT in conseguenza dell’applicazione dei tagli che riguardano 32 posizioni dirigenziali.
Dobbiamo dire che ci siamo trovati dinnanzi un’amministrazione contrita, forse conseguenza del periodo quaresimale, la quale ha per così dire steso un tappeto rosso alle richieste sindacali.
Si avviano i confronti sui tavoli politici (le prime riunioni sono calendarizzate per il 23 e il 29 aprile, il Ministro scrive una lettera al suo omologo del MEF per riaprire la questione del taglio FUA. Un film già visto. direte voi, e lo diciamo anche noi. Senza voler sottovalutare l’impegno assunto noi andremo a questi confronti con la mente sgombra e verificheremo quali impegni concreti saranno in grado di assumere in relazione alla lunghezza della lista della spesa che abbiamo presentato.
Ma è del tutto evidente che questi impegni dell’Amministrazione, ancorchè apprezzabili, non sono condizione sufficiente per arrivare ad un accordo.
Resta, tutta intatta, la questione salariale: abbiamo chiaramente spiegato che noi non accettemo alcuna decurtazione sul pro-capite dei progetti locali, in quanto è salario accessorio di tutti i lavoratori e, dal punto di vista della valorizzazione, i progetti locali offrono iniziative diffuse sul territorio dalla valenza per noi assai più importante della singola apertura straordinaria. Per cui, se siamo chiamati a fare una scelta di priorità, noi scegliamo quella modalità.
Sul punto si è sviluppata un’ampia discussione, alla presenza del Capo di Gabinetto (il Ministro, che aveva annunciato la sua presenza, è stato impossibilitato ad intervenire per impegni parlamentari), e, nel merito, noi abbiamo chiesto di quantificare tutte le risorse integrative che loro sono capaci di reperire, sia le risorse proprie dell’amministrazione allocate nel capitolo 1321, sia risorse ulteriori reperibili e utilizzabili. Pertanto la riunione ha avuto una conclusione interlocutoria, nel senso è stata aggiornata al 23 aprile ed in quella sede l’Amministrazione produrrà una relazione scritta che quantifichi tutte le risorse disponibili per l’anno in corso, al netto dell’importo già impegnato per pagare turnazioni e progetti nazionali. Pur rendendoci conto che un eventuale accordo sul primo maggio arriverà in zona Cesarini, riteniamo assolutamente importante che i lavoratori non subiscano ulteriori decurtazioni al proprio monte salari e quindi andremo a verificare il 23 quali sono le proposte concrete e percorribili che arriveranno e se queste proposte saranno in grado di mantenere l’equilibrio del fondo, ovvero quali cifre saranno proposte per integrare il risicato FUA.
Se la proposta sarà convincente in base a questi criteri, allora assentiremo all’accordo, in caso contrario aprire il primo maggio non sarà possibile. Sappiamo bene quanto il nuovo Ministro non ci tenga a finire sui giornali per la mancata apertura e oltretutto il Ministro Franceschini non ha responsabilità dirette sulle cause di questa situazione. Ma, per rispondere al DG che ci chiedeva di firmare l’accordo come atto di cortesia istituzionale, ci preme sottolineare che noi siamo per il rispetto istituzionale, che mai mancherà,  e le cortesie le vogliamo fare ai lavoratori.
Inoltre vi comunichiamo che abbiamo sottoscritto la verifica delle aperture di fine anno e che stiamo monitorando l’evoluzione delle registrazione, da parte dei famosi organi di controllo, dell’accordo FUA 2014 in modo da consentire il pagamento immediatamente successivo delle competenze maturate dai lavoratori.
Infine ci è stato comunicato che si sta procedendo alla mobilità dei lavoratori comandati, mentre ancora non si sono concluse le procedure di verifica, da parte delle Commissioni territoriali delle graduatorie (elenchi?) delle progressioni economiche. Sul punto ci riserviamo ulteriori valutazioni sulla bizzarra gestione di questa vicenda.
Vi terremo puntualmente informati sull’evoluzione della situazione.
Con l’occasione tanti auguri di buone e serene festività pasquali a tutte le lavoratrici ed i lavoratori e alle loro famiglie.

FP CGIL NAZIONALE
Claudio Meloni
 

 

 
 
 
 
 

 
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