Roma, 11 aprile 2014
Andrea Orlando
Ministro della Giustizia
Signor Ministro,
abbiamo ricevuto e letto la direttiva sulla riassegnazione del personale in servizio negli uffici del giudice di pace soggetti a chiusura. Più volte, anche con note indirizzate direttamente a lei, abbiamo chiesto l’apertura di un confronto su tale argomento, auspicando un cambio di rotta nelle relazioni sindacali, nel senso della riapertura di un dialogo al fine di ricercare congrue soluzioni.
La stessa formulazione di una proposta unitaria di riforma complessiva di tutta l’amministrazione, che le abbiamo inviato, ha costituito il segno tangibile di tale nuovo e più costruttivo approccio del sindacato confederale: non generiche rivendicazioni ma la proposta di un percorso riformatore che vede protagonisti i lavoratori, le cui istanze vanno a coniugarsi con l’interesse generale ad avere un servizio “giustizia” degno di un paese civile.
L’emanazione della direttiva di cui innanzi, che definisce unilateralmente ed in maniera “irrazionale” criteri di mobilità, senza prevedere la partecipazione delle rappresentanze dei lavoratori come previsto dal vigente contratto di lavoro, non costituisce un segnale incoraggiante.
Per tale motivo le chiediamo di convocare senza ulteriori indugi un incontro e sospendendo, nelle more, gli effetti della menzionata direttiva.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Salvatore Chiaramonte Paolo Bonomo Nicola Turco