FASDA – Fondo di assistenza sanitaria dei dipendenti dei servizi ambientali.

08 Maggio 2014

FASDA – Fondo di assistenza sanitaria dei dipendenti dei servizi ambientali.

Nell’ambito di quanto previsto dal CCNL Federambiente 17 giugno 2011, dal CCNL FISE/Assoambiente 21 marzo 2012 e dai successivi accordi in merito all’oggetto, si è concretizzato in questi giorni l’iter per l’avvio dell’assistenza sanitaria integrativa per l’intero comparto dei servizi ambientali a favore dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato (sia a tempo pieno sia a tempo parziale), non in prova, compresi gli apprendisti.
Infatti, venerdì 28 febbraio a Roma, è stato siglato l’atto pubblico che ha istituito FASDA – FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA DEI DIPENDENTI DEI SERVIZI AMBIENTALI –, fondo autonomo nazionale dei lavoratori dipendenti nei quali trova applicazione il CCNL Federambiente e il CCNL FISE /Assoambiente.
Il Fondo, ovviamente, non persegue finalità di lucro e avrà come scopo esclusivo la copertura totale o parziale del costo delle prestazioni d’assistenza sanitaria, integrative e migliorative di quelle fornite dal Servizio sanitario nazionale ovvero ad esso collegate, sostenute dai lavoratori dipendenti iscritti al Fondo e da coloro che saranno individuati quali beneficiari, secondo le norme dello Statuto siglato.
Le prestazioni sanitarie integrative e migliorative, che saranno assicurate dal Fondo FASDA, rientrano nell’ambito di quanto disciplinato dal Decreto del Ministero della Salute del 27 ottobre 2009, concernente i “Fondi sanitari integrativi del Servizio sanitario nazionale”.
Il predetto sistema, così come previsto dai CCNL di settore vigenti, sarà finanziato da un contributo per ogni lavoratore dipendente totalmente a carico delle imprese di € 170 annui, suddiviso in quattro rate trimestrali di € 42,50 (1 aprile – 1 luglio – 1 ottobre – 1 gennaio), relative il trimestre precedente.
Il contributo annuale per il 2014 sussisterà per l’intero importo (€170) e dovrà essere versato a partire con la scadenza del 1 aprile 2014, senza nessun frazionamento per la minor prestazione lavorativa dei lavoratori dipendenti.
In caso di mancato versamento dei suddetti contributi, è in capo all’azienda la piena responsabilità verso i lavoratori della perdita delle relative prestazioni sanitarie.
Ovviamente, nelle more del perfezionamento degli aspetti formali e in attesa della comunicazione del Fondo FASDA sulle modalità e sugli estremi per la transizione del flusso economico, le aziende – come comunicatogli dalle Associazioni datoriali – dovranno procedere all’accantonamento delle somme previste, finalizzate a finanziare il predetto sistema.
Per quanto riguarda l’operatività dell’erogazione delle prestazioni, il Fondo dovrà, evidentemente, completare l’iter burocratico che prevede l’iscrizione del fondo FASDA all’Anagrafe dei fondi sanitari integrativi presso il Ministero della Salute e la stipula della convenzione assicurativa per la gestione delle prestazioni di assistenza sanitaria integrativa.
A tal proposito, è stata convocata per venerdì 14 marzo 2014 – in Roma – la prima riunione del Consiglio di Amministrazione del Fondo di Assistenza Sanitaria dei Dipendenti dei servizi Ambientali per definire primariamente il Regolamento di funzionamento del Fondo e la procedura di selezione della migliore offerta per gestione amministrativo-contabile dei contributi e della gestione delle prestazioni sanitarie integrative e, inoltre, per predisporre la documentazione per l’iscrizione del Fondo FASDA all’Anagrafe dei fondi sanitari integrativi.
Le spese necessarie per l’avvio di FASDA saranno sostenute da un contributo ordinario “una tantum” di € 2 (due) per ogni lavoratore a cui si applica il CCNL Federambiente e il CCNL FISE/Assoambiente, il cui ammontare dovrà essere versato nelle modalità comunicate dal Fondo alle aziende.
L’iter per la costituzione del Fondo FASDA non è stato né semplice né breve ma, ora, si può di certo affermare che quanto concluso è sicuramente un risultato molto importante per le lavoratrici e i lavoratori del comparto dell’igiene ambientale.
Tutto ciò, permette di rafforzare ancor di più la centralità delle politiche sindacali per il settore, il contratto collettivo nazionale e il sistema del welfare contrattuale integrativo che sta tutelando al meglio le lavoratrici e i lavoratori del comparto.

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