Alle Segreterie regionali e territoriali Fp Cgil
Ai delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia penitenziaria
Prot. n. CS142/2007
Polizia penitenziaria negli UEPE – Il DAP riconosce le ragioni della Fp Cgil!
Care/i colleghe/i,
lo avevamo detto e sostenuto con forza, in splendida solitudine, unica tra le OO.SS. della Polizia penitenziaria ad avere il coraggio di metterlo nero su bianco, e oggi il DAP – con la nota che rinvia il confronto – riconosce che avevamo ragione!
Sapevamo che presto la verità sarebbe venuta a galla, ed evidentemente avevamo ragione da vendere quando – pur manifestando posizioni di assoluta condivisione a progetti di ampliamento delle competenze e delle attività della Pol.Pen. – accusavamo l’Amministrazione di voler mandare allo sbaraglio la Polizia penitenziaria con un progetto normativamente debole, che lasciava prefigurare il rischio di una sua facile impugnazione da parte delle altre Amministrazioni deputate al controllo delle misure alternative, nel quale oltretutto l’attività prevista per gli appartenenti al Corpo rischiava di essere sminuita nel ruolo e nelle funzioni rispetto a quella garantita dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato, che assicurano il servizio senza alcuna limitazione territoriale e in piena autonomia, non solo in ambito comunale come invece previsto nel progetto per la Polizia penitenziaria.
Nonostante le assicurazioni fornite alle OO.SS. al tavolo negoziale, infatti, nessun accordo e/o decreto interministeriale era stato concluso tra il Ministro della Giustizia e il Ministro dell’interno per disciplinare il progetto che prevede l’utilizzo della Polizia penitenziaria nell’esecuzione penale esterna, seppure in via sperimentale.
Ma soprattutto, stando ai contenuti della nota fatta pervenire dal DAP, avevamo fortissimamente ragione quando sostenevamo che il progetto in questione, con le attuali insufficienti risorse economiche ed umane disponibili, era complessivamente insostenibile, improponibile, perché finiva solo per aggravare pesantemente le condizioni di vita e di lavoro degli operatori della Polizia penitenziaria negli Istituti e Servizi penitenziari, rese già estremamente difficoltose dalla forte carenza di personale patita dalle strutture penitenziarie soprattutto del centro nord del Paese, attualmente – come peraltro assunto anche dalla Direzione Generale del Personale con la recente circolare diffusa – finanche impossibilitate a garantire le ferie e i riposi agli operatori.
Oggi, resosi evidentemente conto del grave errore che stava compiendo, il Dipartimento comunica che ” in ragione delle attuali risorse umane e strumentali, la sperimentazione potrebbe avvenire nei distretti regionali di Puglia, Lazio, Campania e Sicilia”, ammettendo – di fatto – che il problema della carenza di personale di Polizia penitenziaria rilevata dalla FP CGIL non solo esiste, ma non può e non deve essere assolutamente sottovalutata!
Serve altro? A noi no, perché eravamo assolutamente convinti della serietà e della fondatezza delle nostre rivendicazioni; ora vogliamo capire – però – come si giustificheranno di fronte ai propri iscritti quelle OO.SS. che avevano fortemente criticato la FP CGIL, e che pur di rincorrere il progetto dell’Amministrazione – e i verbali delle riunioni presto lo testimonieranno – non hanno esitato ad offrire convinte il proprio assenso.
Per quanto ci riguarda, riteniamo sia giunto il momento della riflessione, dell’analisi serena e meditata dei fatti fin qui accaduti e, a tal proposito, ci sentiamo quanto meno di affermare – senza tema di smentita – che anche di fronte a critiche spietate, esagerate ed ingenerose, mai è venuto meno alla FP CGIL il coraggio di assumere la responsabilità delle scelte compiute, coerenti alla linea sempre seguita e, soprattutto, alla responsabilità che implica il mandato di rappresentanza sindacale conferito dai propri iscritti.
Fraterni saluti
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia penitenziaria
Francesco Quinti
Roma, 30.05.2007