Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: blitz all’ultimo Cdm del Governo Letta “approvato piano di riordino” – “Provvedimento sbagliato, danneggia lavoratori e cittadini” – comunicato unitario

17 Febbraio 2014

 
 

Blitz all'ultimo Cdm del Governo Letta: approvato piano di riordino – "Provvedimento sbagliato, danneggia lavoratori e cittadini"

 

  Comunicato Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa
 

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, blitz all’ultimo Cdm del Governo Letta: approvato piano di riordino
Cgil Cisl Uil: “Provvedimento sbagliato, danneggia lavoratori e cittadini”
 

“Un provvedimento sbagliato, che danneggia lavoratori e cittadini”, questa la censura di Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa dopo che l’ultimo Consiglio dei ministri del governo Letta ha “incomprensibilmente” approvato il piano di riordino del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Le federazioni di categoria, che hanno denunciato in questi mesi lo scadere delle relazioni sindacali nel Ministero a “pura apparenza”, contestano un decreto in cui “non c’è ombra di vera riorganizzazione”, né c’è stato alcun tentativo di “condividere e rivedere il testo con il contributo di chi ha tutto l’interesse a migliorare i servizi, cioè i lavoratori”.
“E’ un decreto sbagliato perché sbilancia il rapporto tra territorio e amministrazione centrale a favore di quest’ultima e quindi penalizza, riduce, ridimensiona un rilancio del Ministero che dovrebbe, invece, avere un ruolo di alto livello per le politiche dell’occupazione e per la tutela delle condizioni di lavoro” ribadiscono le tre sigle. “In questo paese qualsiasi governo dice di mettere al centro il lavoro. Ma poi si continua a smantellare l’attività di coordinamento sul mercato del lavoro, si depotenziano i controlli e si lasciano alle chiacchiere le misure per creare posti di lavoro”.
Di più, per Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa, “il piano di riordino sottolinea, ancora una volta, l’ossequio ad una cultura burocratica che non esprime cambiamenti concreti, necessari per rafforzare i servizi sul territorio e valorizzare le professionalità interne”, mentre l’assenza totale di apertura e dialogo “alimenta un clima di incertezza e preoccupazione del personale”.
I sindacati confermano dunque lo stato di agitazione e rilanciano, con la piattaforma rivendicativa, la mobilitazione dei lavoratori: “Daremo battaglia e chiederemo subito al prossimo ministro un tavolo di confronto per cambiare il decreto. E per realizzare insieme una riorganizzazione che sia davvero nell’interesse dei dipendenti del Ministero, ma soprattutto delle imprese e dei cittadini”.
 

Roma, 17 febbraio 2014

 

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