“ABBIAMO PENSATO AD UN ATTO DI CANNIBALISMO”
Detenuto “morde” un poliziotto penitenziario nell’ufficio matricola!
L’ennesima aggressione fisica nell’Istituto Novarese a danno di un poliziotto penitenziario in servizio presso l’ufficio matricola.
Lo annuncia la FP CGIL esprimendo il proprio sconcerto a questo atto violento quasi “CANNIBALISMO”.
Un aggressione alquanto raccapricciante per l’intensità della rabbia del detenuto , e per le modalità di aggressione che inizialmente hanno fatto pensare ad un vero e proprio atto di cannibalismo
Nella giornata di ieri un detenuto trovatosi presso l’ufficio matricola del penitenziario novarese per la notifica di un atto del magistrato di sorveglianza, appreso il diniego ad una sua istanza, lo stesso ha aggredito senza motivo mordendo violentemente la spalla del poliziotto penitenziario.
Lodevole il comportamento del poliziotto penitenziario aggredito che non ha poso in essere alcuna reazione nei confronti del detenuto. Ed altrettanto encomiabile ed altamente professionale, la condotta dei poliziotti intervenuti per separare il detenuto in preda ad il suo atto di aggressione.
Il detenuto è stato tratto in arresto e domani dovrà affrontare il processo in “direttissima” per i reati contestati di Resistenza a un pubblico ufficiale, Lesioni personali aggravate.
Il collega aggredito è stato accompagnato presso il locale nosocomio per le cure del caso ed ha riportato un’evidente ferita da “morso” alla spalla sinistra, con prognosi di sette giorni. Ma non è finita. Il collega dovrà sottoporsi ad una serie di accertamenti sanitari poiché pare che il detenuto aggressore fosse soggetto portatore del virus di Epatite.
L’ennesima INDIGNAZIONE di fronte a questi episodi che sempre più spesso si stanno verificando in beffa alla “sorveglianza dinamica”.
L’ennesima INDIGNAZIONE nei confronti di un’amministrazione INERME di fronte a questi episodi, che nel frattempo invece, è impegnata a opprimere i poliziotti penitenziari eccedendo nell’uso delle CONTESTAZIONI DISCIPLINARI.
Esprimiamo la nostra vicinanza al collega aggredito, lanciando un messaggio al nostro governo affinché sia più sensibile nei confronti delle problematiche della Polizia Penitenziaria e non solo alle problematiche che riguardano prettamente la gestione del detenuto.