Sicurezza/Polizia Penitenziaria – News Fp Cgil del 21 novembre 2013.

21 Novembre 2013

news Fp Cgil del 21 novembre 2013.

NOVARA: DETENUTO 41 BIS AGGREDISCE POLIZIOTTO PENITENZIARIO.

Ennesima aggressione a danno di un poliziotto penitenziario, questa volta nel carcere di Novara, presso il reparto 41/Bis. Lo rende noto la FP CGIL. Pare che un detenuto O.U. appartenente ad un noto clan camorristico, per futili motivi abbia aggredito il poliziotto che in quel momento era addetto alla sorveglianza della sezione. Si è scagliato contro, sferrandogli un taglio al collo con una lametta. Il collega nonostante l’entità della ferita è riuscito a divincolarsi evitando conseguenze ancor più tragiche. Accompagnato presso il locale nosocomio, ha riportato un’importante ferita da taglio al collo di circa 4 cm, che per poco non ha reciso la vena giugulare.
Non è la prima volta che tali aggressioni vengono perpetrate dallo stesso detenuto.
I poliziotti ogni giorno continuano a subire aggressioni, minacce, nell’intento di svolgere con dignità il proprio compito istituzionale. Il tutto nella totale indifferenza del nostro governo che invece ripaga tanta abengazione con blocco degli stipendi e continui tagli di risorse all’intero comparto sicurezza.
La FP CGIL esprime la massima solidarietà nei confronti del collega aggredito ed un sincero augurio di pronta guarigione.
 
Situazione Carceri Italiane “Disastrosa” Secondo l’Ue
 
Situazione Carcere Italiani- Il Consiglio d’Europa rimprovera l’Italia per via delle condizioni in cui vertono le nostre carceri.
L’Italia è nuovamente nel mirino della Consiglio d’Europa a causa della Situazione Carceri Italiane, troppa violenza, sovraffollamento e condizioni igieniche al limite della tollerabilità.
Maltrattamenti fisici, scarse condizioni igienico – sanitarie, aggressioni da parte del personale penitenziario, spazi ristretti in cui vengono confinate decine e decine di persone.
Sono solo alcune delle lamentele provenienti dai detenuti delle carceri italiane e giunte, nuovamente, all’attenzione del Consiglio d’Europa.
“Nuovamente” perché non è la prima volta che l’Italia finisce sul banco degli imputati per via delle pessime condizioni in cui vertono le nostre carceri.
Questa volta la Commissione per la Prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa ha partorito un rapporto particolarmente severo con riferimento ad alcuni centri penitenziari e psichiatrici visitati nel maggio 2012.
Il primo grande dato di fatto che colpisce gli esaminatori, appartenenti ad una delegazione di Strasburgo, è il sovraffollamento delle carceri (clicca per approfondire) gli spazi a disposizione dei detenuti sono ristrettissimi, quasi invivibili, e le condizioni sanitarie che ne derivano lasciano a desiderare.
Violenza nelle Carceri Italiane- Altrettanto preoccupante è il problema delle aggressioni, fisiche e razziali, provenienti da diversi soggetti appartenenti alla polizia penitenziaria: percosse, insulti, frasi discriminatorie nei confronti dei detenuti stranieri sono solo alcune delle denunce che provengono dai soggetti reclusi nelle diverse carceri italiane.
A dare sicuramente manforte alle accuse mosse nei confronti delle nostre carceri da parte dei delegati europei sono anche le storie di detenuti come Stefano Cucchi o vicende divenute tristemente storiche, come quella della scuola Diaz: eventi appartenenti al passato che hanno lasciate ferite ancora oggi difficili da rimarginare.
E sono ferite che gli stessi inviati europei hanno notato, denunciando situazioni di violenza e abbandono dei detenuti. Persino i diritti umani fondamentali vengono violati e la burocrazia, noiosa ma necessaria, non viene rispettata: manca ad esempio la documentazione cartacea riportante la traduzione dei loro diritti; si lamentano, inoltre, discriminazioni tra detenuti italiani e stranieri ad opera dei responsabili e dei funzionari dei penitenziari.
Una delle carceri maggiormente colpite, in senso decisamente negativo, dal rapporto della Commissione è l’Ucciardone, di cui si denuncia uno stato di degrado ed abbandono superiore alla media.
Si attende, in questi giorni, la risposta del Governo mediante l’emanazione del così rinominato “Piano Carceri”.
Dati alla mano, ci si rende conto di come sia evidente, agli occhi di tutti e a gli occhi del mondo, la penosa e vergognosa situazione in cui vertono le carceri italiane.
E’ forse giunta l’ora di occuparsi seriamente di tale problema, senza attendere un ennesimo rimprovero da parte dell’Europea. O peggio ancora, un nuovo caso Cucchi.
Fonte: http://www.magazinedonna.it
 
LA MAGGIORANZA AL SENATO CONFERMA NELLA LEGGE DI STABILITA’ LA NORMA CHE CANCELLA I RICORSI SULL’INDENNITA’ DI COMPENSAZIONE.
 
Il 15 novembre scorso la Commissione Bilancio del Senato ha respinto tutti quegli emendamenti (11.170, 11.171, 11.172, 11173) alla Legge di stabilità 2014 tendenti a sopprimere il comma 7 dell’art. 11.
La norma in questione introdurrebbe una interpretazione del contratto di lavoro del personale del comparto sicurezza e difesa relativamente alla c.d. “indennità di compensazione”, col fine di neutralizzare il contenzioso amministrativo che vede alcune amministrazioni (Guardia di finanza  e Polizia Penitenziaria) sistematicamente soccombenti (vedi documento CoCeR del 23/10/2013).
L’effetto dell’eventuale approvazione definitiva di tale norma sarà sostanzialmente quello di rendere inutili i ricorsi giurisdizionali in corso e quelli futuri.
La FP CGIL, da sempre a sostegno dei lavoratori, sta adoperando le opportune inziative ed interventi al fine di contrastare questa interpretazione 
 

Redazione CGIL Polizia Penitenziaria

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