Medici – FESPA. Per la specilaistica ambulatoriale attendiamo risposte chiare dalle Regioni

27 Ottobre 2013

NEWS

FESPA. Per la specilaistica ambulatoriale attendiamo risposte chiare dalle Regioni

 COMUNICATO STAMPA
 
SANITÀ, FEDERAZIONE SPECIALISTICA AMBULATORIALE-FESPA: DALLE REGIONI ATTENDIAMO PROPOSTE CHIARE PER IL SETTORE

FESPA: PER CAMBI NORMATIVI E RIORGANIZZAZIONE SERVONO RISORSE ADEGUATE. STRATEGICO IL PASSAGGIO DEFINITIVO ALL’AREA UNICA DELLA SPECIALISTICA DELLE ALTRE FIGURE MEDICHE E VETERINARIE CONVENZIONATE ORA ESCLUSE
IMPORTANTE LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI

Si è tenuto il 23 ottobre il previsto incontro tra il presidente del Comitato Settore Regioni- Sanità, Claudio Montaldo e i sindacati rappresentativi della specialistica Ambulatoriale. Per FESPA erano presenti Cosimo Trovato e Pierluigi Ugolini.

Alla fine della riunione Cosimo Trovato, ha mostrato soddisfazione per il tono del confronto e per la disponibilità mostrata dal presidente, Claudio Montaldo. Nel merito delle prime proposte, Fespa ha espresso diverse critiche: «Gli orientamenti delle Regioni, nonché del Governo centrale sono chiari: tagli e nessun aumento di stanziamenti. Ragione per cui è evidente il nostro disagio quando si parla di riorganizzare il territorio a costo zero. Sia chiaro: la questione non è solo riferibile al rinnovo delle convenzione per quanto riguarda la parte economica dei medici, ferma da anni, ma anche alla necessità di modernizzare i servizi, le strutture, la parte tecnologica, strumentale e telematica. Le Regioni in questi mesi hanno scelto la strada delle fughe in avanti puntando su modelli tutti da verificare e scaricando sui professionisti gli oneri organizzativi di questi esperimenti, spesso, oltretutto, tradendo i contenuti stessi degli accordi di lavoro ancora vigenti».
«L’integrazione non può essere solo uno slogan  – aggiunge -è necessario un progetto chiaro, con una tempistica certa e, quindi, con risorse adeguate. Tuttavia, siamo disponibili ad affrontare, sin da ora, un fitto confronto per gettare le basi per una sanità del territorio che sia all’altezza della domanda di salute dei cittadini e che veda la figura dello specialista in rete paritariamente con le altre professionalità delle cure primarie».
«Infine – conclude Trovato – vogliamo ribadire che in questa fase previa di discussione sugli aspetti normativi, è necessario anche affrontare il nodo irrisolto dei precari e delle molte figure mediche e veterinarie (solo per citarne alcune: la medicina penitenziaria, mercantile, fiscale…ecc) non ancora transitate nell’area contrattuale della specialistica e ora in una situazione di indeterminatezza. Attendiamo a questo punto il varo dell’atto di indirizzo per poter entrare nel merito dei problemi e delle prospettive del settore».

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