In questi ultimi decenni, l’istruzione pubblica, l’assemblea, la piazza, gli incontri e la partecipazione alla vita politica in ogni sua forma, unici veri strumenti di emancipazione da una condizione di sudditanza economica, sociale e culturale, sono stati massacrati. E nel mondo andiamo incontro a modelli di società sempre meno civili e sempre più primitivi.
Dilaga una sottocultura ovvia, banale e pericolosa: l’idea che l’autoritarismo, la scorciatoia violenta e settaria, la compressione dei diritti in favore dell’azione, la soppressione del diverso, contengano la soluzione per un mondo migliore.
Parlare al disagio sociale in termini di distruzione di ciò che non è gradito piuttosto che di costruzione di ciò che serve, non risolve niente e, anche se esercita una presa consistente su chi non ha più capacità di pensiero critico, sterilizza ogni possibilità di progresso. Soprattutto, costa decisamente troppo in termini di denaro, di dignità e di speranze.
Un popolo che non può sognare e senza prospettive è destinato a sparire.
Coloro che vi raccontano di garantire i vostri interessi e, alla prova dei fatti, vi consegnano le macerie di ciò che è stato o poteva essere, mentono.
Votate! Partecipate!
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Enac
Ermanno Billi