COSA VOGLIAMO E PROPONIAMO OGGI COME IERI, AD UN GOVERNO DI “LARGHE INTESE” CHE DOVRA’ EMANARE DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI DI UNA LEGGE DELEGA, DI REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE, APPROVATA DA UNA MAGGIORANZA PARLAMENTARE DI “LARGHE INTESE” CHE IMPONE RIDUZIONI DI PERSONALE MILITARE E CIVILE PER RISANAMENTO SPESA PUBBLICA??????
PRIMA COSA: LAVORO -LAVORO E ANCORA LAVORO!!!!!
La legge delega, così come la Riforma Andreatta, a suo tempo, ha l’obiettivo, in un momento di estrema crisi politica-economica, di rendere efficace ed efficiente lo strumento militare.
Strumento militare che dovrebbe, una volta per tutte essere definito nella sua più larga accezione:FUNZIONE DELLA DIFESA, ai sensi di quanto previsto dalla Costituzione, per la difesa e sicurezza dello Stato italiano.
Il sistema Difesa, ha nel corso degli anni, subito delle modifiche a seguito dei mutati scenari politici internazionali e degli impegni che il nostro stato ha assunto nell’ambito degli organismi internazionali (O.N.U.- N.A.T.O.).
Sgombrando il campo, da demagogiche posizioni, nel realismo che contraddistingue la nostra organizzazione sindacale, possiamo affermare che nel mutato concetto di “guerra difensiva” che l’Italia ha adottato, questa Amministrazione necessita di un ammodernamento delle sue strutture, infrastrutture mezzi e personale, in funzione anche di tutte le operazioni che il parlamento ha autorizzato denominate.PEACE OPERATION.
OPERAZIONI CHE A NOSTRO AVVISO HANNO AUMENTATO DI FATTO GLI INTERVENTI DELLE NOSTRE FFAA ALL’ESTERO, FACENDO LIEVITARE LA SPESA PUBBLICA ED IN PARTICOLARE LE SPESE PER ARMAMENTI, PER LE QUALI LA FPCGIL CHIEDE DA SEMPRE UNA RIDUZIONE IN TERMINI QUANTITATIVI E QUALITATIVI.
Nell’ambito di questa premessa, la nostra organizzazione non si è mai rifiutata di avere un confronto POLITICO su COME dovesse essere riformata la Difesa.
In questa Amministrazione convivono due componenti di personale, che sottostanno a regimi giuridici diversi (militari e civili), ma che spesso interagiscono o svolgono pari attività lavorative.
Prima e dopo l’approvazione della legge delega, abbiamo tentato in tutti i modi di sostenere le nostre proposte rispetto ad una necessaria riorganizzazione della Difesa.
Preso atto che i precedenti governi nel riformare la Pubblica Amministrazione, non hanno tenuto conto della evidente specificità di questo settore dell’Amministrazione pubblica, se non per le Forze Armate in quanto tali , ma non della componente civile; oggi ribadiamo nel confronto politico sulle BOZZE DEI DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI alcune rivendicazioni che nel corso degli anni più volte abbiamo rappresentato alle diverse compagini governative e nel corso delle audizioni parlamentari, alle competenti commissioni difesa di Camera e Senato.
OGGI CHIEDIAMO UN IMPEGNO POLITICO GOVERNATIVO CHE COINVOLGA LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CHE INTERAGISCONO E NON, CON LA DIFESA.
Considerato che dobbiamo affrontare una riduzione di personale non scelta da noi, ma imposta da tagli lineari che nel caso specifico della Difesa, non valutano le funzioni del personale civile nell’ambito della Pubblica Amministrazione e che 30.000 DIPENDENTI VEDRANNO RIDOTTA LA LORO PRESENZA ALL’INTERNO DELLA DIFESA DI 10.000 UNITA’ nel corso della programmazione pluriennale di revisione delle dotazioni organiche.
PROPONIAMO:
a) UN PIANO UNICO INDUSTRIALE nell’ottica interforze (Poli di Mantenimento- Arsenali – C.I.M.A. -C.S.S.N. -C.I.S.A.) che rilanci REALMENTE l’attività lavorativa. COME? MEDIANTE:
– reinternalizzazione dei servizi;
– utilizzo degli strumenti normativi vigenti per recupero risorse (permute- riorganizzazioni -ristrutturazioni) da utilizzare in INVESTIMENTI STRUTTURATI E MIRATI;
– sblocco del turn over, forme di apprendistato, trasformabili in contratti a tempo indeterminato, in collegamento con scuole professionali, per l’introduzione di giovani nell’ambito delle strutture sopra citate;
– progettualita’ future – funzioni- risorse -obiettivi a garanzia dei livelli occupazionali nelle regioni interessate;
– sinergie con le autonomie locali e industrie private per sviluppi formativi e trasmissione di know how da parte del personale civile, che nel corso della sua attività lavorativa ha acquisito professionalità uniche, NON PRESENTI IN ALCUNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA;
– affidamento alla Dirigenza civile al fine di garantire continuità dell’azione amministrativa e managerialità, non consoni al personale militare soggetto ad un regime giuridico particolare;
– sistema di relazione sindacali che consentanto un confronto continuo con i rappresentanti dei lavoratori.
b)previsione all’interno dei decreti legislativi attuativi nella parte in cui si prevedono riduzione delle dotazioni organiche di personale civile di:
– stesso sistema di tutele e garanzie previste all’interno delle bozze per il personale militare al personale civile;
– specificazione nell’articolato, che il transito del personale militare nei ruoli civili delle P.A. avverrà solo in presenza di vacanze organiche;
– modifica della tabella di equiparazione per il transito del personale militare idoneo e non, con criteri concordati con le OO.SS., e medesime regole che sono previste per l’accesso dall’esterno nella P.A.(titolo di studio);
– incremento del FUA di Amministrazione ad OGNI transito di personale militare nei ruoli civili (incremento=quota media pro-capite del F.E.S.I., fissa e variabile);
– mobilità del personale mediante Accordi specifici con la Funzione Pubblica;
– utilizzo della normativa vigente, pre Riforma Fornero, per i dipendenti che abbiano maturato i requisiti previsti, per tutta la durata della riduzione pluriennale delle dotazioni organiche (2024);
– possibilità di concordare con la Funzione Pubblica l’estensione della formula dell’esonero dal servizio, previsto per il personale militare al personale civile;
c)previsione all’interno dei decreti legislativi attuativi , nella parte in cui si prevede la revisione strutturale e organizzativa della Difesa di:
– affidamento nell’ambito del riassetto ordinamentale di quanto previsto nella legge delega: compiti operativi al personale militare e tecnico-amministrativi al personale civile;
– quantificazione delle risorse recuperate da soppressioni/riorganizzazioni e assegnazione a consuntivo di quota parte, ad incremento del FUA;
– utilizzo nell’ambito della dismissione di immobili non più utili alle esigenze di FF.AA., tolta la quota appartenente al Demanio, di quota parte delle risorse recuperate nella voce investimenti del bilancio della Difesa;
– in caso di riorganizzazioni, che coinvolge il personale civile, applicazione delle procedure di reimpiego previste dal CCNI DIFESA;
d)previsione nei decreti legislativi in applicazione della legge delega nella parte relativa agli aspetti contabili-finanziari di:
– calendarizzazione di incontri periodici con le OO.SS. al fine di monitorare la tempistica e le modalità di utilizzo dei risparmi conseguiti;
– analisi e contrazione di costi superflui e sprechi che in questa Amministrazione continuano a perpetuarsi;
– trasparenza nell’attribuzione di incarichi e riduzione di consulenze esterne;
– utilizzo della normativa che prevede la vigilanza della Difesa su alcuni Enti, mediante controllo effettivo sulle commesse affidate (COSTI/RICAVI);
– analisi e revisione dell’attività di DIFESA SPA, per l’acquisizione di beni e servizi per sovrapposizione di norme di contabilità statale che prevedono un’unica gestine per tutte le PP.AA. (CONSIP).
QUESTE LE MOTIVAZIONI E PROPOSTE CHE DA TEMPO LA FPCGIL HA ESPRESSO IN SEDE POLITICA E PARLAMENTARE, E PER LE QUALI SI RICHIEDE UN CONGRUO TEMPO DI DISCUSSIONE DEI DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI DI UNA REVISIONE PROFONDA DEL SISTEMA DIFESA.
Roma, 31 luglio 2013
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca