Abbiamo avuto ieri sera il sospirato incontro con il Ministro Bray e dallo stesso è uscito qualche lieve spiraglio di apertura alle nostre istanze.
Lieve, ed ancora insufficiente nel merito, ma abbastanza soddisfacente per quel che riguarda il metodo di confronto che si è concordato.
Il merito riguarda le iniziative in corso per avere il centinaio di assunzioni previste dalla legge Salva Italia del fu Governo Monti, con la chiusura della graduatoria di idonei vigente. Iniziative che dovrebbero avere buon fine grazie alla bagarre mediatica conseguente alle nostre iniziative, malgrado la ferma opposizione del MEF, che lamenta la mancata copertura economica. Ma sul MEF, e i suoi pallottolieri, ci torniamo.
Naturalmente la decisione di assumere un centinaio di persone non è altro che una goccia nel mare e riteniamo deludente da questo punto di vista la risposta che il Ministro ha dato alla nostra richiesta di deroga al taglio dei posti di lavoro contenuta nella manovra della spending review. Ovvero che bisogna partire solo dalla constatazione del fatto compiuto.
Signor Ministro, ci vuole un atto di coraggio. Le norme si cambiano ed è grazie a modifiche normative che abbiamo evitato ben due tagli successivi del 10% al costo del lavoro, previsti dalle manovre Tremonti. Per poter assumere anche questi idonei c’è bisogno di una norma che modifichi il divieto di assumere in presenza di esubero in organico. Si può estendere la deroga all’intero articolo 2 del D.L. 95/12, visto che comunque un percorso normativo occorre intraprendere.
Il MEF si è premurato quantificando in 60 milioni di euro il risparmio che deriverebbe dai tagli al costo del lavoro e noi siamo più che curiosi di capire come hanno tirato fuori questa cifra, considerato che il taglio non incide sul costo del lavoro reale se non per l’esubero in prima area e che l’assorbimento di questo esubero costa di più che tenere questo personale in servizio, visto che si applica il prepensionamento. Quindi il risparmio quantificato è solo teorico e non produce somme reali ma solo partite di giro, attività nella quale i soloni del MEF solitamente eccellono.
La notizia positiva è l’apertura dei tavoli politici di confronto sulle politiche dell’organico e la riorganizzazione del Ministero e sulle relazioni sindacali e la contrattazione integrativa. Tavoli fortemente voluti da noi per i quali il Ministro ha assicurato il proprio impegno personale.
Che dovranno affrontare il cuore delle questioni: dalla revisione del fabbisogno professionale agli scorrimenti degli idonei interni, dalla salvaguardia della contrattazione integrativa alle corrette politiche occupazionali, alla questione di Ales, dei comandati e delle esternalizzazioni.
Vedremo: rimane per noi fermo lo stato di agitazione e la valutazione di ripresa delle iniziative di mobilitazione in ogni momento ed in relazione dell’andamento del confronto sui due tavoli.
Con buona pace di certa stampa, sempre pronta a denigrare i lavoratori.
L’incontro ha avuto altri argomenti:
ci ha fatto piacere la riflessione, peraltro amara, che il Ministro ha fatto sull’operazione delle fondazioni, parlando di quelle lirico-sinfoniche. La situazione economica che questa scelta ha prodotto e che adesso mette a serio rischio posti di lavoro e cultura ha fatto emergere l’equivoco del dibattito sulle Fondazioni e ha fatto in parte giustizia sulla funzionalità di questi strumenti gestionali, che di privato hanno solo la facciata, producono diseconomie, non garantiscono trasparenza e vengono finanziate quasi esclusivamente con soldi pubblici.
E condividiamo l’analisi su ALES, sulla quale il Ministro ci ha esposto i sui profondi dubbi, nonché ha palesato la prospettiva di chiusura e di assorbimento nel MIBAC del personale ex LSU. Lo diciamo subito: siamo d’accordo.
Ci è stata inoltre annunciata la sospensione della circolare 30 sulla rotazione degli incarichi: sospensione da noi richiesta e che riteniamo un atto positivo.
Infine la riunione ha visto l’ennesimo tentativo di portare sul tavolo nazionale la questione Colosseo. Noi riteniamo questi tentativi lesivi dei principi di democrazia e di rappresentatività delle RSU e della contrattazione di posto di lavoro, ribadiamo che le soluzioni appartengono solo al tavolo locale e non ci presteremo più a giochetti sul tavolo nazionale basati sulla minaccia di chiusura di questo o quel sito.
Infine vi comunichiamo che stanno per essere poste in liquidazione anche le somme relative ai progetti Carte di Natale e Natale e Capodanno ultimi scorsi. Naturalmente invitiamo alla massima vigilanza sui tempi di erogazione e quindi su qualunque impedimento possa impedire la retribuzione entro il mese di agosto.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL del MIBAC
Claudio Meloni